Eccoci alla partenza dal Colosseo.
Eccoci in via del Teatro di Marcello, siamo fermi al semaforo
per andare sul lungotevere e da lì a via di Grotta Pinta.
Sempre bello rincontrarsi la domenica mattina con gli altri amici, si parla di politica, della famiglia, della salute, si sta insieme in allegria. Oggi poi anche due bambini con noi: Lorenzo, figlio di Valentina e il nipotino di Mauro. Un supplemento di gioia e spensieratezza che i bambini portano sempre con loro.
La prima tappa di oggi è stata via di Grotta Pinta dove è rimasta la curva del teatro di Pompeo, su di esso sono sorti i palazzi di oggi. Costruito tra il 61 e il 55 a.C. fu il primo teatro in muratura di Roma. La cavea aveva un diametro di 150 metri. Annesso al teatro vi era un quadriportico con colonne di granito che giungeva fino all'area sacra di largo Argentina, dove oggi è il teatro Argentina vi era un'aula per riunioni, quella era la Curia utilizzata negli anni di Cesare in quanto la vera Curia al foro romano era in restauro. Qui venne assassinato Cesare il 15 marzo del 44 a.C. Augusto fece murare questa aula. Il teatro invece rimase in funzione fino al V secolo. Nel medioevo divenne una cava di materiali, ancora oggi nel profilo delle case si vede la curva del teatro, resti del teatro sono nelle cantine.
Nella foto stiamo transitando per piazza Farnese,
si aspetta un po' per ricompattare il gruppo.
Eccoci in via di Grotta Pinta,
si riconosce la curva della cavea del teatro di Pompeo.
Eccoci al teatro di Pompeo, peccato per le macchine!
La seconda tappa è stata in via delle Botteghe Oscure per vedere ciò che rimane del teatro di Balbo, banchiere amico di Augusto, inaugurato nel 13 a.C. Subì un incendio nel 79, lo stesso anno della distruzione di Pompei ad opera del Vesuvio. Nel medioevo all'interno delle sue arcate e di quelle della cripta Balbi vennero create botteghe che prendevano luce solo dalla porta. Per questo il nome della via. Le due colonne presenti nella strada sono riferibili al Porticus Minucia dove avveniva la distribuzione del grano ai poveri.
Siamo in via delle Botteghe Oscure,
di fronte alla Cripta Balbi e ai resti della Porticus Minucia.
Terza tappa al teatro di Marcello. In questi spostamenti ogni tanto cadeva un po' di pioggia, ma noi speranzosi, andavamo avanti lo stesso. Il teatro di Marcello è dovuto a Cesare e poi ad Augusto che lo dedicò al nipote figlio della sorella Ottavia. Utilizzato fino al IV secolo, alcuni blocchi di travertino furono usati per il restauro di ponte Cestio. La facciata in travertino presentava tre ordini di arcate, le due inferiori con semicolonne doriche, la terza (andata dispersa) con colonne ioniche. La facciata era alta 32 metri, oggi è di 20 metri. Il diametro della cavea era di 129 metri. Al di sopra e dentro il teatro nel Quattrocento Baldassarre Peruzzi costruì il palazzo per i Savelli che ancora oggi sono proprietari dell'immobile.
Il teatro di Marcello e il tempio di Apollo Sosiano.
Quarta tappa al circo Massimo. Sede naturale di giochi, questo è il luogo del leggendario ratto delle Sabine. La prima costruzione fu in legno, ai tempi di Cesare vennero costruiti sedili in muratura per i nobili. Augusto mise al centro un obelisco che oggi è a piazza del Popolo, un altro fu posto da Costanzo II nel 357 ed oggi si trova a San Giovanni. Resti del circo Massimo si vedono sul lato della FAO. Il circo era lungo m 621 e largo 118, poteva contenere 250.000 spettatori.
Il circo Massimo.
Tutte le foto di questo post sono state scattate dall'autore del blog,
il loro uso è libero.
A questo punto è venuta giù una forte pioggia che ha disperso il gruppo dei ciclisti anche perchè sul piazzale dove si trova il monumento a Mazzini non c'è modo di ripararsi.Nonostante tutto è stata una bella mattinata!
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