Una immagine delle bancarelle di piazza Navona,
da: guide.supereva.it.
La piazza è delimitata da edifici che
sorsero sui resti dello stadio di Domiziano del quale conserva la forma e le
dimensioni: m 240 x 65. Prende il nome dai giochi agonali.
Al centro ecco la fontana dei Fiumi. Una delle più
belle e fantasiose opere del Bernini (1648-51)
che si conquistò con essa il favore di Innocenxo X Pamphili. Su una scogliera –
vuota nel mezzo – si trovano le personificazioni del Nilo, Gange, Danubio e Rio
della Plata (sembra proteggersi con il braccio alzato) simbolo dei quattro
continenti allora conosciuti, manca l’Oceania che venne scoperta nel
Settecento. Celebre la leggenda della rivalità tra Bernini e Borromini. Al di
sopra un obelisco, imitazione romana dei tempi di Domiziano, proviene dal circo
di Massenzio sull’Appia Antica.
Sul lato Nord si trova la fontana del Nettuno di Della
Porta con sculture del 1873.
Sul lato Sud ecco la fontana del Moro del Mari su
bozzetto del Bernini, rappresenta un etiope che lotta un delfino.
La piazza è caratterizzata dalla chiesa di Sant'Agnese in Agone. Sorse
nel luogo in cui la santa venne esposta nuda alla gogna. Iniziata da Carlo e
Girolamo Rainaldi e compiuta dal Borromini, a
lui si deve la facciata concava, la cupola e i campanili gemelli.
In continuità con la facciata della chiesa ecco palazzo Pamphili di Girolamo Rainaldi del 1644-50, donato dal papa
Innocenzo X a Olimpia Maidalchini, sua cognata. Nel salone la volta è
affrescata con “Fatti del vita di Enea” di Pietro da Cortona.
Nel lato Sud della piazza si trovano: palazzo
Lancellotti di Pirro Ligorio (autore di villa d’Este a Tivoli) e palazzo
Braschi di Cosimo Morelli per papa Pio VI tra la fine del Settecento e i
primi dell’Ottocento.
Nel lato Est si trova la chiesa di Nostra
Signora del Sacro Cuore, la prima chiesa eretta a Roma dopo la cattività
avignonese (1305-1377). Nell’Ottocento venne restaurata da Luca Carimini.
Una piccola testa di uomo è murata tra due
finestre al secondo piano del civico 34, si tratta di un oste che aveva
sparlato di papa Sisto V, il “papa tosto”. Dal 1400 la piazza ha ospitato il
mercato di frutta e verdura poi spostato a Campo de’ Fiori. La tradizione del
mercato rivive tra il Natale e la Befana per dolciumi, giocattoli e statuine
del presepe.
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