Questa mattina si parte presto, con la macchina (ma con la bici sopra)
si arriva alla vecchia stazione di Serrone, da lì si inizia a pedalare
per km 18 fino a Fiuggi. Una meravigliosa pista ciclabile che non è
seconda a nessuna altra, nemmeno alle più belle che ho visto nel Nord
Italia e in Europa. Si tratta di un tratto del percorcoso della ferrovia
dismessa Roma - Fiuggi - Alatri, costruita agli inizi del Novecento e
abbandonata negli anni Settanta. Dopo anni di abbandono, grazie ai fondi
europei la strada ferrata è stata trasformata in una pista ciclabile.
Questa corre tra le campagne in una natura selvaggia, non regolamentata
dall'uomo, non attraversa campi coltivati, ma il declivo di una montagna
sassosa, a tratti terrazzata e piantata a ulivi, le strade sono lontane,
i piccoli centri abitati sono più in alto di noi e comunque lontanti. Si
pedala immersi nella natura, solo il rumore delle pedivelle che girano,
si è soli, la natura ci sovrasta, restiamo storditi dagli odori, dai
colori e dal canto delle cicale nei rari tratti ombreggiati. La strada
è tutta in leggera salita, il tratto più impegnativo è tra Piglio e
Acuto, poi una lunga discesa dentro un bosco ci porta a Fiuggi.
Si torna a casa stanchi ma contenti, come si scriveva nelle pagine
di diario degli anni Trenta, negli occhi il verde e i sassi delle Colline
Ciociare, ed ancora il verde della sottostante valle del Sacco.
Piero Tucci - tuccigf@tiscali.it - 09.07.11
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