Nominare New York vuol dire pensare ad un mondo all'avanguardia,
al futuro del nostro pianeta, sia dal punto di vista artistico che
da quello tecnologico, senza parlare dell'aspetto economico e
politico che è sempre sotteso ad ogni ragionamento.
Oggi forse questa immagine è un po' sbiadita, il futuro del
mondo sembra rappresentato dai paesi che stanno dall'altra parte
del Pacifico, il Giappone, la Cina con il suo prorompente sviluppo
economico e demografico, la Corea, ma anche l'India e i paesi del
Sud Est asiatico.
Invece per i curatori della mostra "Empire State" al palazzo
delle Esposizioni di via Nazionale, fino al 21 luglio, per questi
curatori la capitale mondiale dell'arte non è Pechino o Bombay,
o almeno ancora non lo è, ma è New York. E allora questi curatori
si sono messi a setacciare 150 studi di artisti tra la città e i
suoi dintorni per ottenere un vero atlante dell'arte in cui si
incontrano artisti già affermati e nomi sconosciuti ai più,
sono a confronto i generi più diversi: la fotografia, i video,
la pittura, la scultura.
In ogni sala sono in mostra due o tre artisti con opere per
la maggior parte realizzate per l'occasione di questa mostra.
E' una mostra che non si deve mancare di visitare per la sua
importanza, per il panorama qualificato che offre, tanto è vero
che anche il New York Times ha consigliato i propri lettori di
prendere un aereo per Roma in primavera per visitare questa
mostra.
Noi romani non ce la dobbiamo far sfuggire!
Nessun commento:
Posta un commento