L'arte contemporanea è nata proprio rivendicando il proprio
tempo, rifutandosi di riproporre di modelli stilistici dei
secoli passati. Dalle avanguardie dei primi del Novecento
gli artisti a noi contemporanei hanno rifiutato di confrontarsi
con i grandi classici, per loro valeva il presente, il tempo
nel quale viviamo, spesso la macchina è stata l'espressione
della contemporaneità.
Questo ragionamento non vale per Thomas Houseago nato a
Leeds nel 1972, ha studiato in Inghilterra, la sua patria,
poi ad Amsterdam dove ha studiato i padri dell'arte europea.
Infine si è andato a stabilire in California dove vive ancora
oggi. Nel 2010 ha partecipato alla Biennale del Whitney Museum of
American Art.Le sculture che lui crea sono aperte al confronto
con l'arte classica. Usa il gesso, quello accademico dei calchi,
ma la perfezione della forma è continuamente interrotta dai
supporti interni dei ferri.
Adesso noi romani abbiamo la possibilità di vedere la mostra
di questo artista in due sedi: l'Uccelliera di Villa Borghese
e la galleria Gagosian di via Crispi. Vedremo così fiugre monumentali
eppure fragili che compione gesti antichi, come la Nike di
Samotracia o "Le forme uniche nella continuità dello spazio"
di Umberto Boccioni che abbiamo anche sulla moneta da 20 centesimi.
La mostra che si trova nella galleria Gagosian è esplicitamente
dedicata alla nostra città. C'è dunque un doppio motivo per
andare a vedere questo significativo artista.
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