giovedì 25 luglio 2013

C'è sempre una novità alla Gnam, un motivo per tornarci!

La copertina del libro è tratta da ibs.it.
   Nel 1988 ci fu alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna un furto che
ha fatto epoca, in una sola notte furono portati via ben tre quadri di
autori famosi: due di Van Gogh e uno di Cezanne. In circa due mesi i
quadri vennero ritrovati, gli autori del furto individuati e arrestati.
Ora su quella vicenda c'è un bel libro scritto da Francesco
Pellegrino che ricostruisce tutta la vicenda tra inchiesta
e cronaca giudiziaria, facendo parlare i protagonisti della storia. Una
occasione per riflette sul patrimonio culturale italiano, anche un libro
per rivedere e analizzare quei tre quadri famosi.
   I tre quadri protagonisti della vicenda sono: "Il giardiniere" del 1889
 e  "L'Arlesien" del 1890 di Vincent Van Gogh e "Les cabanon de Jordan" del
1906 di Paul Cezanne. Il primo fu eseguito nei primi
mesi del soggiorno di Van Gogh a Saint Remy tra il giugno e il settembre di
quell'anno, si tratta di un ritratto di un contadino che vive in sintonia
con la natura (nota il colore del viso). Questa tela fu acquistata dallo
Stato Italiano, con diritto di prelazione, nel 1989 presso il collezionista
milanese Giacomo Juncker. Dopo una lunga controversia giudiziaria, nel 2002,
la Corte Europea di Strasburgo, ha deciso che doveva rimanere allo Stato
per la somma di 1,3 milioni di euro, perchè per tale cifra sarebbe stato
venduto al Guggenheim di Venezia. L'Arlesien raffigura Marie Ginoux moglie
del proprietario del Cafè de la Gare ad Arles, frequentato dall'artista,
ben visto dagli artisti di passaggio perchè faceva credito e aiutava quel
mondo. Fu acquistato nel 1962.Il terzo e ultimo quadro è "Les cabanon de Jordan"
cioè il capanno del contadino che si chiamava appunto Jourdan anche proprietario
del fondo agricolo. In questo quadro il colore dà la forma, la porta è
individuata dal colore azzurro, vicino si trova forse un pozzo, un muro si
individua sulla destra. E' l'ultimo dipinto dell'artista francese, rimasto
incompiuto. Venne acquistato dalla Stato Italiano nel 1962.
   Dice Veltroni nella presentazione del libro: "Questo libro... attraverso
un'apparentemente banale storia di cronaca racconta i meccanismi simbolici
su cui si regge il valore dell'arte. La storia delle tre opere diventa il
presupposto  per descrivere la dedizione di custodi e soprintendenti
dipendenti di musei. Così come l'insana bramosia di collezionisti senza
scrupoli. E, sovrasta su tutto, il compito decisivo dell'opinione pubblica
la quale, quando si mobilita, rende sacro il valore dei beni culturali,
facendo gravare sopra di loro un tale peso morale da estrometterli dal
mercato dell'arte".
   Un libro da non perdere.
Francesco Pellegrino, Ore 22, furto in galleria, Natyvi ed. pagg 203, € 12.

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