La mostra - organizzata dal dipartimento architettura della Sapienza - indaga il ruolo che il fiume ha svolto nella costruzione della città fin dal momento della sua fondazione sul colle Palatino, agli anni dell'Impero, agli anni del medioevo quando la città fu ridotta a poche migliaia di persone nel periodo della guerra gotica, fino agli anni dell'unità d'Italia Negli anni sono stati costruiti edifici notevoli, basti pensare ai ponti che scavalcano il fiume, alle strutture portuali come lo scomparso porto di Ripetta. Negli anni subito dopo la presa di porta Pia furono costruiti gli argini del fiume perchè era impensabile che la capitale di uno stato moderno fosse devastata dalle frequenti alluvioni che affliggevano la città dei Papi.
Molti furono gli avversari di quel progetto, ci fu qualcuno come Garibaldi che pensò anche a deviare il corso del fiume oltre il Vaticano. Scomparve un pezzo importante di città, i quadri di Franz denominati "Roma Sparita" ci danno l'immagine esatta di cosa era prima degli argini il rapporto tra Roma e il fiume.
Ancora negli anni subito prima e dopo l'ultimo conflitto mondiale i giovani romani andavano a bagnarsi nel fiume come nelle varie marane presenti subito fuori le mura. Emblematici in questo senso sono il film "Vacanze romane" e l'altro film di Alberto Sordi nel quale rubano all'attore i panni mentre lui è nella marana a prendere il bagno. Una vacanza a costo zero.
La mostra è articolata in due sezioni parallele, una nasce dalla collezione del Museo di Roma, l'altra documenta le ricerche dell'Osservatorio sul moderno a Roma. Insieme costruiscono una guida veramente originale alla città. Una mostra da non perdere se amate Roma e il suo fiume.
Al museo di Roma in Trastevere, piazza Sant'Egidio, fiino al 6 ottobre.
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