Roma è stata per secoli la città del potere imperiale romano, prima, e del potere dei papi, poi. Sembra essere stata la città del potere, un luogo nel quale i sudditi, non cittadini, erano proni ai voleri del potere. Anche i poeti romaneschi dell'Ottocento ci hanno dato questo volto della popolazione, un popolo asservito, rassegnato, stanco. Eppure non è così, accanto a questa faccia ce n'è un'altra quella di un popolo romano battagliero, che ha cercato di ribellarsi ai poteri forti.
Adesso è nelle librerie un bel libro che cerca di ricostruire la storia di questa Roma ribelle, si chiama infatti Guida alla Roma ribelle. La vocazione sovversiva viene raccontata attraverso alcuni luoghi ribelli sparsi un po' ovunque nella città. Un inedito percorso della memoria che parte da Menenio Agrippa e dalla Basilica di Massenzio, passa per Giordano Bruno, il Cimitero Inglese o meglio Acattolico, la Repubblica Romana del 1849 e per finire nei quartieri popolari di Roma degli anni dell'ultima guerra, come il Quadraro, dove si combattè la Resistenza. C'è anche una Roma più vicina ai nostri anni con i luoghi della contestazione studentesca e delle lotte per la casa.
Un bel libro da leggere, per riflettere, ricordare. Rosa e Viola Mordenti, Lorenzo Sansonetti e Giuliano Santoro, Guida alla Roma ribelle, ed. Voland. La copertina del libro è tratta dal sito internet: amazon.it.
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