Ma ad unire i due artisti, diversi per essere vissuti in periodi storici lontani, è il bisogno di libertà. Libertà che per Mafai è ansia di innovazione. Nella mostra si può vedere anche una installazione concepita da Kounellis come un dichiarato omaggio al maestro. La parte più interessante è l'esposizione di quaranta dipinti di Mafai che documentano l'attività dell'artista dal 1928, in essa sono focalizzati gli anni del cambiamento di stile pittorico. Giulia Mafai, realizzatrice anche del filmato "Mafai mio padre" (Istituto Luce, 1968), cura la sezione documentaria ricca di materiale inedito.
Una mostra da non mancare per confrontare recente passato e presente!
Autoritratto con ombrello e Tramonto sul lungotevere,
due tele di Mario Mafai. Le immagini sono prese da:
museocarlobilotti.it.
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