Alcuni giorni fa dei
vandali hanno spezzato i cigli dei gradini della scalinata antistante il
Palazzo della Civiltà Italiana, quello che noi romani chiamiamo curiosamente "Colosseo quadrato". A denunciare l’accaduto è stato il presidente
del IX Municipio Andrea Santoro che ha detto: “Faremo riattivare le telecamere
di Eur Spa”.
La nostra città ha tanti problemi, è faticoso realizzare qualche pur piccola miglioria, in tutto questo c'è anche qualcuno, piccoli gruppi di sbandati, che si divertono a distruggere quello che c'è di buono. Speriamo in una rapida riparazione dei danni perché l'Eur è una zona di pregio architettonico e merita di essere tutelata.
Il PALAZZO DELLA CIVILTA’ DEL
LAVORO, già Palazzo della Civiltà Italica, detto Colosseo Quadrato, di
Guerrini, Bruno La Padula e Mario Romano. L’edificio presenta 6 ordini di 9
arcate su 4 lati, in tutto 216 arcate, è alto 68 metri , alla base si trovano quattro gruppi statuari “I
dioscuri” di Publio Morbiducci e Alberto Felci. In cima una scritta si ripete
sui quattro lati: “Un popolo di poeti, di artisti, di eroi, di santi, di
pensatori, di scienziati, di navigatori, di trasmigratori”. Nell’ottobre 2007 è
stato completato – dopo tre anni di lavori - il restauro esterno, costato 13
milioni, il palazzo è stato illuminato, non succedeva dal 1953. Ora inizia il
restauro dell’interno dove verrà allestito il museo dell’audiovisivo, la
discoteca di Stato, l’emeroteca e la mostra permanente del made in Italy, con
una ricca esposizione enologica (da Repubblica). Attualmente la piazza,
denominata Quadrato della Concordia è occupata dal cantiere.
Nella rivista Meridiani dedicata a Roma
vengono messe a confronto quattro tele di De Chirico con altrettanti scorci del
quartiere, in particolare con la sagoma imponenete del Colosseo Quadrato, le
sue arcate e i suoi gaganti di pietra, ma anche con il palazzo dei Congressi (da
Meridiani. Roma. Anno IV n. 17, settembre 1991).
Il palazzo è stato spesso set per riprese
cinematografiche. Appare nel film “Roma città aperta” di Roberto Rossellini del
1945, in
“Le tentazioni del dott. Antonio”, episodio del film Boccaccio 70 di Federico
Fellini con Peppino De Filippo e Anita Ekberg, in “Hudson Hawk” del 1991 con
Bruce Willis e in “Titus” di Julie Taymor del 1999 (da: Roma, Il grande set,
Apt).
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