mercoledì 16 marzo 2016

Che tristezza veder deturpata la nostra città!!!


   Alcuni giorni fa dei vandali hanno spezzato i cigli dei gradini della scalinata antistante il Palazzo della Civiltà Italiana, quello che noi romani chiamiamo curiosamente "Colosseo quadrato". A denunciare l’accaduto è stato il presidente del IX Municipio Andrea Santoro che ha detto: “Faremo riattivare le telecamere di Eur Spa”.
   La nostra città ha tanti problemi, è faticoso realizzare qualche pur piccola miglioria, in tutto questo c'è anche qualcuno, piccoli gruppi di sbandati, che si divertono a distruggere quello che c'è di buono. Speriamo in una rapida riparazione dei danni perché l'Eur è una zona di pregio architettonico e merita di essere tutelata.
 
   Il PALAZZO DELLA CIVILTA’ DEL LAVORO, già Palazzo della Civiltà Italica, detto Colosseo Quadrato, di Guerrini, Bruno La Padula e Mario Romano. L’edificio presenta 6 ordini di 9 arcate su 4 lati, in tutto 216 arcate, è alto 68 metri,  alla base si trovano quattro gruppi statuari “I dioscuri” di Publio Morbiducci e Alberto Felci. In cima una scritta si ripete sui quattro lati: “Un popolo di poeti, di artisti, di eroi, di santi, di pensatori, di scienziati, di navigatori, di trasmigratori”. Nell’ottobre 2007 è stato completato – dopo tre anni di lavori - il restauro esterno, costato 13 milioni, il palazzo è stato illuminato, non succedeva dal 1953. Ora inizia il restauro dell’interno dove verrà allestito il museo dell’audiovisivo, la discoteca di Stato, l’emeroteca e la mostra permanente del made in Italy, con una ricca esposizione enologica (da Repubblica). Attualmente la piazza, denominata Quadrato della Concordia è occupata dal cantiere.
    Nella rivista Meridiani dedicata a Roma vengono messe a confronto quattro tele di De Chirico con altrettanti scorci del quartiere, in particolare con la sagoma imponenete del Colosseo Quadrato, le sue arcate e i suoi gaganti di pietra, ma anche con il palazzo dei Congressi (da Meridiani. Roma. Anno IV n. 17, settembre 1991).
     Il palazzo è stato spesso set per riprese cinematografiche. Appare nel film “Roma città aperta” di Roberto Rossellini del 1945, in “Le tentazioni del dott. Antonio”, episodio del film Boccaccio 70 di Federico Fellini con Peppino De Filippo e Anita Ekberg, in “Hudson Hawk” del 1991 con Bruce Willis e in “Titus” di Julie Taymor del 1999 (da: Roma, Il grande set, Apt).
 

Nessun commento:

Posta un commento