Vi sono state tante condanne, per i dirigenti comunali e i politici anche più consistenti di quelli richiesti dal pm. Ma crolla l’associazione di stampo mafioso, 250 anni di carcere
a fronte dei 500 richiesti, pene esemplari per Carminati e Buzzi ma i giudici
fanno cadere l’accusa più grave, quella di mafia, come sosteneva la Procura
diretta da Giuseppe Pignatone.
Massimo Carminati, detto il Cecato, considerato
il capo della banda condannato a 20 anni, Salvatore Buzzi, leader della Coop 29
giugno a 19, Luca Gramazio capogruppo Pdl in regione a 11, Mirko Coratti presidente
del Consiglio Comunale (Pd) a 6, Franco Panzironi ex ad di Ama a 10, Luca
Odevaine ex capo di gabinetto di Veltroni 6 anni, Andrea Tassone ex minisindaco
di Ostia 5 anni, Giordano Tredicine ex vicepresidente in consiglio comunale 3
anni. Assolto Giovanni Fiscon, ex ad di Ama. La sentenza letta alle ore 13
nell’aula bunker di Rebibbia dopo 230 udienze. Presente la sindaca Raggi.
Alfonso Sabella, ex assessore alla legalità del Comune di Roma con Marino, ha
dichiarato: “Si è dimostrato che le istituzioni comunali non sono in grado di
reggere l’urto della criminalità. Io nel palazzo del Campidoglio ho visto tanta
corruzione, mafia no”.
Si è acceso il dibattito su chi sostiene che questa associazione a delinquere sia mafia e chi no. Noi pensiamo che le sentenze si devono rispettare, il fatto più importante è che tale associazione è stata smascherata, i colpevoli sono stati arrestati, ma ancora più importante è che sui temi della legalità resti alta l'attenzione perché tali azioni non si ripetano più.
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