Si tratta della villa più estesa
del suburbio, dopo quella dei Quintili, attribuita al console Settimio Basso,
tra le poche che conservino la planimetria complessiva costruita ai tempi di
Antonino Pio[1].
La villa occupa un piccolo pianoro
collinare e si compone, nella sua parte residenziale, di tre corpi edilizi
contigui, che furono eretti in tre fasi diverse, ma che si susseguirono così da
vicino che si può pensare ad un progetto unitario realizzato a scaglioni: si
tratta in pratica di tre corpi di fabbrica ciascuno a perimetro rettangolare,
allineati tra loro in diagonale e completati da giardini.
Il primo edificio è posto a Sud Est, si
riconosce perchè è costruito tutto in laterizio, ha pianta quadrata di 50 metri
di lato e si accompagnava ad un peristilio-giardino oggi scomparso. Si conserva
una sala soggiorno con pareti alte ancora oggi circa 10 metri.
Il secondo edificio è quello centrale, fu
costruito verso il 140-150, in opera mista di reticolato di tufo con
ammorsature laterizie. E' la parte più alta dei resti archeologici dell'area.
Il terzo edificio fu costruito verso la
fine del regno di Antonino Pio: è il più fastoso per le sue vaste aule a più
piani e a prospetti finestrati (crollati nel 1951), venne a costituire il lato
di fondo del peristilio-giardino. A Nord vi era un impianto termale, a Sud
ampie sale di soggiorno. L'ippodromo giardino, lungo 320 metri, si può
riconoscere nel suo perimetro per il dislivello del terreno o per il blocco
edilizio che lo circonda nel lato corto e nel lato Nord occidentale.
La villa non era isolata nella campagna,
ma circondata da altre costruzioni: cisterne, magazzini, abitazioni, templi.
Tra queste a Nord Est della villa è ben conservato un piccolo tempio in
laterizio a pianta rettangolare della fine del II secolo oggi mancante della
facciata in antis[2] e della copertura (visibile in google maps, a Est dei ruderi
principali, come edificio rettangolare senza tetto e coperto in tre lati su
quattro). Un altro gruppo di rovine si trova su via di Capannelle prima
della grande curva a destra, costituiva un avancorpo della villa sulla via
Latina. Nelle vicinanze resti di un acquedotto, ramo privato dell'Acqua Claudia
(anch'esso ben visibile da google maps).
[1] Antonino Pio imperatore
romano dal 138 al 161. Rientra tra gli imperatori per adozione, fu successore
di Adriano. Di carattere mite, diminuì le spese dell’impero, visse modestamente
e passò alla storia come il migliore imperatore romano.
[2] In antis. Nei templi greci e romani erano chiamati così quelli che
avevano le pareti dei lati lunghi che si prolungavano nel pronao.
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