Bellissima la passeggiata in bici di questa mattina organizzata da VediROMAinBici, abbiamo scoperto la Garbatella. Bravissima la nostra guida Paolo che ci ha fatto fare tante scoperte sorprendenti.
Pianificata da Gustavo Giovannoni[1] e Marcello Piacentini[2] come borgata giardino a
partire dal 1920, adotta il linguaggio architettonico del barocchetto con
spunti medioevali e pittoreschi. Gli architetti si ispirarono al modello
inglese delle città giardino; ancora oggi, nei lotti più antichi, rimane
l’aspetto di una contrada agreste. Il 18 febbraio 2020 il quartiere ha
festeggiato cento anni.
Tra il 1952 e il 1954 venne aperta la via
Cristoforo Colombo, progettata negli anni Trenta, la strada separò il quartiere
da Tor Marancia. Nel 1955 ha aperto la metro B con la fermata della Garbatella,
tangente al quartiere, in via Giacinto Pullino. Negli anni Novanta l’apertura
della Università di Roma Tre ha portato una ventata giovanile nel quartiere. La
riapertura del teatro Palladium e il recupero del centro culturale Moby Dick
hanno aggiunto un tocco culturale. Nel quartiere sono attivi il centro sociale
Casetta Rossa, la Villetta e La Strada. La Regione Lazio ha dato il via – nel 2019
- alla manutenzione straordinaria dei lotti Ater, un investimento di 820.000 euro
anche per la ristrutturazione di 30 locali chiusi, rifacimento coperture e
facciate, sistemazione alberature. Da Repubblica del 13.12.19.
[1]
Gustavo Giovannoni (1873-1947) ha progettato lo stabilimento della Birra
Peroni fuori porta Pia, la città Giardino Aniene oggi Monte Sacro con la chiesa
degli Angeli Custodi a piazza Sempione (da Irene de Guttry, Guida di Roma
Moderna, ed De Luca).
[2]
Marcello Piacentini (Roma 1881-1960) architetto e urbanista, ha
progettato al Città Universitaria, il quartiere dell’E 42 oggi Eur, lo sventramento
dei Borghi per l’apertura di via della Conciliazione. Si può considerare
l’architetto ufficiale del regime fascista.
[3]
Origine nome Garbatella. Nel dicembre 2019 un cittadino del
quartiere, Giorgio Guidoni, consultando l’archivio della Basilica di San Paolo
ha individuato l’esistenza di una osteria con vigna di tale Giambattista
Cascapera, morto nel 1834 a soli 46 anni, lasciando moglie e figlia a gestire
il tutto. La vedova di cognome faceva Garbata, quindi la figlia Garbatella. Il
tutto è riportato nel libro “Garbatella 100. Il racconto di un secolo” di
Giorgio Guidoni, ed. Iacobelli. Da Repubblica del 17.12.19.
Nessun commento:
Posta un commento