Questo accadde
nella finzione di uno dei film più popolari del grande attore napoletano ovvero
“Totò cerca casa” del 1949, nel quale era uno sfollato con moglie e due figli a
carico. Dopo aver perduto la casa per un bombardamento, si trasferisce in
un’aula della scuola Manzoni in via Lusitania nel quartiere Appio Latino.
Purtroppo viene sgombrato e inizia una spasmodica ricerca della casa che lo
porterà ad abitare in un cimitero, ma lo abbandonerà per la paura, nello studio
di un pittore e addirittura nel Colosseo.
La scuola Alessandro Manzoni è
stata progettata da Ignazio Guidi, nel 1932, intitolata a Mario Guglielmotti,
per essa l’architetto progettò uno schema aperto su una corte centrale, dotata
di 38 aule su tre piani e un piano seminterrato. Possedeva palestra e teatro,
un ampio giardino dotato di una uccelliera. La simmetria planimetrica
dell’edificio è contraddetta dall’accesso posto sull’angolo tra via Vetulonia e
via Lusitania evidenziato dalle scale esterne e dall’atrio sporgente con la
torre delle scale. L’edificio appartiene allo stile razionalista presenta molte
soluzioni formali assolutamente nuove per l’epoca. Due rilievi ornano l’atrio,
opere di Francesco Coccia. Una aula interna è dedicata a Nazario Sauro eroe
della prima guerra mondiale (nel 1960 venne scoperta una lapide dalla nipote,
la piccola Giuliana Sauro). Negli anni Sessanta la scuola aveva un giornalino
degli alunni stessi.
Fu grazie a questo progetto e a quello
della scuola Garrone di Ostia che l’esordiente architetto si mise in luce
accendendo l’interesse della critica. L’edificio è in cemento armato, con ampie
vetrate, innovativo nella struttura, queste caratteristiche ne fanno uno dei
primissimi esempi in Italia del razionalismo europeo. Negli anni Cinquanta fu
aggiunto un ulteriore piano.
Nel giardino
della scuola e nel campo sportivo si trovano i resti, assai ridotti, di una
grande villa di età repubblicana. Roma: non basta una vita!
Foto scattata da me!
Nessun commento:
Posta un commento