Un nome così curioso desta sorpresa, eppure
a Roma – fino agli anni Cinquanta del Novecento - c’era un quartiere con questo
nome. Ancora oggi se percorrete la via Tuscolana, dopo la discesa del Quadraro,
sulla destra troverete un gruppo di case lunghe e strette, con il tetto
spiovente, ad un solo livello, erano sicuramente delle stalle. Qui era
Cecafumo. Il nome deriva dalla
presenza di una osteria che aveva un camino che non tirava, quindi il fumo
restava all’interno del locale. Eravamo ai margini della città. Dall’inizio del
Novecento molte famiglie si trasferirono dalle campagne del Lazio alla città in
cerca di lavoro, molti uomini andarono a lavorare come muratori, in quegli anni
c’era bisogno di manodopera per le tante costruzioni di cui una moderna
capitale europea aveva bisogno. Molti si andarono a stabilire lungo gli archi
dell’acquedotto Felice, nelle vicinanze, altri costruirono modeste casupole al
Quadraro, altri ancora in queste stalle – forse di proprietà dei Torlonia –
adattate ad abitazioni. Con il tempo le case vennero migliorate, ma Cecafumo
conservò la sua specificità staccata tanto dal Quadraro quanto da Roma. Oltre
solo campagna. Bisogna aspettare il dopoguerra, anzi gli anni Sessanta, per
veder nascere Cinecittà che inglobò il tutto. Le foto sono state scattate
dall’autore di questo post. Roma, non basta una vita.
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