sabato 19 novembre 2016

Capolavori scomparsi

   La Galleria Nazionale d'Arte Moderna dall'11 ottobre ha una nuova sistemazione espositiva delle sue opere. Purtroppo nel nuovo allestimento sono scomparse alcuni capolavori, ne presentiamo alcuni.
DOMENICO MORELLI, Torquato Tasso legge la Gerusalemme Liberata ad Eleonora d'Este, 1865.

   Tasso legge la sua opera alla principessa ammalata, si parla di una relazione amorosa che coinvolse lo scrittore con Eleonora e le sue due dame di compagnia, anche loro di nome Eleonora. Questo quadro è la scena di un melodramma, si può stabilire una similitudine con la musica verdiana. Nella precedente esposizione della Galleria una sala era dedicata Morelli. Tasso fu poeta alla corte di Ferrara, pubblicò il suo capolavoro nel 1579, poema epico in 20 canti sulla prima crociata. Domenico Morelli (Napoli 1826 - 1901) studiò all'Accademia di Belle Arti di Napoli, conobbe a Firenze i macchiaioli, fu a Parigi all'Esposizione del 1855. Elaborato uno stile verista fondato sulla preminenza del colore rispetto al disegno accademico, cercò di adattarlo a contenuti ancora romantici, letterari, religiosi e storici. Nella sua opera è sorretto da studi su Bibbia, Vangeli e Corano. Nel 1905 lo Stato acquistò tutto quanto rimasto nello studio dell'autore, quadri, bozzetti, acquerelli e un gran numero di disegni. 

1 commento:

  1. "Oh, what a word, my princess, hast thou spoken!
    The golden age, ah, whither is it flown,
    For which in secret every heart repines?
    When o’er the yet unsubjugated earth
    Men roam’d, like herds, in joyous liberty;
    When on the flowery lawn an ancient tree
    Lent to the shepherd and the shepherdess
    Its grateful shadow, and the leafy grove
    Its tender branches lovingly entwin’d
    Around confiding love; when still and clear,
    O’er sands forever pure, the pearly stream
    The nymph’s fair form encircled; when the snake
    Glided innoxious through the verdant grass,
    And the bold youth pursu’d the daring faun;
    When every bird winging the limpid air,
    And every living thing o’er hill and dale
    Proclaim’d to man,—What pleases is allow’d..."

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