Il ministro ha evidenziato l'utilità di uno sviluppo della rete cicloturistica anche per spostare flussi turistici da luoghi super affollati come Roma, Firenze, Venezia verso luoghi bellissimi ma che non hanno la capacità attrattiva internazionale delle città d'arte. E' necessario valorizzare tutta l'Italia come museo diffuso, per attrarre turismo colto e intelligente che rispetti la natura e contenitori fragili come le nostre città d'arte.
Quella sul cicloturismo elaborata dal Parlamento è “una risoluzione tutta condivisibile e sottoscrivibile– dice il ministro Franceschini – sia nella dimensione dell’ampiezza dei numeri e delle potenzialità del settore del cicloturismo, sia nelle indicazioni e soluzioni che propone, strada che va perseguita da sistema Paese e sulla quale negli ultimi due anni abbiamo cercato di muoverci con alcune cose specifiche e scelte strategiche e di prospettiva”. Il piano strategico del cicloturismo “è previsto dalla legge che abbiamo già approvato all’unanimità in Comitato permanente e adesso c’è passaggio a commissioni parlamentari e al Consiglio dei ministri per l’approvazione definitiva”, prosegue, ed “è stato costruito con un meccanismo molto partecipato”, infatti “abbiamo pensato non fosse il caso di calarlo da una scelta interna al ministero ma che fosse necessario coinvolgere sin dall’inizio tutte le categorie che si occupano di turismo”.
Quest'ultimo capoverso è tratto dal sito internet della Fiab che ringrazio.
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