Il
progetto realizzato per l’attraversamento ciclabile del tunnel di S. Bibiana è
sbagliato, non poco ma molto sbagliato. Non andava fatto. Era meglio. Il primo
motivo, e il più importante, è che non si possono penalizzare, mai, i pedoni,
nemmeno in nome dei ciclisti. Perché a Roma i pedoni sono gli ultimi, i più
penalizzati. Non si può togliere ai pedoni un intero marciapiede, da un lato
del tunnel, costringendoli ad un doppio attraversamento. E’ intollerabile e noi
che vogliamo far crescere la mobilità ciclabile non possiamo motivare una
decisione così sbagliata. Era meglio rimanere come prima. E così sarà anche
ora, perché sul lato a noi dedicato passeranno, giustamente, anche i pedoni, e
noi in bici, giustamente, ci fermeremo per farli passare. Oppure non andremo in
quel marciapiede.
Ma c’è qualcosa che ci preoccupa ancora di più: che per far spazio ai ciclisti si tolga spazio ai pedoni invece che alle auto. E non per motivi ideali, ma per motivi molto concreti di politica della mobilità sostenibile. Noi pensiamo di voler e dover crescere di numero non perché ci vogliamo bene (anche), ma perché siamo una alternativa alle auto, possiamo ridurne il numero in circolazione – e la velocità - e quindi vogliamo, anzi dobbiamo togliergli spazio.
E non diteci che non si poteva fare. Quando è stato fatto il progetto, epoca del sindaco Marino, abbiamo ampiamente dimostrato che si poteva. Ora vi chiediamo di fare quello che hanno fatto gli anonimi attivisti: rimuovete subito i cartelli di divieto per i pedoni, i ciclisti sono intelligenti e sapranno convivere rispettandone la precedenza. E poi rifate il progetto.
Ma c’è qualcosa che ci preoccupa ancora di più: che per far spazio ai ciclisti si tolga spazio ai pedoni invece che alle auto. E non per motivi ideali, ma per motivi molto concreti di politica della mobilità sostenibile. Noi pensiamo di voler e dover crescere di numero non perché ci vogliamo bene (anche), ma perché siamo una alternativa alle auto, possiamo ridurne il numero in circolazione – e la velocità - e quindi vogliamo, anzi dobbiamo togliergli spazio.
E non diteci che non si poteva fare. Quando è stato fatto il progetto, epoca del sindaco Marino, abbiamo ampiamente dimostrato che si poteva. Ora vi chiediamo di fare quello che hanno fatto gli anonimi attivisti: rimuovete subito i cartelli di divieto per i pedoni, i ciclisti sono intelligenti e sapranno convivere rispettandone la precedenza. E poi rifate il progetto.
Nessun commento:
Posta un commento