La prima chiesa parrocchiale costruita a
Roma fuori le mura Aureliane è la chiesa di Santa Teresa d’Avila (1902) in
corso Italia se si esclude san Gioacchino in via Pompeo Magno (ma in questo
caso siamo in Prati) che fu consacrata nel 1898.
Alla chiesa è annessa la curia generalizia
dei Carmelitani Scalzi o riformati. Tale ordine religioso, fondato da Santa
Teresa d’Avila e da San Giovanni della Croce, ottenne il riconoscimento da papa
Clemente VII.
Consacrata il 20 aprile 1902, fu elevata a
parrocchia nel 1906, ebbe il titolo di basilica nel 1951. Durante i lavori di
fondazione venne alla luce una necropoli romana dei primi anni dell’impero e un
tratto della Salaria Vetus. Il progetto architettonico è di Tullio Passarelli[1].
La facciata è divisa in due zone, quella
inferiore presenta un portale aggettante in forma di protiro fra due colonne
accostate alla parete e timpano. Separa le due parti della facciata una
loggetta scandita da undici piccoli archi poggianti su eleganti colonnine. La
parte superiore della facciata corrisponde alla navata centrale. I due leoni
marmorei sono di Armando Brasini.
Il portale di ingresso presenta sulle
colonne capitelli scolpiti a motivi floreali e zoomorfi e nella lunetta reca un
bassorilievo con Gesù benedice Santa Teresa. La porta è ornata da rilievi
realizzati nel 1983 da frate Serafino Melchiorre con la Vita di Santa Teresa e
l’Anno Santo straordinario del 1983. Sul fianco destro si trova il campanile
che si innalza per 40 m, la cella campanaria è aperta da finestre trifore.
L’interno è in forma di gotico italiano,
diviso in tre navate a pilastri su cui poggiano archi, ogni due pilastri un
fascio sale fino alle grandi finestre superiori per sostenere le nervature
delle volte a crociera. Domina la statua della santa posta nell’abside opera
del Trabacchi.
Accanto al penultimo pilastro di sinistra
si affaccia il pulpito marmoreo a pianta ottagonale, con bassorilievi del
“Cristo docente”. L’abside custodisce un superbo coro in noce massiccio
proveniente dalla chiesa delle benedettine di Santa Maria in Campo Marzio,
opera dei primi del Settecento, ma integrato da stalli moderni. Dietro il coro
è un organo di ben 2.300 canne.
[1]
Tullio Passarelli. 1869-1941) Chiesa di Santa Teresa in corso Italia
nel 1901, istituto De Merode alla via di San Sebastianello nel 1903, edificio
per la Borsa in piazza di Pietra nel 1926, l'ambulatorio
Titta Scarpetta in piazza Castellani 23 Trastevere nel 1930. Il deposito
del Grano negli anni Venti, oggi Città del Gusto al quartiere Portuense.
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