Oggi si gioca il
derby, la partita Lazio – Roma suscita da sempre grande interesse nella città,
le tifoserie delle due squadre sentono molto questo incontro. Anche se c’è l’emergenza
sanitaria tanti romani seguiranno la partita. La rivalità è molto accesa, ma c’è
una villa a Roma che mette d’accordo romanisti e laziali, è villa Lais, nel
quartiere Tuscolano.
All’interno della villa due viali sono stati intitolati uno ad Agostino
di Bartolomei (calciatore centrocampista o difensore, capitano della Roma
1972-75 e 1976-84, con lui la Roma vinse lo scudetto nella stagione 1982-83, è
morto suicida a Castellabate a dieci anni esatti dalla finale di Coppa dei Campioni
persa contro il Liverpool) un altro a Luciano Re Cecconi (calciatore
centrocampista, con la Lazio negli anni 1972-77, è morto il 18 gennaio 1977 in
una gioielleria di via Fracesco Saverio Nitti 68, Collina Flaming, entrando
finse una rapina, il gioielliere gli sparò in pieno petto).
Nei secoli XVII e XVIII l'area
risultava suddivisa in due vigne, una denominata "alli Condotti",
dalla vicinanza dei condotti dell'Acquedotto Felice, l'altra "alla
Ferriera", dal nome di un opificio per la lavorazione del ferro. La proprietà
dei terreni restava in ogni caso appannaggio del latifondo ecclesiastico, il
Capitolo Lateranense, che nel 1685 cedette una delle due vigne in enfiteusi a
Carlo e Lorenzo Merolli, mercanti di campagna, le cui famiglie ne risultarono
detentrici fino alla prima metà dell'800.
Dal catasto Gregoriano del 1818 risulta che nella zona oggi occupata da
villa Lais esisteva una Vigna Costantini con un edificio composto da vari corpi
di fabbrica disposti a semicerchio, un lungo viale alberato la collegava alla via
Tuscolana. Più tardi sorsero due “valcherie”, opifici per la lavorazione della
lana presso il corso dell’Acqua Mariana. Nella pianta dell’Istituto Topografico
Militare del 1872-5 risulta esserci anche una cava di pozzolana, mentre la
valcheria è diventata un mulino che poi sarà il Mulino Natalini. Nel 1906 appare per la prima volta il nome
“Orti Lais”. I Lais iniziano la trasformazione della rustica vigna in
residenza borghese di campagna senza per questo cancellarne la destinazione
agricola – industriale. Questa trasformazione è testimoniata da una lapide
(finto stile paleocristiano) del 1905 di dedicazione della cappella alla
Vergine Madre di Dio. Venne creato un giardino padronale limitrofo al Casino,
vennero costruiti edifici di servizio (vaccheria, garage scuderia, serra, case
d’abitazione per il giardiniere e gli addetti alla produzione).
Lanciani segnala nel 1907 il ritrovamento nella vigna di un tratto di
basolato forse appartenente all’antica via Tuscolana.
La creazione del quartiere negli anni Cinquanta, ma ancora di più negli
anni Sessanta, segna il restringimento della villa nelle dimensioni attuali.
Nel 1979 (sindaco Argan) la villa,
ormai in abbandono, viene acquistata dal Comune che subito l’apre al pubblico
ed inizia il restauro degli edifici. La superficie attuale della villa è di
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