Condividiamo tutte le iniziative che servono a far conoscere, tutelare e valorizzare la Caffarella, meraviglioso spicchio di campagna romana sopravvissuta alla speculazione edilizia selvaggia degli anni del dopoguerra.
Per ulteriori informazioni consultare il sito internet caffarella.it o la pagina facebook.
mercoledì 31 agosto 2016
Evviva! Nasce l'Ufficio per la promozione della mobilità ciclistica
Una bella notizia per tutti i cittadini che amano la bici e una città meno inquinata e con meno macchine. Questa mattina le associazioni ciclistiche romane si sono incontrate con la commissione mobilità del Comune di Roma presieduta dal consigliere Enrico Stefano. In tale contesto l'assessora alla mobilità Linda Meleo ha annunciato che per ascoltare le associazioni e gli attivisti impegnati nella ciclabilità, sarà costituito un Ufficio Speciale per promuovere la mobilità ciclistica a Roma. Tale ufficio sarà diretto da Paolo Bellino, portavoce di Salvaiclisti.
La costituzione di questo ufficio è un passo avanti importante verso una città più libera dal traffico e dal conseguente inquinamento. Augurando buon lavoro all'assessora Meleo e a Paolo Bellino ci auguriamo che questa volta si faccia sul serio.
A nostro modesto parere è necessario impegnare i soldi che ci sono secondo il Piano Quadro approvato quattro anni fa (ricordandosi di utilizzare i soldi delle multe), confermare e migliorare quel piano, curare la manutenzione delle piste ciclabili esistenti, realizzare la pista ciclabile Roma - Mare, proseguendo quella già esistente lungo l'argine del Tevere, realizzare la pista ciclabile lungo la via Nomentana, mettere in sicurezza le strade consolari in uscita da Roma con il sistema delle bike line.
E' necessario fare con realismo poche cose, ma fatte bene!
La costituzione di questo ufficio è un passo avanti importante verso una città più libera dal traffico e dal conseguente inquinamento. Augurando buon lavoro all'assessora Meleo e a Paolo Bellino ci auguriamo che questa volta si faccia sul serio.
Una immagine della pista ciclabile
Monte Ciocci-Monte Mario.
A nostro modesto parere è necessario impegnare i soldi che ci sono secondo il Piano Quadro approvato quattro anni fa (ricordandosi di utilizzare i soldi delle multe), confermare e migliorare quel piano, curare la manutenzione delle piste ciclabili esistenti, realizzare la pista ciclabile Roma - Mare, proseguendo quella già esistente lungo l'argine del Tevere, realizzare la pista ciclabile lungo la via Nomentana, mettere in sicurezza le strade consolari in uscita da Roma con il sistema delle bike line.
E' necessario fare con realismo poche cose, ma fatte bene!
Sei romano de Roma se...
sai come si chiama e dove si trova la piazza che vedi sotto.
Nella foto di ieri piazza Sforza Cesarini
che si trova lungo corso Vittorio.
martedì 30 agosto 2016
Livia casalinga e stratega sul Palatino
Per chi vuole conoscere meglio la storia di Roma è in libreria un interessante libro sulla figura di Livia, la moglie dell'imperatore Augusto.
Moglie devota, composta e seria, formatasi nel rispetto delle migliori tradizioni romane, Livia evitava gioielli e vestiti costosi e viveva con semplicità nella dimora sul Palatino che tutti possiamo visitare entrando al Foro Romano con il biglietto comprensivo di Foro Romano, Palatino e Colosseo.
Si prendeva personalmente cura della casa, l'imperatore, suo marito, gli aveva permesso il raro onore di gestire le sue finanze personali. Con umiltà cuciva i vestiti del marito e spesso si dimostrava brava cuoca per le cene da condividere in due, diremo oggi a "lume di candela".
Queste e altre curiosità nel libro che ricostruisce con cura scientifica la figura di Livia.
L'immagine di copertina è presa dal
sito internet della casa editrice Salerno che rigrazio.
Moglie devota, composta e seria, formatasi nel rispetto delle migliori tradizioni romane, Livia evitava gioielli e vestiti costosi e viveva con semplicità nella dimora sul Palatino che tutti possiamo visitare entrando al Foro Romano con il biglietto comprensivo di Foro Romano, Palatino e Colosseo.
Si prendeva personalmente cura della casa, l'imperatore, suo marito, gli aveva permesso il raro onore di gestire le sue finanze personali. Con umiltà cuciva i vestiti del marito e spesso si dimostrava brava cuoca per le cene da condividere in due, diremo oggi a "lume di candela".
Queste e altre curiosità nel libro che ricostruisce con cura scientifica la figura di Livia.
Lorenzo Braccesi, Livia, Salerno editrice, € 18.
Sei romano de Roma se...
sai come si chiama e dove si trova la piazza che vedi sotto.
Nella foto di ieri piazza Sant'Ignazio di Loyola.
lunedì 29 agosto 2016
Quando nasce una biblioteca è sempre un bel giorno
Quando nasce una biblioteca è un giorno da festeggiare, e così sarà dal 13 al 23 ottobre alla Casa del Parco della Pineta Sacchetti dove sarà trasferita la Biblioteca della Bicicletta attualmente nell'ex Cartiera Latina. La biblioteca sarà luogo di incontro per tutti i cicloamatori romani. Per l'occasione è prevista una pedalata sulla pista ciclabile Monte Ciocci - Monte Mario con partenza e arrivo in biblioteca.
Veramente una bella notizia!
Nella foto in alto la ex Cartiera Latina sulla via Appia Antica già sede della biblioteca della bici.
Sei romano de Roma se..
sai come si chiama e dove si trova la piazza che vedi sotto.
Nella foto di ieri piazza Sant'Ignazio di Loyola che si trova nei pressi del Corso e di Montecitorio.
Nella foto di ieri piazza Sant'Ignazio di Loyola che si trova nei pressi del Corso e di Montecitorio.
domenica 28 agosto 2016
La città in tasca
Avete bambini? Non sapete come fargli trascorrere una giornata diversa in questa fine estate 2016? Prendete al balzo l'occasione offerta dall'evento che ha per titolo "La città in tasca" e che si tiene a villa Scipioni, uno dei parchi pubblici del centro storico meno conosciuti sorto in prossimità del sepolcro della famiglia romana che ha segnato la storia di Roma classica.
Fino al 13 settembre tutti i giorni dalle 17 alle 23 teatro, musica, cinema, danza, laboratori, letture, giochi per bambini dai 3 ai 12 anni. Quest'anno si è giunti alla 22° edizione, e già questo fatto fornisce garanzie sulla qualità delle iniziative. L'evento è inserito nei programmi dell'estate romana.
Per altre info consultare il sito internet: comune.roma.it.
Fino al 13 settembre tutti i giorni dalle 17 alle 23 teatro, musica, cinema, danza, laboratori, letture, giochi per bambini dai 3 ai 12 anni. Quest'anno si è giunti alla 22° edizione, e già questo fatto fornisce garanzie sulla qualità delle iniziative. L'evento è inserito nei programmi dell'estate romana.
Per altre info consultare il sito internet: comune.roma.it.
Sei romano de Roma se...
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Nella foto di ieri piazza Sant'Eustachio
tra il Pantheon e piazza Navona.
sabato 27 agosto 2016
A Maccarese in bici.
Se ami la bicicletta, se ti piace fare una bella pedalata in compagnia, non mancare a questo evento. Questa è la locandina aggiornata.
Sei romano de Roma se...
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Nella foto di ieri piazza Sant'Egidio a Trastevere.
venerdì 26 agosto 2016
Roma adotta Amatrice.
Davanti ai tragici fatti che hanno coinvolto alcune zone del reatino portando morte e distruzione ci sembra giusto sospendere i nostri post su Roma e unirci all'appello per portare soccorsi alle persone colpite dal terremoto.
L'amministrazione di Roma Capitale ha deciso di aprire un conto corrente dedicato alla rinascita del territorio distrutto dal terremoto del 24 agosto. Ognuno può contribuire con un concreto gesto di solidarietà alla rinascita di Amatrice con una donazione al conto corrente: IT 94 F 02008 05117 000104430239 con causale 'Roma adotta Amatrice'.
"Ringrazio ancora una volta tutti coloro che attualmente sono impegnati nei soccorsi e chi finora si è prodigato nella raccolta dei beni di prima necessità. C'è bisogno dell'aiuto di tutti, non lasciamo soli i nostri amici: adottiamo Amatrice". Lo scrive su Facebook la sindaca di Roma Virginia Raggi, annunciando l'apertura del conto corrente.
Sei romano de Roma se...
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Nella foto di ieri piazza Sant'Andrea della Valle che si trova lungo Corso Vittorio, presso piazza Navona.
Nella foto di ieri piazza Sant'Andrea della Valle che si trova lungo Corso Vittorio, presso piazza Navona.
giovedì 25 agosto 2016
Domenica tutti al museo
Domenica andiamo tutti a visitare uno dei tanti e bellissimi musei di Roma. Il ministro Dario Franceschini ha annunciato che l'incasso della giornata sarà devoluta alle zone terremotate.
Mi sembra una bella iniziativa a cui aderire.
Mi sembra una bella iniziativa a cui aderire.
Sei romano de Roma se...
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Nella foto di ieri piazza Sant'Anastasia a due passi dal Circo Massimo.
Nella foto di ieri piazza Sant'Anastasia a due passi dal Circo Massimo.
mercoledì 24 agosto 2016
Vent'anni senza Antonio Cederna.
Tra pochi giorni, il 27 sono vent'anni che Antonio Cederna ci ha lasciati. A lui dobbiamo tante battaglie storiche in difesa dell'ambiente, del verde e del vastissimo patrimonio archeologico della nostra città. Fu il primo, insieme ad Argan e Petroselli ha sognare un grande parco archeologico nel cuore della nostra città, Roma. Quello che faticosamente si sta realizzando intorno a via dei Fori Imperiali.
Nelle sue battaglie seppe coniugare tutela e sviluppo sostenibile. Tra le tante battaglie condotte su "Il Mondo" e "la Repubblica" ci piace ricordare quella per la salvaguardia e valorizzazione del parco dell'Appia Antica.
La foto di Antonio Cederna è tratta da:
it.wikipedia.org, che ringrazio
Nelle sue battaglie seppe coniugare tutela e sviluppo sostenibile. Tra le tante battaglie condotte su "Il Mondo" e "la Repubblica" ci piace ricordare quella per la salvaguardia e valorizzazione del parco dell'Appia Antica.
Antonio Cederna (Milano 1921 – Sondrio 1996), archeologo, giornalista e
ambientalista, ha dedicato la sua vita alla difesa del patrimonio
ambientale-storico-artistico italiano, essendone un pioniere, proprio negli anni
del boom economico. Fratello di Camilla Cederna, dopo la laurea in archeologia
e il diploma di perfezionamento alla scuola di Roma, lavora con Lucos Cozza a
Carsoli. Abbandona l’attività di archeologo per dedicarsi a campagne di stampa
sui temi della difesa dell’ambiente. Giornalista del Mondo, del Corriere della
Sera, dell’Espresso e dopo la sua fondazione de la Repubblica. Nel 1955 fu
fondatore di Italia Nostra, è stato consigliere comunale di Roma e deputato al
Parlamento.
Sei romano de Roma se...
sai come si chiama e dove si trova la piazza che vedi sotto.
Nella foto di ieri piazza Santa Maria Liberatrice,
cuore di Testaccio.
Terribile notizia del terremoto nel reatino
Questa notte alle ore 3,36 anche a Roma si è avvertita nettamente una forte scossa di terremoto, dopo meno di un'ora un'altra scossa, meno forte e più corta.
Il terremoto ha avuto il suo epicentro ad Accumoli in provincia di Rieti. E' stata una scossa di 6 gradi, ci sono morti e feriti, ancora persone sotto le macerie. Il sindaco di Amatrice ha detto: "Il paese non c'è più". Come sempre in questi casi tanta solidarietà e accuse di lentezza nei soccorsi.
Non possiamo far altro che esprimere la nostra solidarietà alle popolazioni colpite dal sisma e sperare che al più presto la situazione torni alla normalità.
Il terremoto ha avuto il suo epicentro ad Accumoli in provincia di Rieti. E' stata una scossa di 6 gradi, ci sono morti e feriti, ancora persone sotto le macerie. Il sindaco di Amatrice ha detto: "Il paese non c'è più". Come sempre in questi casi tanta solidarietà e accuse di lentezza nei soccorsi.
Non possiamo far altro che esprimere la nostra solidarietà alle popolazioni colpite dal sisma e sperare che al più presto la situazione torni alla normalità.
martedì 23 agosto 2016
Le più belle finestre di Roma11
Cosa resta delle finestre oggi, come è la finestra e quale è il ruolo della finestra nell'architettura moderna?
Questa sopra è una finestra del MAXXI, un'opera di arte contemporanea universalmente apprezzata. Cosa è rimasto delle finestre? Un nastro.
Questa sopra è una finestra del MAXXI, un'opera di arte contemporanea universalmente apprezzata. Cosa è rimasto delle finestre? Un nastro.
In questi ultimi giorni abbiamo fatto un viaggio nel
tempo e nello spazio, visitando almeno uno dei luoghi che presentano finestre
di secoli diversi, una finestra per ogni secolo dal Duecento al Novecento
passando dal romanico, al gotico, al primo Rinascimento, al secondo
Rinascimento, al Barocco, al Rococò, al Neoclassico fino a giungere allo stile
liberty del primo Novecento.
E poi? Che ne è successo delle finestre.
Per Le Corbusier le finestre erano a nastro, continue, un esempio eclatante lo
abbiamo al villaggio Olimpico. Nel secondo dopoguerra, per l'International
Style abbiamo le finestre che diventano facciate intere di palazzi, immaginiamo
i grattacieli dell'EUR (palazzo Eni che affaccia sul laghetto). Per avere un
esempio di finestra negli anni Duemila, possiamo prendere ad esempio il MAXXI,
dove le finestre danno luce e aria alle gallerie continue che si sviluppano su
vari livelli.
La storia della finestra continua...
Sei romano de Roma se...
sai come si chiama e dove si trova la piazza che vedi sotto.
Nella foto di ieri piazza Santa Maria in Trastevere, il cuore del rione stesso.
Nella foto di ieri piazza Santa Maria in Trastevere, il cuore del rione stesso.
lunedì 22 agosto 2016
Le più belle finestre di Roma10
Ancora finestre belle, particolari, artistiche che si possono vedere nella nostra città. Provate a indovinare questa.
Questa è una delle finestre di palazzo Venezia.
Sul lato Ovest della piazza omonima si
trova PALAZZO VENEZIA, è la prima grande opera rinascimentale
di architettura civile in Roma. La possente e severa costruzione, bruna e merlata,
armonizza la robustezza del castello medioevale con l’eleganza del primo
Rinascimento. Il principale corpo del fabbricato ha la facciata rivolta
verso la piazza e s’innalza all’angolo sinistro con una massiccia torre
quadrangolare; sulla destra l’edificio continua con un altro corpo di fabbrica
che volge ad angolo retto lungo via del Plebiscito, una nuda muraglia chiude il
lato su via degli Astalli, l’ultimo lato include il portico della chiesa di San
Marco e si raccorda la palazzetto Venezia.
STORIA. Si attribuisce a Leon Battista
Alberti[1]
il progetto del palazzo, iniziato nel 1455 da Pietro Barbo - poi papa Paolo
II[2] - e
ultimato da suo nipote Marco Barbo, patriarca di Aquilea, titolare della vicina
basilica di San Marco. Nel 1564 fu dalla Chiesa ceduto in uso alla Repubblica
di Venezia per i suoi ambasciatori e per il cardinale titolare di San Marco,
sempre veneziano. Passato in proprietà all’Austria per il trattato di
Campoformio (1797), nel 1916 il governo italiano lo rivendicò a se, facendone
iniziare i restauri a F. Hermanin. Durante il periodo fascista fu palazzo di
rappresentanza del capo del governo che, nella sala del Mappamondo, ebbe il suo
gabinetto di lavoro. Riaperto ai visitatori nel 1944 e sede del museo omonimo e
di mostre temporanee.
FACCIATA. E’ tripartita orizzontalmente da
due cornici marcapiano continue che ne accentuano lo sviluppo in larghezza, al
primo piano le finestre sono centinate, ma fra queste e quelle minori del terzo
piano, architravate, si impongono, in superba sfilata, le grandiose finestre
marmoree e a croce del piano nobile, caratteristiche di questo periodo
specialmente in Roma e nel Lazio. Il coronamento è ancora di tipo
medioevale, con merlatura guelfa a sbalzo su archetti e beccatelli. Sull’asse
mediano della facciata si apre in basso un portale finemente ornato, con
finestra sopralume e stemmi del cardinale Barbo, elegantissima opera attribuita
a Giovanni Dalmata; al secondo piano è un balcone.
Un altro portale è su via del Plebiscito,
fiancheggiato da eleganti semicolonne con capitelli compositi, con gli scudi
dei Barbo sugli alti plinti e coronamento a timpano, anch’esso attribuito a
Giovanni Dalmata. Questo immette in un atrio e quindi nel CORTILE, piantato a
giardino e cinto su due lati da un elegantissimo PORTICO sormontato da loggia,
opera incompiuta - che doveva contornare tutto il cortile, di Giuliano da
Maiano, il quale si ispirò agli ordini architettonici del Colosseo. Nel mezzo Fontana
con Venezia che sposa il Mare, di G. Monaldi (1730).
Il Museo Nazionale di Palazzo Venezia
racchiude opere di arte medioevale e rinascimentale provenienti dal museo
Kircheriano, da Castel Sant'Angelo e da donazioni o lasciti privati (tra i più
consistenti: le armi del conte Carlo Calori, le porcellane e i dipinti di
Fabrizio Ruffo di Motta Bagnara, le medaglie di Paolo II dell'antiquario
Scipione Bonfigli, le sculture lignee e le opere di oreficeria provenienti
dalla Marsica colpita dal terremoto del 1915, la collezione del conte George
Wurts e della moglie Henriette del 1933). In mostra si trovano sculture lignee,
dipinti, porcellane, bronzetti, maioliche, terracotte e armi. Sono da
menzionare le sculture di Algardi, Bernini, Gianbologna, Nicola Pisano,
Sansovino; le pitture di Guercino, Giorgione e Maratta.
[1] Leon Battista Alberti (Genova
1404 – Roma 1472), architetto, matematico, poeta, umanista, crittografo,
linguista, filosofo, musicista, archeologo. Ha progettato la faciata di Santa
Maria Novella e il palazzo Rucellai a Firenze, il tempio Malatestiano a Rimini,
la chiesa di Sant’Andrea a Mantova, il palazzo munipale e il campanile del
Duomo a Ferrara. Ha scritto un trattato sull’architettura e uno sulla pittura.
[2] Paolo II Pietro
Barbo (Venezia 1417 – Roma 1471) papa dal 1464, nel suo stemma un leone
rampante con una banda diagonale. Successore di Pio II, eletto all’unanimità
con l’impegno di combattere il nepotismo e promuovere una guerra contro i
turchi, promesse non mantenute. Nipote di Eugenio IV, fece incarcerare
Bartolomeo Sacchi, Stefano Infessura ne parla malissimo nella sua cronaca.
Scomunicò il re di Boemia Giorgio che seguiva Jon Hus, stabilì che il giubileo
avesse una cadenza venticinquennale, è morto per una indigestione di melone o
per un attacco di cuore (paggio), è sepolto nelle grotte vaticane. Suo
successore fu Sisto IV.
Sei romano de Roma se...
sai come si chiama e dove si trova la piazza che vedi sotto.
Nella foto di ieri piazza Campitelli che si trova vicinissima al teatro di Marcello.
Nella foto di ieri piazza Campitelli che si trova vicinissima al teatro di Marcello.
domenica 21 agosto 2016
Le più belle finestre di Roma9
Ancora una volta alziamo gli occhi al cielo, non per vedere le stelle, la luna o addirittura guardare se ci sono nuvole, guardiamo le finestre di Roma. Ci sono ancora tante finestre di valore artistico da scoprire nella nostra città. Provate a indovinare queste. Se non ci riuscite leggete sotto.
Sono tutte finestre che appartengono al palazzo della Farnesina ai Baullari che si trova in corso Vittorio, di fronte a palazzo Braschi.
Sono tutte finestre che appartengono al palazzo della Farnesina ai Baullari che si trova in corso Vittorio, di fronte a palazzo Braschi.
Detta anche palazzo Le Roy o Farnesina ai Baullari o
Palazzo Regis, costruita nel 1523 per il prelato francese Le Roy (Regis) e
attribuita ad Antonio da Sangallo il Giovane[1]. I gigli
di Francia, posti sulla fascia del primo marcapiano, furono più tardi scambiati
con i gigli farnesiani, da cui il nome del palazzo.
Il palazzetto a pianta quadrilatera ha il
basamento, che comprende piano terreno e rialzato, a bugnatura continua e
alternativamene di diverso spessore, modalità questa tipica del Sangallo. I due piani superiori
hanno finestre che al primo piano sono a timpano mentre al secondo sono a piattabanda;
agli spigoli si trova un addentellato di bugne sporgenti, bel cornicione a
mensole. Per la costruzione del Corso la facciata venne spostata sul lato, oggi
è caratterizzata dalla triplice loggia all'angolo di destra. Questa nuova
facciata è opera di Enrico Gui. Intatto il lato sul vicolo dell'Aquila.
Elegantissimo cortile aperto verso l'esterno con semicolonne doriche ai lati e
da portichetto in fondo, questo è sormontato da una loggia alla serliana dorica
e, nell'ultimo piano, da una loggia architravata con colonne d'ordine
composito.
All'interno si trova il Museo Barracco di scultura antica
donato alla città nel 1902 dal barone Giovanni Barracco. E' una piccola ma
interessantissima collezione creata con l'intento di illustrare la storia dell'arte
delle antiche civiltà egizie, assiro babilonesi e greca. Non mancano pezzi
etruschi e romani.
Sulla piazza affacciano il Palazzo Braschi nobile architettura
neocinquecentesca di Cosimo Morelli[2], eretto
dopo il 1792 per i nipoti di Pio VI Braschi ed è l'ultimo palazzo delle
famiglie papali costruito a Roma; su un altro lato della piazza si trova la chiesa di San Pantaleo, fondata nel
1216 e dedicata al patrono dei medici e delle nutrici, rifatta nel 1681-89 da
Giovanni Antonio De Rossi per incarico dei padri Scolopi. Al secondo altare
sinistro i Miracoli di San Pantaleo
di Mattia Preti.
[1]
Antonio da Sangallo il Giovane (Firenze
1484 - Terni 1546) architetto italiano del Rinascimento e del Manierismo.
Giuliano da Sangallo e Antonio da Sangallo il Vecchio erano gli zii. E' autore
di Palazzo Baldassini in via delle Coppelle (oggi Istituto Sturzo), dei
Bastioni di porta Ardeatina, ha contribuito alla realizzazione di palazzo
Farnese, ha realizzato un progetto per la basilica di San Pietro.
[2]
Cosimo Morelli (Imola 1732 - 1812)
architetto tipico del passaggio dal barocco al neoclassicismo. Cattedrale di
Macerata, teatro Pergolesi di Jesi.
Finalmente! C'è la data di riapertura della Scalinata di Trinità de' Monti
Finalmente è stata resa pubblica la data di riapertura al pubblico della scalinata di Trinità de' Monti, Dopo nove mesi di lavori sono finiti i restauri fatti con un milione e
mezzo di euro donati da Bulgari. Verrà inaugurata probabilmente intorno al 21
settembre. Altri restauri con sponsor sono stati: la Barcaccia con 200.000 di
Bulgari, Fontana di Trevi con 2.180.000 di Fendi, la Piramide Cestia con
2.000.000 di Yuzo Yagi, Sala degli Imperatori dei Musei Capitoli di Enel
energia, che ora vuole offrire 360.000 euro per restaurare il giardino di
Palazzo Caffarelli.
Non vediamo l'ora di rivedere la scalinata riaperta al pubblico e pulita, come nuova!
Non vediamo l'ora di rivedere la scalinata riaperta al pubblico e pulita, come nuova!
Sei romano de Roma se...
sai come si chiama e dove si trova la piazza che vedi sotto.
Nella foto di ieri piazza San Silvestro che è stata recentemente riqualificata.
Nella foto di ieri piazza San Silvestro che è stata recentemente riqualificata.
sabato 20 agosto 2016
Le finestre più belle di Roma8
Ancora una delle finestre più belle di Roma, e non sono finite! Provate a indovinare questa.
Questa è una foto del palazzo dei Conservatori sul Campidoglio.
La piazza
del Campidoglio, piccola di dimensioni, ma grandiosa e armoniosa per
l'impianto architettonico, la giustezza delle proporzioni e la coerenza
stilistica dei tre palazzi che la delimitano. E' la prima piazza di Roma
moderna nata su regolare progetto dovuto al genio di Michelangelo. Sulla balaustra, dal lato della scalinata, si
trovano le statue dei Dioscuri, i cosiddetti Trofei di Mario, le statue di
Costantino e Costantino II, due pietre miliari provenienti dall'Appia Antica.
Al centro si trova la statua equestre di
Marco Aurelio, unica statua equestre dell'antichità greco romana salvatasi
perchè si credeva che rappresentava Costantino. La statua venne trasportata qui
dalla piazza del Laterano nel 1538 su suggerimento di Michelangelo. Questa è
una copia, l'originale si trova all'interno dei musei Capitolini, nell'aula
progettata da Aymonino, dal 1990 (restauro 1981-1990).
La piazza è limitata dal palazzo dei Conservatori (a destra),
dal palazzo Nuovo (a sinistra) e dal palazzo Senatorio (di fronte). I primi due
palazzi furono eretti su disegno di Michelangelo rispettivamente da Giacomo
Della Porta[1]
(1568) e Girolamo Rainaldi[2] (1655).
Si nota un maestoso ordine di lesene corinzie, queste ripartiscono la facciata
che è coronata da un attico a balaustra con statue marmoree. Al piano terreno
un portico con colonne ioniche addossate ai pilastri. Al primo piano una serie
di grandi finestre a balcone coronate da timpani curvi con conchiglie nel
mezzo, ornano il tutto delle semicolonne.
In fondo alla piazza si eleva il palazzo
Senatorio, con la solenne facciata eretta tra il 1582 e il 1605 da Giacomo
Della Porta e Girolamo Rainaldi alterando il priitivo progetto
michelangiolesco, in sostituzione di un asimmetrico complesso medioevale e
quattrocentesco sorto sui resti del Tabularium.
[1]
Giacomo Della Porta Architetto e
scultore del secondo Cinquecento. Conclude la costruzione della cupola di San
Pietro dopo la morte di Michelangelo. Autore della facciata e della cupola
della chiesa del Gesù, della fontana delle Tartarughe, e della fontana del Moro
in piazza Navona.
[2]
Girolamo Rainaldi architetto romano
della prima metà del Seicento, padre di Carlo Rainaldi (abside di Santa Maria
Maggiore e Chiesa di Santa Maria in Campitelli) assistente di Domenico Fontana,
eresse Santa Teresa a Caprarola, chiamato da Innocenzo X progetto la chiesa di
Sant'Agnese in Agone poi modificata dal Borromini.
Sei romano de Roma se...
sai come si chiama e dove si trova la piazza che vedi sotto.
Nella foto di ieri piazza San Pantaleo lungo corso Vittorio, sullo sfondo dell'immagine si riconosce palazzo Braschi. Il nome della piazza deriva dalla chiesa omonima che affaccia sulla destra.
Nella foto di ieri piazza San Pantaleo lungo corso Vittorio, sullo sfondo dell'immagine si riconosce palazzo Braschi. Il nome della piazza deriva dalla chiesa omonima che affaccia sulla destra.
venerdì 19 agosto 2016
Le più belle finestre di Roma7
Ancora una finestra che ha un rilievo storico e artistico. Provate a indovinare dove si trova. Se non ci riuscite... leggete sotto.
Nella foto due finestre di palazzo Capranica che si trova nella piazza omonima tra il Pantheon e Montecitorio. La finestra di sinistra è di stile rinascimentale, quella di destra è gotica.
Nella foto due finestre di palazzo Capranica che si trova nella piazza omonima tra il Pantheon e Montecitorio. La finestra di sinistra è di stile rinascimentale, quella di destra è gotica.
Il card. Domenico Capranica decise
l'acquisto di una serie di case per sostituirle con l'attuale costruzione che
doveva ospitare il Collegio che porta il suo nome. Si tratta di un Collegio per
giovani avviati alla carriera ecclesiastica. La costruzione del palazzo iniziò
nel 1430 e terminò venti anni dopo. Nel 1456 venne fondato il Collegio che
ancora esiste.
Il palazzo risente ancora
dell'impostazione medioevale, inizialmente aveva solo il piano terreno e la
torre - spostata a sinistra come in palazzo Venezia - ma più alta dell'attuale.
Due portali si aprono sulla piazza, risalgono al 1451, con stemmi e iscrizioni.
Al piano nobile le finestre hanno bifore e alcune sono crociate. La cappella di
Sant'Agnese era alla base della torre, attualmente è stata spostata al primo
piano, contiene una tela di Antoniazzo Romano[1].
Nel Seicento venne realizzato all'interno
del palazzo un teatro che dal 1922 è cinema, si tratta di uno dei più antichi
teatri romani che ha ospitato, tra gli altri, Goldoni, Montesquieu e Verdi.
Celebre lo scherzo del marchese del Grillo che rischiò di mandare a fuoco il teatro stesso.
Sulla piazza, recentemente riqualificata e
pedonalizzata, si trova la chiesa di
Santa Maria in Aquiro, eretta nel 1590 da Francesco da Volterra[2] su una
chiesa preesistente che si vuole costruita da Gregorio III nel 731, restaurata
nel 1856. Deve il suo nome dal termine equira, le corse di cavalli che si
tenevano nel vicino Campo Marzio. Facciata a due ordini con campaniletti
laterali e balcone nel mezzo di Carlo Maderno[3] e F.
Breccioli, ultimata nella parte superiore da P. Camporese[4] nel 1774
che si è ispirato alla chiesa di Santa Maria in Orto a Trastevere. Interno a
tre navate divise da pilastri, gli affreschi della navata centrale, della
cupola e il quadro all'altare della crociera sinistra sono di Cesare Mariani
artista del XIX secolo.
[1]
Antoniazzo Romano pittore tra i più
importanti del Rinascimento a Roma, influenzato da Beato Angelico e Piero della
Francesca. Ha lavorato alla Cappella Sistina con Perugino. Sue opere a palazzo
Barberini, celebre l'Annunciazione in santa Maria sopra Minerva.
[2]
Francesco da Volterra Cipriani
detto. Autore della chiesa di San Giacomo in Augusta, Santa Susanna alla Terme
di Diocleziano, Santa Maria in Via, San Silvestro in Capite, Santa Pudenziana e
altre.
[3]
Carlo Maderno autore della facciata
e della navata trasversale di San Pietro, chiesa di Sant'Andrea della Valle.
[4]
Pietro Camporese il Vecchio capostipite
di una famiglia di architetti attivi a Roma tra Settecento e Ottocento. E' autore del Duomo di Subiaco. Il figlio
detto Il Giovane è autore della ricostruzione della basilica di San Paolo fuori
le Mura.
Villa Sciarra, un luogo poco conosciuto ma bellissimo di Roma
Villa Sciarra si trova a Monteverde Vecchio, all'interno delle mura Gianicolensi, è una villa tra le meno conosciute, ma storica, con pregevoli fontane, monumenti, statue e un casale principale degno di nota. Questo piccolo gioiello di Roma soffre di tutti i problemi che hanno le aree verdi di Roma, scarsa manutenzione, non è innaffiata, avrebbe bisogno di ben altre cure. Ci sentiamo di condividere l'appello dei residenti per
portarla tra i luoghi del cuore del Fai. Così il fai avvierebbe un progetto di
recupero.
Sei romano de Roma se...
sai come si chiama e dove si trova la piazza che vedi sotto.
Nella foto di ieri piazza San Lorenzo in Lucina, presso via del Corso, dal nome della omonima chiesa.
Nella foto di ieri piazza San Lorenzo in Lucina, presso via del Corso, dal nome della omonima chiesa.
giovedì 18 agosto 2016
Le più belle finestre di Roma6
Continuiamo con questa sorprendente carrellata di finestre di Roma. Provate a riconoscere questa che vedete sotto. Se non riuscite leggete di cosa si tratta e a quale stile artistico si riferisce.
Questa è una delle finestre che compaiono sulla facciata della chiesa dei Santi Apostoli nella omonima piazza a due passi da piazza Venezia. Siamo in uno stile barocco/classicista.
Questa è una delle finestre che compaiono sulla facciata della chiesa dei Santi Apostoli nella omonima piazza a due passi da piazza Venezia. Siamo in uno stile barocco/classicista.
La chiesa venne eretta probabilmente da Pelagio I dopo la cacciata dei Goti (VI sec.)
restaurata da Martino V Colonna, Sisto IV Della Rovere e Pio IV Medici, fu
pressocchè rifatta da Francesco Fontana[1], figlio
di Carlo nel 1702-08, alla morte del quale fu portata a termine dal padre nel 1714. Disadorna
facciata neoclassica su disegno di Giuseppe Valadier[2] del
1827, ma non fedelmente attuato, altissima, ripartita da leggere lesene e con
un finestrone rettangolare nel mezzo. E' preceduta da un grande portico, opera
di Baccio Pontelli[3]
della fine del sec. XV che si distende con nove arcate su due ordini, il primo
a pilastri ottagonali con lo stemma Della Rovere nei capitelli e il secondo con
semicolonne ioniche contro i pilastri, formante loggiato continuo, questo fu
chiuso dal Rainaldi che vi inserì ricche finestre barocche e vi aggiunse la
balaustrata con le statue di Cristo e dei Dodici Apostoli.
Interno, lungo 63 metri, diviso in tre vaste
navate, presenta nella volta della navata centrale il luminoso affresco
"Il trionfo dell'ordine di San Francesco" del Baciccia del 1707. In
fondo alla navata sinistra il monumento di Clemente XIV Ganganelli, prima opera
romana di Antonio Canova con ai piedi del papa la mansuetudine e la modestia
(1789).
A sinistra della basilica si trova il palazzo dei Santi Apostoli, proprietà
della Santa Sede, progettato da Giuliano da Sangallo per Giuliano Della Rovere
poi papa Giulio II. Di fronte alla basilica si trova l'amplissima facciata
berniniana di palazzo Odescalchi,
che ha una fronte moderna sul Corso. Sul lato breve della piazza si trova il palazzo Balestra, già Muti, attribuito
a Mattia de Rossi (1644) con elegante cortile a portici, dove abitò e morì il
cardinale di York, ultimo degli Stuart. All'inizio della piazza, sulla destra
si trova il palazzo Colonna, risale ai tempi di Martino V Colonna (1417-31) ma
fu ricostruito nel 1730, in parte da Nicola Michetti. L'attuale edificio occupa
un intero isolato che si spinge fino a via della Pilotta dove - attraverso
quattro archetti - scavalca la via e giunge a villa Colonna sul Quirinale. Nel
palazzo è la celebre galleria Colonna, collezione tutt'ora privata che conserva
alcuni capolavori assoluti come: Narciso alla fonte di Jacopo Tintoretto,
Martirio di Sant'Emerenziana del Guercino, San Francesco orante e due angeli di
Guido Reni, l'Assunzione della Vergine di Rubens, il Mangiafagioli di
Bartolomeo Passerotti già attribuito a Annibale Carracci.
[1]
Francesco Fontana architetto e
ingengnere italiano figlio di Carlo (autore di San Marcello al Corso) ha
lavorato in numerose chiese romane: San Pietro in Vincoli, San Salvatore in
Lauro e al cortile del Belvedere in Vaticano.
[2]
Giuseppe Valadier architetto orafo e
argentiere italiano nato a Roma vissuto tra Settecento e Ottocento, principale
esponente del neoclassicismo romano. Suo il disegno di piazza del Popolo, il
duomo di Urbino, l'orologio sulla facciata di San Pietro, ha progettato il
rifacimento del teatro Valle e del teatro Tor di Nona.
[3]
Baccio Pontelli architetto, soprattutto militare ed
ebanista nativo di Firenze. Rocca di Ostia e chiesa di Sant'Aurea, rocca di
Senigallia, mura di Jesi, progetto della Cappella Sistina realizzata da
Giovannino De Dolci. Chiesa di San Pietro in Montorio.
Una pessima notizia: non parte il restauro del Mausoleo di Augusto!
Purtroppo dobbiamo dare una brutta notizia per tutti gli amanti di Roma, della sua lunga e appassionante storia. Purtroppo il Mausoleo di Augusto che dovrebbe essere una delle punte di diamante del nostro turismo e che necessita di importanti cure, purtroppo ripetiamo, non partono i lavori di restauro di cui necessita. Doveva essere restaurato per il 2014, il bimillenario della morte di Augusto, il fondatore dell'impero di Roma, ma ancora non si riesce a partire.
I lavori non partono perchè la ditta che ha vinto l'appalto ha presentato dei ribassi sospetti. Soldi
già stanziati: 4 milioni dallo Stato e dal Comune più altri 6 da Telecom. I
lavori dovevano iniziare nel 2016 e finire nel 2017.
Sei romano de Roma se...
sai come si chiama e dove si trova la piazza che vedi sotto.
Nella foto di ieri piazza Rondanini che si trova nei pressi del Pantheon lungo via del Pozzo delle Conrnacchie. A mio modesto parere è la piazza più piccola di Roma. Prende il nome dal palazzo che si trova sulla piazza, costruito nel Cinquecento dal card. Thomas Wolsey vissuto alla corte di Leone X. Vi abitò Alessandro Farnese futuro papa Paolo III che lo fece affrescare da Raffaellino del Colle.
Nella foto di ieri piazza Rondanini che si trova nei pressi del Pantheon lungo via del Pozzo delle Conrnacchie. A mio modesto parere è la piazza più piccola di Roma. Prende il nome dal palazzo che si trova sulla piazza, costruito nel Cinquecento dal card. Thomas Wolsey vissuto alla corte di Leone X. Vi abitò Alessandro Farnese futuro papa Paolo III che lo fece affrescare da Raffaellino del Colle.
mercoledì 17 agosto 2016
Le più belle finestre di Roma5
Non ci stanchiamo di guardare le finestre di Roma, molte di esse, tra quelle che si trovano nel centro storico, sono rappresentative dei diversi stili che si sono succeduti nella storia dell'arte. Provate ad indovinare dove si trova questa dell'immagine sotto. Se non ci riuscite leggete subito dopo.
E' una delle finestre di Casa Zuccari o Casa dei Mostri in via Gregoriana a due passi dalla cima della Scalinata di Trinità de' Monti.
E' una delle finestre di Casa Zuccari o Casa dei Mostri in via Gregoriana a due passi dalla cima della Scalinata di Trinità de' Monti.
La Casa Zuccari è una strana costruzione fatta edificare
da Federico Zuccari[1]
alla fine del Cinquecento. Ha questo nome perchè la porta e le finestre sono
bizzarramente decorate con grosse teste di mostri con la bocca spalancata e lo
Zuccari non la vide finita. Non è difficile vederci una similitudine con la
villa Orsini di Bomarzo. L'artista lasciò ai figli grossi debiti contratti per
la costruzione di questa casa tanto che essi furono costretti prima ad
affittarla e poi a venderla. Servì da abitazione a molti artisti: Angelica
Kauffmann, Winkelmann, Overbeck e D'Annunzio che vi ambientò alcune pagine del
Piacere. Alla fine dell'Ottocento fu comperata da Enrica Hertz che vi raccolse
gran numero di opere scientifiche costituendo la cosiddetta biblioteca
Hertziana. Nel 1913 la biblioteca fu donata in lascito allo stato tedesco che
l'ha aperta al pubblico. Oggi la biblioteca si compone di 287.000 volumi
dedicati all'arte italiana, in particolare rinascimentale e barocca, ma anche
all'arte romana post classica (il testo più antico è del 1475). Inoltre
possiede una fototeca di 900.000 volumi. Nel palazzo dei Mostri si trova la
sala di lettura, uffici e depositi. Nelle cantine è stata rinvenuta una
facciata di epoca repubblicana in opera reticolata forse riferibile alla villa
di Lucullo.
Un importante intervento di restauro e di
ampliamento è stato condotto su progetto dell'arch. madrileno Juan Navarro
Baldeweg che si è ispirato a criteri di luminosità e leggerezza. Il concorso è
stato vinto nel 1995, i lavori sono stati condotti nel 2001-11, l'inaugurazione è avvenuta l'1 febbraio 2013. Il
cortile lucernaio ha intorno a se le sale di lettura disposte su quattro
livelli come ballatoi fino alla terrazza sommitale che richiama gli ambienti
della villa di Lucullo[2].
Più in basso c'era fino ad una quarantina
di anni fa la sede del Club Alpino Italiano.
La via prende il nome da Gregorio XIII (il
bolognese Ugo Boncompagni, papa dal 1572 all'85; riformò il calendario
giuliano, dal 4 al 15 ottobre 1582) che
volle questa strada in sostituzione di una scomoda scalinata eretta da Domenico
Fontana. Altri artisti abitarono nella via: al n. 5 Francesco da Volterra, al
22 Pasquale Stanislao Mancini, Nicola Poussin, il Gregorovius, ancora Francesco
Crispi e Lamartine, al 42 il Canina.
[1]
Federico Zuccari (Sant'Angelo in
Vado nelle Marche 1539 - Ancona 1609) pittore di stile manierista, la sua opera
maggiore è il Giudizio Universale nella cupola di Santa Maria del Fiore a
Firenze, a Roma ha lavorato nella chiesa della Trinità de Monti, nell'Oratorio
del Gonfanlone, in San Marcello al Corso. Ha lavorato in palazzo Farnese di
Caprarola. Sue opere sono nei principali musei del mondo. Era fratello minore
di Taddeo.
[2]
Nuova biblioteca Hertziana le
notizie da: edilportale.com e altbiblhertz.it
La scuola che diventa un museo
Una delle prime scuole Elementari di Roma sta per diventare una scuola museo. Molti la conoscono, questa scuola si trova all’Esquilino, tra via Bonghi e via Guicciardini. Un gruppo di artisti ha realizzato dipinti murali e installazioni, sono: Felice Levini, Bruno Ceccobelli, Gianfranco Notargiacomo, il progetto è di Teresa Coratella ex alunna. Nel progetto sono previste poesie scritte sui muri tra cui quelle di Plinio Perilli e Tommaso Binga alias Bianca Menna. Roma è protagonista di alcuni lavori che saranno realizzati o si stanno realizzando all'interno dell'edificio scolastico, si ispira a Roma il lavoro di Giancarlino Benedetti Corcos, una fila di maioliche con la circolare, il tram che faceva un anello intorno Roma raccordando quasi tutte le linee di bus in uscita dalla città.. Otto i murales di grandi dimensioni di cui quattro, quelli di Claudio Bianchi, Teresa Coratella, Andrea Fogli e Tommaso Cascella, realizzati con i bambini dell’istituto. Levini riprende il discorso di Pericle agli ateniesi sulla democrazia, l’opera di Ceccobelli porta a riflettere sulla noia. Il murales all’entrata è stato affidato a Mark Kostabi.
Inaugura a ottobre, aperto al pubblico tutti i sabati.
Sei romano de Roma se...
sai come si chiama e dove si trova la piazza che vedi sotto.
Nella foto di ieri una immagine di piazza Risorgimento nella quale si vede una porta delle mura Leonine che da accesso alla Città del Vaticano, è opera dello scultore Oliviero Rainaldi, lo stesso della contestata statua a Giovanni Paolo II in piazza dei Cinquecento.
Nella foto di ieri una immagine di piazza Risorgimento nella quale si vede una porta delle mura Leonine che da accesso alla Città del Vaticano, è opera dello scultore Oliviero Rainaldi, lo stesso della contestata statua a Giovanni Paolo II in piazza dei Cinquecento.
martedì 16 agosto 2016
Le più belle finestre di Roma4
Alziamo gli occhi e scopriamo tante belle finestre a Roma. Ce ne sono davvero tante che parlano della storia, dell'arte, della vita della nostra amata Roma. Sapete questa finestra a chi appartiene? Guardatela bene, se proprio non lo sapete, leggete sotto.
Questa foto appartiene alla Casina del Cardinal Bessarione, è un esempio tipico di finestra rinascimentale. La Casina che si trova in via di Porta San Sebastiano vicinissima alla Chiesa di San Cesareo de Appia.
Questa foto appartiene alla Casina del Cardinal Bessarione, è un esempio tipico di finestra rinascimentale. La Casina che si trova in via di Porta San Sebastiano vicinissima alla Chiesa di San Cesareo de Appia.
Si tratta di un esempio tipico di rifugio
suburbano, venne costruita dal cardinale Basilio Bessarione[1] che
aveva la propria residenza in palazzo Colonna in quanto era titolare di Santi
Apostoli. Ovviamente la sua costruzione è avvenuta utilizzando in parte
costruzioni preesistenti. Intorno al
dotto umanista cardinale soleva radunarsi il fior fiore dell'intelligenza
romana del primo Rinascimento. La casa, cinta da giardino, è una graziosa
costruzione del Quattrocento, ad un solo piano rialzato con facciata e loggia
rivolti verso il parco. Al di sotto si trovano gli ambienti di servizio. Nella
costruzione furono utilizzati materiali di spoglio, abbondanti nella zona, come
le colonne della loggia. Di notevole interesse gli affreschi del salone del
piano nobile, si tratta di una ricca e complessa tematica decorativa. Gli
ambienti interni sono arredati con mobili e opere d'arte del Rinascimento. Fino
al 1930 era un'osteria. Restaurata tra il 1934 e il 1935, il 27 luglio del 1935
Benito Mussolini vi ha ricevuto il presidente del Consiglio ungherese.
Attualmente è chiusa al pubblico perchè
utilizzata come sede di rappresentanza del Comune di Roma.
Subito
prima si trova la chiesa di San Cesario
de Appia, nota anche con San Cesareo in Palatio, sorta sopra un edificio
termale romano e rifatta alla fine del XVI secolo forse da Giacomo Della Porta[2], con
facciata a lesene su alto basamento, ornata da specchiature e preceduta da
protiro. Davanti alla chiesa, in un'aiuola, antica colonna di granito con
croce. Interno assai semplice e severo, ad aula rettangolare e soffitto a
riquadrature dorate su fondo azzurro con le insegne araldiche di Clemente VIII
e figura del santo titolare. Presbiterio, pergamo, paliotto dell'altare e cattedra ricomposti
con elementi cosmateschi di finissima fattura. Nella calotta dell'abside il Padre Eterno fra due Angeli e
all'esterno dell'arco Annunciazione,
mosaici su disegno del Cavalier d'Arpino[3].
[1]
Basilio Bessarione (Trebisonda 1408
- Ravenna 1472) svolse una poderosa opera per salvare i testi della cultura
greca che affluivano in Italia dopo la conquista di Costantinopoli da parte dei
Turchi. Ebbe un grande ruolo nel diffondere la conoscenza della lingua greca
antica come fonte della cultura occidentale. Tentò una mediazione per giugere
alla riappacificazione tra ortodossi e cattolici.
[2]
Giacomo Della Porta scultore e
architetto, chiesa del Gesù, fontana delle Tartarughe, ha terminato la cupola
di San Pietro lasciata incompiuta da Michelangelo.
[3]
Cavalier d'Arpino pittore del
Seicento, autore degli affreschi nella sala degli Orazi e Curiazi in
Campidoglio e degli affreschi della cupola di San Pietro.
Sei romano de Roma se...
sai come si chiama e dove si trova la piazza che vedi sotto.
Nella foto di ieri piazza Risorgimento,
nel rione Prati, a due passi dal Vaticano.
lunedì 15 agosto 2016
Le più belle finestre di Roma3
Provate a indovinare di che finestra si tratta. Dove si trova? Se non ci riuscite leggete sotto tutte le indicazioni utili.
Questa finestra, e quella sotto, appartengono alla Casa dei Cavalieri di Rodi con ingresso dalla piazzetta del Grillo ma visibile dal Foro di Augusto, via dei Fori Imperiali.
Questa finestra, e quella sotto, appartengono alla Casa dei Cavalieri di Rodi con ingresso dalla piazzetta del Grillo ma visibile dal Foro di Augusto, via dei Fori Imperiali.
Antica
sede del Priorato romano dell'Ordine dei Cavalieri di San Giovanni di
Gerusalemme (detti poi di Rodi e di Malta). Fu eretta verso la fine del XII
secolo come monastero di San Basilio sorto a sua volta sui resti del tempio di
Marte Ultore. Restaurata e abbellita tra il 1467 e il 1470 dal cardinale Marco
Barbo, nipote del papa Paolo II (Paolo Barbo), amministratore del Priorato che
si giovò probabilmente delle stesse maestranze che avevano lavorato a palazzo
Venezia. L'ingresso è da piazza del Grillo. Notare il pittoresco ingresso
sormontato da una finestra crociata. La facciata sul foro d'Augusto presenta un
bellissimo balcone trilobato (stile gotico) e due finestre crociate (tipiche
del primo rinascimento romano). Su questo lato nel XV secolo c'era una scala. Un'altra
bella finestra trilobata è sul lato che guarda i fori Imperiali.
Attraversato il salone d'onore con le
bandiere dell'ordine, si passa nell'arengario[1], nella
sala della loggetta con i resti delle sculture del portico del foro d'Augusto,
seguono alcune sale con soffitti in legno, sculture e dipinti di varie epoche,
infine si accede nell'ariosa loggia a otto arcate affacciata sui fori. La
pittura ad affresco molto deteriorata raffigura entro medaglioni imperatori
romani e paesaggi, tali pitture sono attribuite alla cerchia di Andrea Mantegna.
La cappella è ricavata nell'atrio di una
casa di epoca romana, è dedicata a San Giovanni Battista patrono dell'ordine.
La Casa dei Cavalieri di Rodi è aperta il
martedì e il giovedì mattina su prenotazione.
[1]
Arengario palazzo del comune dotato
di balcone esterno per arringare il popolo. Specialmente nell'Italia
Settentrionale il palazzo aveva al piano terreno un portico, al primo piano la
sala delle riunioni a cui corrispondeva la porta-finestra con balcone per i
discorsi pubblici. Celebre l'Arengario di Milano, in piazza Duomo.
Sei romano de Roma se...
sai come si chiama e dove si trova la piazza che vedi sotto.
Nella foto di ieri piazza Navona di notte. Era un indovinello troppo facile!
Nella foto di ieri piazza Navona di notte. Era un indovinello troppo facile!
domenica 14 agosto 2016
Le più belle finestre di Roma2
Sono tante le finestre di Roma che hanno un valore artistico. Provate a indovinare questa nell'immagine sotto, se proprio non la scoprire leggete sotto.
Si tratta di due finestre d'angolo della Casa dei Mattei che si trova in Trastevere, in piazza in Piscinula.
Si tratta di due finestre d'angolo della Casa dei Mattei che si trova in Trastevere, in piazza in Piscinula.
Le Case dei Mattei furono realizzate inglobando case
precedenti di proprietà del casato. Si tratta di una famiglia presente a Roma
fin dal Duecento, questo era il ramo più antico che alla fine del secolo aveva
la carica di guardiano dei ponti e delle ripe. Furono sempre di parte
pontificia fino a che nel 1484 Paolo appoggiò i Colonna contro gli Orsini[1] legati a
Sisto IV. Allora il Papa ordinò il saccheggio delle case dei Mattei, in
quell'occasione vi furono cinque morti. Le tracce più antiche si rilevano nelle
finestre centinate e a crocera, nelle bifore e nel portichetto con una colonna
medioevale e una loggia. Nel 1555 furono lo scenario di una tragedia familiare
nella quale morirono cinque membri della famiglia e incentivò la scomparsa di
questo ramo della famiglia Mattei. Nella proprietà subentrarono i Della Molara
che dettero il nome alla piazza sul lato Tevere non più esistente. Dal 1870 il
piano terreno ospitò la "locanda della Sciacquetta" finchè nel 1890
subentrarono nuovi proprietari che fecero restaurare il complesso. Un altro
restauro si ebbe negli anni Trenta, molto fantasioso, più rispondente alla
nostra idea del Medioevo che alla realtà documentale.
Rocche
di colonne agli spigoli, monofore e bifore del Trecento, logge e finestre
crociate del Quattrocento, sono comunque la caratteristica dell'edificio, uno
dei più belli di Trastevere e di Roma.
La piazza ha questo nome da uno stabilimento
per i bagni detto appunto piscinula, perchè era una piccola piscina. A Roma ve
ne erano tantissime, questa è l'unica piazza a conservare questo nome. Nella
piazza si trova la chiesetta di San Benedetto
in Piscinula con due primati: il più
piccolo campanile di Roma e la più antica campana di Roma, datata 1069. Sembra che qui sorgeva la casa degli Anicii,
la famiglia del santo di Norcia[2]. La
chiesa sembra sia stata fondata da San Benedetto stesso nel 543. Nel piccolo
atrio San Benedetto in un affresco del sec. XIII, a sinistra porta cosmatesca
che immette a un sacello a pianta quadrata detto "Cella di San Benedetto",
con quattro antiche colonne agli angoli sostenenti la volta a crociera. Interno
basilicale a tre navate sostenute da quattro colonne antiche per lato,
pavimento cosmatesco; dietro l'altare maggiore San Benedetto in trono, tavola
del sec. XIV.
[1]
Orsini. Il palazzo Orsini a Roma è sopra il teatro di Marcello.
[2]
San Benedetto (Norcia 480 -
Montecassino 547) di famiglia agiata, a 20 anni si ritirò a vita ascetica
presso Subiaco, poi si spostò a Montecassino dove fondò l'attuale monastero in
cui fu sepoltocon la sorella santa Scolastica. Fondatore dell'ordine dei
benedettini, con la Regola (540) voleva venerare Dio attraverso la preghiera e
il lavoro: Ora et labora; venerato come santo da tutte le chiese cristiane che
ammettono il culto dei santi. Si festeggia il 21 marzo e l'11 luglio, patrono
d'Europa e degli Ingegneri.
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