Si tratta della finestra di Burrò, che si trova in piazza Sant'Ignazio di Loyola, è una tipica finestra barocca. Tutti i graziosi e scenografici palazzi che affacciano sulla piazza, realizzati nel 1727-28, sono opera di Filippo Raguzzini, lo stesso architetto che ha fatto il Santuario del Divino Amore, l'ospedale San Gallicano, la chiesa di San Sisto Vecchio e quella di San Filippo Neri in via Giulia. Si chiamano Burrò, perchè nel periodo napoleonico furono sede degli uffici francesi, ufficio in francese è bureau (leggi = burò) in romanesco è diventato burrò.
La piazza è dominata dall'imponente mole della chiesa di Sant'Ignazio di Loyola eretta nel 1626-50 su disegno del matematico gesuita Padre Orazio Grassi, in base ai disegni di Carlo Maderno,a spese del cardinale Ludovico Ludovisi, nipote di Gregorio XV. La facciata deriva da quella del Gesù ed è ritenuta opera di Alessandro Algardi. La gigantesca volta della navata centrale è completamente affrescata da Andrea Pozzo e rappresenta l'ingresso di Sant'Ignazio in Paradiso. La cupola non fu mai costruita ma il Pozzo vi dipinse su tela una cupola illusionistica di m 13 di diametro. Nel 1891 lo scoppio di una polveriera a Monteverde la fece crollare, venne restaurata e ricollocata.
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