Eccoci alla partenza dal capolinea della metro B Laurentina, angolo via di Vigna Murata.
Eccoci sulla via Laurentina prima di entrare nella città militare delle Cecchignola.
Eccoci in via della Cecchignola.
Il santuario sorse tra il 1745 e il 1750 per custodirvi un’immagine della Madonna dipinta da ignoto del XIV secolo su una torre del Castel di Leva, fortezza degli Orsini, poi dei Savelli (potenti famiglie nobili medioevali). Distrutto il castello, rimase in piedi solo una torre dove c’era l’immagine della Madonna seduta in trono con in braccio Gesù Bambino e la colomba discendente su di lei. A questa immagine si rivolse un pellegrino assalito da cani randagi nella primavera del
Eccoci arrivati a destinazione, davanti al santuario vecchio.
Il santuario vecchio si deve all'arch. Filippo Raguzzini. Nell’interno, a pianta quadrata, all’altare maggiore la Madonna del Divino Amore autrice del miracolo sorretta da angeli di stucco alla maniera berniniana. Nelle tre sale di sinistra una grande raccolta di ex voto, tra questi: l’ex voto di Umberto Nobile per la spedizione in dirigibile al Polo Nord del 1928. Schiantatisi sui ghiacci vissore sette settimane in una “tenda rossa”. Il radiotelegrafista Biagi riuscì a collegarsi via radio dopo un’invocazione alla Madonna del Divino Amore. Furono soccorsi dalla rompighiaccio russa Krasin.
Ecco il santuario nuovo
Il santuario nuovo è stato progettato dal frate francescano Costantino Ruggeri di Pavia insieme all’arch. Luigi Leoni, venne consacrato – dopo dieci anni di lavori - dal papa Giovanni Paolo II il 4 luglio
Ecco la novità di questi giorni che riguarda il Santuario.
Nella foto in alto la torre del primo miracolo,
è stata proclamata "Porta Santa" per il Giubileo della Misericordia.
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