sabato 14 gennaio 2017

Nasoni di Roma che spariscono!?


   Sembrano scomparsi alcuni nasoni di Roma, la notizia arriva da un importante quotidiano di livello nazionale. Io stesso, passando da Campo dei Fiori mi sono accorto che era sparita la fontanella sulla piazza, quella davanti al cinema Farnese. Ma ne sono scomparsi altri: da piazza Testaccio, in vicolo del Bollo tra via dei Cappellari e via del Pellegrino, in via Collatina e in via delle Libellule (zona Trigoria). 
   Ma da Acea chiariscono che sono in manutenzione. Meno male, siamo troppo affezionati alle nostre fontanelle, ristoro a costo zero nelle calde giornate estive romane, ricordo della nostra infanzia e non solo.

     A Roma esistono 2.500 fontanelle comunemente chiamati “Nasoni”, per la curiosa forma del rubinetto ricurvo, di cui 276 entro le mura Aureliane. Furono creati nel 1875, sono in ghisa, hanno un altezza di cm 110, pesano Kg 100, la circonferenza del cilindro è di cm 27 la cannella a cui bere si trova a cm 62 da terra. Nei primi anni Ottanta il Comune applicò su molte un pulsante con lo scopo di limitare lo spreco, in breve furono messi fuori uso. Lo spreco di acqua è dell’1% di tutta l’acqua convogliata a Roma dai vari acquedotti[1]. Non si tratta di uno spreco ma anzi di un vantaggio perché impedisce il ristagno dell’acqua nelle condutture la notte quando il consumo idrico diminuisce e permette di mantenere una fluidità nelle condotte fognarie[2]. Nel marzo 2009 l’Acea ha fatto un censimento delle fontanelle, queste risultano essere 2.500 di cui 220 nel centro storico, contemporaneamente il sito internet de “la repubblica” ha pubblicato una mappa in cui sono collocate tutte le fontanelle di un ampio settore del centro storico[3]. Una curiosità: esite anche una fontanella per cani, in via Veneto presso l’ingresso di un bar che fa parte dell’hotel Ambasciatori, la realizzò un barman del bar Abc non più esistente. Esistono alcune fontanelle in travertino, l’acqua esce da una testa di lupa in metallo, si trovano soprattutto  nei parchi, ma sono poche.

LA FUNTANELLA
Che c'è de mejo de 'na funtanella
a Roma quanno incoccia la calura?
Pare 'na cascatella in miniatura
e t'arilegri solo ner vedella.
Co' l'acqua che viè giù da la cannella,
su quer metro quadrato de frescura,
te poi riconcijà co' la natura:
opri la bocca e bevi a garganella.
E si j'attappi er bucio co' la mano
l'acqua schizza defora dar bucetto
e lo zampillo ariva ar primo piano.
Allora puro quanno ch'è sereno,
tra lo sbrilluccichio de quell'archetto
ce pòi vedé spuntà l'arcobbaleno.
"Aldo Tomassini"
Da: pagina facebook “Sei dell’Alberone se…” del 13.03.16


[1] Fontanelle dette Nasoni. Tutti i dati da: Fabrizio Di Mauro, I nasoni di Roma, ed. Innocenti, 1999; e da: www.romegrandtour.com.
[2] Fontanelle dette Nasoni. Spreco o motivo igienico? La notizia dell’utilità delle fontanelle sempre aperte da: la Repubblica, cronaca di Roma del 22 agosto 2006, articolo di Renata Mambelli con intervista a dirigenti Acea.
[3] Fontanelle dette Nasoni. Censimento. Da: la Repubblica del 31.7.09, pagine di cronaca di Roma.

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