La foto di ieri era fin troppo facile da indovinare,
si trattava della statua di Marco Aurelio
posta al centro della piazza del Campidoglio.
L'unica statua equestre del mondo
greco romano rimasta intatta fino ai nostri giorni. Non sappiamo con certezza
dove si trovava, probabilmente nell'area della colonna Antonina (attuale piazza
Colonna), di certo nel medioevo era al Laterano, la sua presenza è documentata
dal X secolo. Si salvò dalle distruzioni del Medioevo perchè ritenuta la
rappresentazione di Costantino. Venne qui trasportata dal Laterano nel gennaio
1538 per suggerimento di Michelangelo dal papa Paolo III Farnese. Il
piedistallo si ritiene opera dello stesso Michelangelo, è ornato con i gigli
farnesiani e di Paolo III e da un elogium dell'imperatore. Marco Aurelio[1]
cavalca un cavallo di razza pannonica, è rappresentato in atto di parlare al
popolo, la zampa destra del cavallo è sospesa in aria, originariamente era
poggiata su un barbaro sottomesso. Tracce dell'antica doratura sono visibili
sul viso e sul manto dell'imperatore, sulla testa e sul dorso del cavallo. A
ben vedere tra le orecchie del cavallo c'è un ciuffo che sembra una civetta. Un
antica leggenda dice che quando tutta la doratura sarà ricomparsa, canterà la
civetta annunciando il giudizio universale.
Nel 1941, a causa della guerra, la statua
fu ricoperta da una struttura in legno e cemento. L' 8 gennaio 1981 la statua
venne rimossa e portata all'Istituto Superiore per la Conservazione il restauro
all'Istituto San Michele per restauri resisi necessari vista la corrosione
dell'inquinamento atmosferico e per un attentato terroristico del 19 aprile
1979, i lavori di restauro si protrassero fino all'11 aprile 1990, quando la
statua fu riportata sul colle Capitolino e posizionata nel portico dell'atrio
del palazzo Nuovo in un ambiente climatizzato chiuso da vetrata e dal dicembre
2005 messa al centro della nuova sala dei musei Capitolini progettata
dall'architetto Carlo Aymonino[2]
dove si trova attualmente. La fedele copia che ora si trova sulla piazza è
opera del Poligrafico dello Stato che l'ha realizzata nel 1997 (posizionata il
19 aprile) nella propria officina che si trova in via Gino Capponi
all'Alberone.
Una curiosità: la moneta da 50 centesimi
italiana incisa da Roberto Mauri ritrae la statua di Marco Aurelio con la
stella a dodici punte del pavimento di piazza del Campidoglio.
Nel
maggio del 2015 è stato realizzato l’Albero della Vita, simbolo del Padiglione
Italia all’Expo di Milano, struttura in legno e acciaio alta 37 metri
progettata da Marco Balich. L’artista si è ispirato al disegno del pavimento di
piazza del Campidoglio di Michelangelo.
[1] Marco Aurelio (imperatore
dal 161 al 180) Alternò le cure dello Stato e della
guerra con studi e meditazioni. Respinse le popolazioni barbare dei Quati e dei
Marcomanni che tentavano di entrare nell’impero oltrepassando il Danubio.
[2] Carlo Aymonino (Roma 1926 - 2010) Docente di composizione
architettonica in diverse università italiane, tra cui Valle Giulia, è stato
direttore dello IUAV (Istituto Universitario di Architettura di Venezia). Ha
scritto fondamentali saggi sulle origini della città moderna. Dal 1980 al 1985
è stato assessore al centro storico del Comune di Roma (sindaci Petroselli e
Vetere). E' tra i progettisti del quartiere Ina Casa
Tiburtino, della palazzina La Tartaruga in via Innocenzo X (1951), di una
"palazzina che ha fato storia" in via Arbia presso il parco
Nemorense, di due lotti di Spinaceto nel 1969. Con altri ha dato vita allo
studio Ayde che ha progettato un padiglione dell'ospedale Spallanzani, nel 1963
il complesso residenziale a Tor Carbone in via dei Lugari, Piano per il
quartiere Tor de Cenci con Anversa e De Rossi nel 1964.
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