Roma deve mettere in
campo serie politiche per la mobilità nuova. Con l’obiettivo di ridurre il
numero di auto immatricolate, che a Roma si attesta sui valori più alti a
livello mondiale. Per aumentare gli utenti del trasporto pubblico, a Roma sui
valori più bassi. Per ridurre i costi (finanziari e umani) e aumentare la
qualità dell’aria e degli spazi pubblici, il benessere e la socialità dei
cittadini, sviluppare le economie migliori.
La bicicletta è una delle chiavi di volta di una mobilità
urbana diversa, innovativa e intelligente, non è solo un mezzo di trasporto
sostenibile. E’ un modo veloce per spostarsi quotidianamente; dà autonomia
negli spostamenti e consente al contempo di socializzare la città. Non solo può
sostituire l’auto ma può aggiungere qualcosa ai nostri percorsi quotidiani:
movimento e benessere, risparmio di tempo e di denaro. Le biciclette sono
agili, pratiche e flessibili e si adattano alla vita delle città: ora tocca a
Roma riconoscerle e garantire loro sicurezza e dignità di “mezzo di trasporto
quotidiano” dando spazio ad una nuova cultura della sicurezza e della
ciclabilità urbana. L’obiettivo è realizzare anche a Roma le condizioni per
una mobilità in bicicletta sicura e competitiva con l’automobile. Questo
significa ripensarla per muoversi a piedi, in bicicletta e con il trasporto
pubblico.
Per questo proponiamo un Documento di impegni per la prossima Amministrazione, che
sintetizza le proposte principali in materia di mobilità nuova. Tra queste vi
sono la riduzione al limite dei 30 chilometri orari della velocità urbana, più investimenti
sul trasporto pubblico, sulle infrastrutture minori e sugli spazi riservati a
ciclisti e pedoni, da mettere al centro del ridisegno della città e dei
quartieri, e poi campagne di comunicazione, fino all’educazione nelle scuole.
Vogliamo che la prossima
amministrazione sottoscriva questi impegni, li consideri fondamentali e li
traduca in azioni. Per rafforzare la lobby a sostegno degli interessi della
mobilità collettiva alternativa alla lobby della mobilità individuale
motorizzata. I nostri interlocutori non saranno solo le istituzioni, i ciclisti
urbani e le loro associazioni, ma tutti i cittadini, singoli e organizzati nelle
reti sociali e nelle diverse forme di rappresentanza.
Gli obiettivi
generali
Ø Raggiungere la ripartizione 10-20-30
della mobilità (% di ripartizione modale, tra bici, pedoni, TPL);
Ø Ridurre lo spazio occupato dalle
auto (in movimento e in sosta) con l’incremento delle isole ambientali e il
ridisegno dello spazio pubblico a favore di pedoni e ciclisti;
Ø Adottare i 30 km/ora in ambito
urbano con eccezione della viabilità principale o di ambiti definiti, la cui
definizione sia responsabilità dei Piani locali
Realizzare
i 1.000 km di percorsi ciclabili previsti dal Piano quadro della ciclabilità
La
strategia
Ø Ridisegnare gli spazi pubblici e le
strade, e nuovi
quartieri car free, ai fini della moderazione del traffico e della
convivenza tra diversi modi di muoversi.
Avviare, nei primi tre anni di
attuazione del Piano della ciclabilità, due sottoprogrammi qualificanti, con impegni
di spesa dell’ordine di almeno 50/60 milioni € annui (20 già previsti dal Piano
e 40 per i quartieri):
“100 quartieri sostenibili”, le zone 30, ZTL e isole ambientali,
“100 strade sostenibili”, le strade riqualificate per tutti, con riduzione degli spazi per le
auto, corsie preferenziali per trasporto pubblico e ciclabili
Programmi da far partire subito, con
risultati entro tre anni (uno di progettazione e due di attuazione), un
quartiere a municipio e 10 strade di grande percorrenza. Da riproporre ogni
anno.
Per i quartieri coinvolti occorrono
opere per far rispettare i limiti di velocità e per tutti i cittadini:
riduzione ampiezza carreggiate, dossi nei passaggi pedonali, marciapiedi
allargati, piccole piazze per l’incontro, pedonalizzazione intorno a scuole e
di tratti stradali…A partire dalle aree centrali, con la istituzione della zona
C, l’allungamento degli orari delle ZTL, la chiusura al traffico di Via dei
Fori Imperiali.
Le strade da cui partire potrebbero
essere i corridoi della mobilità (flaminia, salaria, tiburtina, prenestina,
casilina, appia nuova, ostiense, marconi, portuense, gregorio VII), dove è
necessario creare piste ciclabili protette, da accompagnare con la riduzione
dei parcheggi lungo la carreggiata, rallentando la velocità delle auto – anche con
autovelox – allargando i marciapiedi, facendo o aumentando le corsie
preferenziali, il verde di arredo e le alberature, creando luoghi di sosta
pedonale e di piccole attività.
Ø Progettare e attivare servizi
integrati e innovativi
Per una Roma
amichevole che incoraggi il passaggio dall’auto in proprietà a sistemi
integrati di mobilità. Ad es.: parcheggi bici-TPL, stalli, parcheggi bici
ovunque (davanti alle scuole, ai servizi pubblici, nelle strade commerciali, ecc.), parcheggi negli spazi
condominiali, ciclofficine e luoghi di aggregazione (Bike Squares, ciclodromi),
ciclabilità diffusa, bikesharing, servizi bici cargo per le merci,
intermodalità, infomobilità (orientate alle bici).
Ø Ruolo delle comunità (privati, associazioni e cittadini)
per dare loro informazione e voce, per valorizzare il loro ruolo di innovazione
di servizi e di prodotti.
Riaprire seriamente gli spazi di
partecipazione. Costruire consenso allargato, perché attuare un piano per la
ciclabilità cambia stili di vita e di uso della città di molti cittadini. Portare
la ciclabilità nei tavoli tecnici di partecipazione sulle politiche complessive
della mobilità (con commercianti, imprese edilizie, sindacati, artigiani e
industriali, associazioni) per contribuire alle politiche per la mobilità
nuova.
Ø
Individuazione di investimenti da attivare per finanziare la mobilità ciclistica (dai
privati alla UE)
Ø Incentivi e disincentivi
Valorizzazione
buone pratiche, incentivi per i lavoratori (premi, agevolazioni, convenzioni,
abbonamenti e defiscalizzazioni per i datori di lavoro che li utilizzano).
Incentivi mirati ai giovani (premi, riconoscimento sociale, abbonamenti,
convenzioni, modalità aggregazione). Disincentivi all’uso dell’auto (aumento
della tariffazione sosta, aumento delle ZTL e delle isole ambientali,
introduzione della zona C).
Ø La cabina di regia.
Struttura
operativa adeguata, che svolga compiti di coordinamento e di progettazione, con
un staff tecnico di livello alto (sull’esempio di altri uffici biciclette di
grandi città), con competenze specializzate (da formare appositamente), in
grado di svolgere tutte le attività necessarie: aggiornamento e verifica della
pianificazione, coordinamento operativo con gli altri assessorati,
progettazione, appalti e direzione lavori, monitoraggio e manutenzione,
partecipazione e comunicazione. Sotto la diretta responsabilità del Sindaco,
che è commissario all’emergenza traffico.
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