sabato 14 maggio 2016

Grandi cambiamenti in vista alla Gnam

   Grandi cambiamenti sono in vista per la Galleria Nazionale d'Arte Moderna a Valle Giulia.
E’ in corso il riordinamento della galleria voluto dalla nuova direttrice Cristiana Collu, l’opera di Pirri, posizionata nella hall andrà via. I lavori sono top secret, a ottobre la nuova sistemazione. Siamo curiosi di vedere come sarà la nuova sistemazione dell'unica galleria nazionale dedicata all'arte degli ultimi due secoli.
 
     La Galleria Nazionale d’Arte Moderna nasce nel 1883 con sede al palazzo delle Esposizioni di via Nazionale. Roma era diventata capitale del giovane stato unitario solo da pochi anni, si avvertì la necessità di un museo che raccogliesse pittura e scultura di artisti italiani viventi o da poco scomparsi. Il ministro Guido Baccelli fu promotore e forte sostenitore dell’iniziativa. La collezione di opere via via si ingrandisce sempre più e gli spazi diventano insufficienti.
Il giardiniere di Van Gogh.
 
     Nel 1911 si tiene a Roma una Esposizione Internazionale per i cinquanta anni dell’unità d’Italia, per l’occasione viene costruito il palazzo delle Belle Arti a Valle Giulia, su progetto di Cesare Bazzani, come sede permanente della galleria.
     Nel 1933 l’edificio viene raddoppiato, sempre su progetto di Bazzani, ma i nuovi spazi sono occupati dalla “mostra della rivoluzione fascista”.
     Nel 1941 Palma Bucarelli diventa soprintendente della galleria, vi resterà fino al 1975, a lei spetta il merito di aver posto in salvo la collezione dai pericoli della guerra (le opere saranno riparate nel palazzo Farnese di Caprarola) e, passata la guerra sarà l’artefice del rinnovamento della cultura italiana aprendola ai fermenti più vivi dello scenario internazionale. Inoltre la Bucarelli porterà avanti un’idea moderna di museo, con mostre, dibattiti, visite guidate e proiezioni di film, la galleria sarà dotata di un piccolo bar e ospiterà iniziative quali le sfilate di moda che la renderanno un luogo attraente e vivo. La Bucarelli si avvalse di uno staff di collaboratori di primordine: Ponente, Carandente, Maltese. Tra il 1951 e il 1964 promosse i premi di incoraggiamento per i giovani pittori italiani. Nel 1953 si tiene in Galleria una grande mostra di Picasso, nel 1956 su Mondrian, nel 1958 su Pollock, nel 1959 viene esposto il grande sacco di Burri, nel 1971, in seguito alla mostra di Piero Manzoni, ci fu chi chiese “la sua testa”.
Gustav Klimt, Le tre età.
 
     Con i soprintendenti che si successero a Palma Bucarelli la Galleria vede appannato il suo ruolo di grande promozione culturale, nonostante ciò si hanno alcune importanti donazioni, nel 1979 quella dello scultore Giacomo Manzù (che aprì al pubblico nel 1981), nel 1972 la donazione Boncompagni Ludovisi per le arti decorative, la moda e il costume (aprirà nel 1995), nel 1986 il museo Mario Praz (aprirà nel 1995), nel 1997 la donazione Schwarz di arte dada e surrealista.
     Nel 1988 si tiene in Galleria una importante mostra su Van Gogh che ottiene un grande successo di pubblico, i visitatori furono 270.000.
     In vista del grande Giubileo del 2000 si tengono grandi lavori di restauro e di riordinamento delle collezioni (1995-2000) per cui la galleria è riportata al volto che aveva ai primi del Novecento.
Modigliani, Nudo sdraiato.
 
     Dal primo luglio 2004 Maria Vittoria Marini Clarelli diventa sovrintendente della Galleria. Nel 2005, nei locali della galleria, si tiene la XIV Quadriennale di Roma, nel 2009 la mostra “Palma Bucarelli, il museo come avanguardia”. Il 30 maggio 2010 si inaugura il MAXXI, il museo delle Arti del XXI secolo, la continuazione ideale della Galleria.
     Il 20 dicembre 2011, in occasione dei 150 anni dell'Unità d'Italia e del 100° della Galleria nella sede attuale, si inaugura un nuovo allestimento della Galleria, non più un ordine cronologico ma per temi e tendenze. Le sale hanno ognuna un colore diverso. Si parte dal disorientamento che suscita l'arte contemporanea con la mostra nel salone centrale "E' arte questa?" dal celebre testo di Giorgio De Marchis che è stato anche sovrintendente della Galleria ed è anche la frase che Pollock rivolse alla moglie mentre dipingiva. La nuova sistemazione è costata 380.000 €.
     Oggi la Galleria Nazionale d’Arte Moderna è la più grande collezione di arte moderna italiana, possiede circa 4.400 opere di pittura e scultura e circa 13.000 disegni e stampe di artisti – prevalentemente italiani – dell’Ottocento e del Novecento. Nelle sue 55 sale è possibile vedere i capolavori della collezione, circa 1.100 opere.
 

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