E’ in corso il riordinamento
della galleria voluto dalla nuova direttrice Cristiana Collu, l’opera di Pirri,
posizionata nella hall andrà via. I lavori sono top secret,
a ottobre la nuova sistemazione. Siamo curiosi di vedere come sarà la nuova sistemazione dell'unica galleria nazionale dedicata all'arte degli ultimi due secoli.
La Galleria Nazionale d’Arte Moderna nasce
nel 1883 con sede al palazzo delle Esposizioni di via Nazionale. Roma era
diventata capitale del giovane stato unitario solo da pochi anni, si avvertì la
necessità di un museo che raccogliesse pittura e scultura di artisti italiani viventi
o da poco scomparsi. Il ministro Guido Baccelli fu promotore e forte sostenitore
dell’iniziativa. La collezione di opere via via si ingrandisce sempre più e gli
spazi diventano insufficienti.
Il giardiniere di Van Gogh.
Nel 1911 si tiene a Roma una Esposizione
Internazionale per i cinquanta anni dell’unità d’Italia, per l’occasione viene
costruito il palazzo delle Belle Arti a Valle Giulia, su progetto di Cesare
Bazzani, come sede permanente della galleria.
Nel 1933 l’edificio viene raddoppiato,
sempre su progetto di Bazzani, ma i nuovi spazi sono occupati dalla “mostra
della rivoluzione fascista”.
Nel 1941 Palma Bucarelli diventa
soprintendente della galleria, vi resterà fino al 1975, a lei spetta il merito
di aver posto in salvo la collezione dai pericoli della guerra (le opere
saranno riparate nel palazzo Farnese di Caprarola) e, passata la guerra sarà
l’artefice del rinnovamento della cultura italiana aprendola ai fermenti più
vivi dello scenario internazionale. Inoltre la Bucarelli porterà avanti un’idea
moderna di museo, con mostre, dibattiti, visite guidate e proiezioni di film,
la galleria sarà dotata di un piccolo bar e ospiterà iniziative quali le
sfilate di moda che la renderanno un luogo attraente e vivo. La Bucarelli si
avvalse di uno staff di collaboratori di primordine: Ponente, Carandente,
Maltese. Tra il 1951 e il 1964 promosse i premi di incoraggiamento per i
giovani pittori italiani. Nel 1953 si tiene in Galleria una grande mostra di
Picasso, nel 1956 su Mondrian, nel 1958 su Pollock, nel 1959 viene esposto il
grande sacco di Burri, nel 1971, in seguito alla mostra di Piero Manzoni, ci fu
chi chiese “la sua testa”.
Gustav Klimt, Le tre età.
Con i soprintendenti che si successero a
Palma Bucarelli la Galleria vede appannato il suo ruolo di grande promozione
culturale, nonostante ciò si hanno alcune importanti donazioni, nel 1979 quella
dello scultore Giacomo Manzù (che aprì al pubblico nel 1981), nel 1972 la
donazione Boncompagni Ludovisi per le arti decorative, la moda e il costume
(aprirà nel 1995), nel 1986 il museo Mario Praz (aprirà nel 1995), nel 1997 la
donazione Schwarz di arte dada e surrealista.
Nel 1988 si tiene in Galleria una
importante mostra su Van Gogh che ottiene un grande successo di pubblico, i
visitatori furono 270.000.
In vista del grande Giubileo del 2000 si
tengono grandi lavori di restauro e di riordinamento delle collezioni (1995-2000)
per cui la galleria è riportata al volto che aveva ai primi del Novecento.
Modigliani, Nudo sdraiato.
Dal primo luglio 2004 Maria Vittoria
Marini Clarelli diventa sovrintendente della Galleria. Nel 2005, nei locali
della galleria, si tiene la XIV Quadriennale di Roma, nel 2009 la mostra “Palma
Bucarelli, il museo come avanguardia”. Il 30 maggio 2010 si inaugura il MAXXI,
il museo delle Arti del XXI secolo, la continuazione ideale della Galleria.
Il 20 dicembre 2011, in occasione dei 150
anni dell'Unità d'Italia e del 100° della Galleria nella sede attuale, si
inaugura un nuovo allestimento della Galleria, non più un ordine cronologico ma
per temi e tendenze. Le sale hanno ognuna un colore diverso. Si parte dal
disorientamento che suscita l'arte contemporanea con la mostra nel salone
centrale "E' arte questa?" dal celebre testo di Giorgio De Marchis
che è stato anche sovrintendente della Galleria ed è anche la frase che Pollock
rivolse alla moglie mentre dipingiva. La nuova sistemazione è costata 380.000 €.
Oggi la
Galleria Nazionale d’Arte Moderna è la più grande collezione di arte moderna
italiana, possiede circa 4.400 opere di pittura e scultura e circa 13.000
disegni e stampe di artisti – prevalentemente italiani – dell’Ottocento e del
Novecento. Nelle sue 55 sale è possibile vedere i capolavori della collezione,
circa 1.100 opere.
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