Ori e mosaici tornano alla
luce nel nuovo allestimento della collezione permanente. Esposta per la prima
volta l’opera policroma di età imperiale con il rapimento di Proserpina da parte
di Plutone.
Altra novità importate l’esposizione del prezioso corredo funebre
di Crepereia Tryphaena con raffinati gioielli in oro e pietre preziose, oggetti
da toeletta, la bambola in avorio con arti snodabili, vero intaglio di
probabile manifattura egiziana del II secolo.
Nella sala colonne uno splendido
mosaico policromo di età repubblicana scoperto in piazza San Giovanni in
Laterano nel 1958 con un labirinto all’interno di una cinta muraria. Un’opera
di raffinatissima fattura databile fra il 100 e l’80 a.C. Vicino altri due
mosaici più piccoli, uno da Anzio scoperto nel 1749, ritrae un leone circondato
da amorini, un altro scoperto nel 1882 sotto il palazzo delle Esposizioni in
costruzione rappresenta una scena lungo il Nilo. Nella sala caldaie un altro
mosaico con il rapimento di Proserpina, opera rivenuta in una tomba della via
Portuense nel 1885. Per la prima volta una testa ritratto di basanite di
Agrippina Minore moglie di Claudio e madre di Nerone prestito della Gliptoteca
di Copenaghen, fino a gennaio 2017. La testa sarà esposta vicino a quella di
orante, alla quale apparteneva.
Come si fa a non innamorarsi di questo luogo?
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