Nella foto di ieri piazza Barberini al termine di via del Tritone e all'inizio di via Veneto.
Nodo viario di primaria importanza, posta
in un avvallamento e abitata già nei primi secoli dell’Impero, si arricchì di
ville e giardini nel corso del Cinquecento, con la strada Felice assunse
carattere di spazio urbano e tra l’ultimo quarto dell’Ottocento e il primo del
Novecento anche un aspetto moderno grazie all’apertura delle vie Veneto e
Regina Elena, ora Barberini.
Al centro è la FONTANA DEL TRITONE
(restauro 1986-87), inconfondibile e spettacolare creazione di Gian Lorenzo
Bernini[1]
(1642-43) per Urbano VIII[2] con
motivi allegorici e un’abile fusione di elementi naturalistici e antropomorfi:
da una vasca molto bassa, che conferisce maggior risalto all’insieme, quattro
delfini con le api barberiniane, sollevano con una coda una conchiglia sulla
quale poggia un tritone che manda verso il cielo uno zampillo d’acqua.
Nella quinta edilizia che chiude la piazza
spicca per estraneità l’HOTEL BERNINI BRISTOL eretto da Ettore Rossi nel 1943.
[1] Gian Lorenzo Bernini (Napoli
1598 – Roma 1680), scultore e architetto. Sant’Andrea al Quirinale, Santa
Bibiana, palazzo Chigi di Ariccia, fontana dei Quattro Fiumi e del Moro a piazza Navona, fontana del
Tritone e delle Api a piazza Barberini, statue di Apollo e Dafne, statua del
David, oltre al Colonnato di piazza San Pietro.
[2] Urbano VIII Maffeo
Barberini (Firenze 1568-Roma 1644) papa dal 1623. Disse di lui Pasquino:
“Quello che non fecero i barbari, fecero i Barberini”. Sotto il suo pontificato
avvenne la condanna di Galilei e del giansenismo. Fece costruire il palazzo di
Propaganda Fide, conquistò alla Chiesa il ducato di Castro e Ronciglione oltre
al ducato di Urbino. Fu mecenate e nepotista.
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