Nella foto di ieri la piazza del Campidoglio. Era troppo facile!
La
piazza del Campidoglio è la prima piazza moderna di Roma dovuta a un regolare
progetto, non è di grandi dimensioni ma grandiosa e armoniosa per l’impianto
architettonico e la coerenza stilistica.
La piazza è stata progettata da Michelangelo con la scalinata, la balaustra, il
palazzo dei Conservatori e quello Nuovo, la doppia scalinata del palazzo
Senatorio (progetto modificato da Giacomo della Porta e Girolamo Rainaldi).
Anche il disegno della stella sul pavimento della piazza si deve al grande
architetto ma venne realizzata negli ultimi anni prima dell’ultima guerra
mondiale. Sulla scalinata statua di Cola di Rienzo del Masini (1877). Al
colmo della scalinata si trovano i dioscuri (notare la dimensione ridotta dei
cavalli, sembrano fuori scala, ma allora tutti gli animali erano più piccoli
degli attuali), la colonna miliaria del primo miglio dell’Appia. Nel palazzo
nuovo, nel cortile, si trova la statua con la fontana di Marforio. I palazzi
ospitano i musei Capitolini, furono costituiti con la donazione di papa
Sisto IV al popolo romano, il 15 dicembre 1471,
di un gruppo di statue in bronzo già al Laterano, tra queste la Lupa Capitolina,
uno dei simboli di Roma.
Statua di Marco Aurelio. L’unica
statua equestre del mondo greco romano rimasta intatta fino a nostri giorni.
Non sappiamo con certezza dove si trovava, probabilmente nell’area della
Colonna Antonina (attuale piazza Colonna), di certo nel medioevo era al
Laterano, la sua presenza è documentata dal X secolo. Si salvò dalle
distruzioni perché ritenuta la statua di Costantino. Venne qui trasportata nel
gennaio 1538 per suggerimento di Michelangelo dal papa Paolo III Farnese. L’imperatore
è rappresentato in atto di parlare al popolo, la zampa destra del cavallo è
sospesa in aria, originariamente era poggiata su un barbaro sottomesso. Tracce
dell’antica doratura sono visibili sul viso e sul manto dell’imperatore, sulla
testa e sul dorso del cavallo. A ben vedere tra le orecchie del cavallo c’è un
ciuffo che sembra una civetta. Un’antica leggenda dice che quando tutta la
doratura sarà ricomparsa la civetta canterà annunciando il giudizio universale.
Danneggiata da un attentato nel 1979, fu
rimossa nel 1981 e portata al San Michele per i restauri, riportata al
Campidoglio nel 1990 e portata in un portico del palazzo Nuovo, nel 1997 venne
realizzata la copia che oggi si trova al centro della piazza, finalmente nel
2005 fu realizzata l’aula Aymonino nella quale venne portata. Nel maggio del
2015 è stato realizzato l’Albero della Vita, simbolo del Padiglione Italia
all’Expo di Milano, struttura in legno e acciaio alta 37 metri progettata da
Marco Balich. L’artista si è ispirato al disegno del pavimento di piazza del
Campidoglio di Michelangelo.
Nessun commento:
Posta un commento