Nella foto di ieri piazza Cavour nei pressi di Castel Sant'Angelo.
Piazza Cavour è sistemata a
giardini e ha al centro la statua dello statista piemontese Camillo
Benso Conte di Cavour opera di Stefano Galletti[1]
del 1895. Sulla piazza lo storico cinema teatro Adriano, si tratta di un teatro
risalente al 1898, su progetto di Luigi Rolland, era in legno, dopo solo sette
mesi fu distrutto in un incendio. Ricostruito parzialmente in cemento armato
venne reinaugurato con la Gioconda di Ponchielli. Aveva sala a ferro di cavallo
e nella volta era rappresentato l'imperatore Adriano. Tra il 1936 e il 1950 vi
si tennero i concerti dell'Accademia di Santa Cecilia. Nel 1950 l'interno venne
smantellato per trasformarlo in due sale cinematografiche: l'Adriano con ingresso
da piazza Cavour e l'Ariston con ingresso da via Cicerone. Nel 1965 vi si
esibirono i Beatles nella loro unica tournee romana. Nel 1997 venne trasformato
in multisala con ben 10 schermi. Solo la facciata è originale. Vi affaccia una chiesa cristiana Valdese di stile goticheggiante su progetto
dell'arch. Paolo Bonci coadiuvato dall'ing. Mario Rutelli.
Ma l'edificio che
domina con la sua mole la piazza è il Palazzo di Giustizia. I romani lo chiamarono da subito “Il
palazzaccio” per i problemi di staticità che ebbe sempre. Si caratterizza per
l’eccesso scenografico smisurato. Fra i più imponenti e grandiosi di Roma post
unitaria, massima opera di Guglielmo Calderini[2]. I
lavori durarono 22 anni, venne inaugurato nel 1910, ma la quadriga bronzea venne
collocata solo nel 1926. Appare costruito in travertino ma è solo rivestito di
questo materiale, è in cemento armato, uno dei primi palazzi d’Europa. E’ un
edificio rettangolare tutto in travertino, di massiccia ed elaborata
architettura ispirata a forme del tardo impero e del barocco romano. La
movimentata facciata sul lungotevere (piazza dei Tribunali): corpo mediano a
tre piani e due ali più basse, è coronata da una quadriga bronzea di Ettore
Ximenes, statue colossali di giureconsulti di Maccagnani, Quattrini, Benini,
Tripisciano, Dazzi e Biondi ne ornano le rampe d’accesso. Dal portale mediano,
sormontato dal gruppo scultoreo con “La Giustizia tra la Legge e la Forza”, di
Quattrini, si passa nel cortile dove è una grande statua delle Legge dello stesso
Quattrini, anche qui statue di giureconsulti. Nel salone d’onore affreschi di
Cesare Maccari. La facciata su piazza Cavour presenta, ai lati dello scalone di
ingresso, due fontane a vasca. Oggi è sede della Corte Suprema di Cassazione.
E’ stato recentemente sottoposto a lunghi lavori di ristrutturazione delle
fondazioni.
La piazza è stata interessata
per ben 8 anni da lavori per la costruzione di un parcheggio sotterraneo, il 25
gennaio 2012 è stata riaperta al pubblico e pedonalizzata l'area ai piedi del
palazzo di Giustizia, attualmente l'area a verde e pedonale si estende per
14.000 mq[3].
[1] Stefano Galletti (Cento 1832 – Roma 1905) studiò all’Accademia di
San Luca con Pietro Tenerani, uno dei firmatari del manifesto del Purismo. Sua
la statua di San Lorenzo (1865) sulla colonna posta davanti alla basilica
romana, la statua a Girolamo Savonarola a Ferrara del 1875, la statua della
libertà a San Marino. Fu presidente dell’Accademia di San Luca.
[2] Guglielmo Calderini (Perugia 1837- Roma 1916) Esponente
dell’eclettismo accademico, fu docente a Perugia, Pisa quindi a Roma. Lavorò
lungamente al Genio Civile. A Roma ha realizzato il Palazzo di Giustizia, iniziato
nel 1880, finito nel 1911, il Quadriportico della basilica di San Paolo e la cappella
del Coro con stalli lignei. A Perugia ha realizzato la chiesa di San Costanzo,
palazzo Bianchi e palazzo Cesaroni attuale sede del Consiglio Regionale
dell’Umbria, oltre all’imponenete palazzo che porta il suo nome, costruito
sulla demolita Rocca Paolina. Suoi i progetti per la facciata del duomo di
Savona e per il palazzo comunale di Messina. A Città di Castello Calderini
progettò l’edificio delle Terme di Fontecchio. Morì suicida forse per le forti
critiche ricevute per il palazzo di Giustizia di Roma.
[3] Giardini piazza Cavour. La notizia dalla cronaca di Roma de
"la Repubblica" del 26.01.12.
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