Nella foto di ieri piazza Cairoli.
Si
trova lungo via Arenula, ha una superficie di mq 1.600. Il giardino è stato
realizzato su disegno dell’arch. paesaggista francese Edouard Andrè e donata ai
cittadini romani dal barone Huffer (anche la contessa Sforza Cesarini di Santa
Fiora donò £ 50.000 per la realizzazione della piazza-giardino). La piazza
risulta dagli sventramenti tardo ottocenteschi riunendo due piazze Branca e San
Carlo ai Catinari. La piazza, ombreggiata dai platani è ornata da una fontana e
da una statua bronzea. La recinzione del giardino riprende quella rimossa nel
1937 per fornire ferro alla patria. Nel 2000, nel quadro delle opere del
Giubileo, l’area è stata riqualificata, in quell’occasione fatte le nuove
inferriate.
La fontana fu realizzata nel 1888 da Andrè
come si legge inciso in un angolo dello zoccolo. Essa è costituita da una vasca
di granito di Baveno di forma quadrangolare con – al centro – un pilastro la
cui decorazione (delfini in bronzo vicino a un tridente) è andata perduta. Il
pilastro sostiene un catino circolare proveniente da scavi del 1887 nella
vicina piazza Cenci. Al di sopra si trova un secondo pilastro che sostiene un
catino da cui fuoriesce l’acqua.
Il monumento a Domenico Seismit-Doda[1],
patriota, ministro delle Finanze, del Tesoro, deputato, scomparso nel 1893.
L’opera è dello scultore Eugenio Maccagnani[2],
collaboratore di Sacconi al Vittoriano, terminata nel 1906, collocata nel 1919
e nottetempo perché noto irredentista.
Il giardino è stato restaurato per il
Natale di Roma del 2016.
[1] Seismit Doda (Ragusa di Dalmazia 1825 – Roma 1893) patriota e
politico. Partecipà alla prima guerra d’indipendenza e alla difesa della
Repubblica romana. Ministro con la Sinistra storica di Cairoli, fu contrario
alla Triplice Alleanza e costretto a lasciare la carica di ministro. Per non
contrariare gli austriaci il monumento fu collocato solo dopo la fine della
prima guerra modiale.
[2] Eugenio Maccagnani. (Lecce 1852-Roma 1930). Autore del monumento a
Garibaldi a Buenos Aires in plaza Italia. Frequentò l’Accademia di San Luca.
Partecipò all’esposizione universale di Parigi del 1878. La parte più nota
della sua attività è la collaborazione con Sacconi per il Vittoriano. Sue opere
alla Gnam e al Santuario di Loreto.
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