Sembra che l'iniziativa sia stata una forma per pubblicizzare un libro della donna in uscita in questi giorni.
La foto è presa dal sito adnkrons che ringrazio.
La fontana più scenografica e famosa del
mondo, è entrata nell’immaginario collettivo per una scena de “La dolce vita” (1960) di
Federico Fellini, Sylvia (Anita Ekberg), accompagnata nei suoi capricci
notturni da Marcello (Marcello Mastroianni). La protagonista insiste nel cercare il latte per
il gattino da lei trovato, improvvisamente eccoli davanti alla fontana,
senza esitare un istante la donna entra in acqua chiamando: “Marcello”, lui la
segue, tenta di toccarla senza riuscirci, come se una diva del cinema fosse
inaccessibile, il flusso dell’acqua si interrompe, si fa giorno, la folle notte
dei due giovani è finita, dovranno tornare alla realtà.
Questa scena è stata citata innumerevoli
volte, addirittura nel film “C’eravamo tanto amati” (1974) di Ettore Scola, i
protagonisti (Nino Manfredi e Stefania Sandrelli) si incontrano, dopo tanti
anni, proprio mentre si sta girando la scena citata, i protagonisti di allora
(Fellini e Mastroianni) interpretano se stessi.
Questo luogo fa da sfondo a “Tre soldi
nella fontana” (1954) di Jean Negulesco, un enorme successo commerciale negli
Usa, davanti alla fontana finisce il viaggio in Italia di tre ragazze
americane.
Nel già citato film “Vacanze romane”, in
un negozio di parrucchiere posto vicino al portone dove abitò Sandro Pertini
(vedi lapide), la principessa si toglie
una grande soddisfazione: farsi tagliare i capelli.
Indimenticabile il film Totòtruffa (1961)
di Camillo Mastrocinque con Totò e Nino Taranto in cui Totò cerca di vendere la
fontana di Trevi ad uno sprovveduto turista e con essa i diritti d’autore per
le foto. I due protagonisti Antonio (Totò) e Camillo (Nino Taranto) vivono di
piccole truffe e devono sfuggire al bonario commissario di polizia Malvasia
(Ernesto Calindri) ex compagno di scuola di Antonio.
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