Nella foto di ieri piazza della Libertà che si trova nel rione Prati, affacciata al Tevere, al di là di ponte Margherita, all'inizio di via Cola di Rienzo.
La piazza
è costituita da due aiuole verdi e circondata da villini o palazzi di stile
eclettico, la costruzione del sottopasso del lungotevere nel 1960 ha snaturato
in parte la bellezza del luogo. Oltre alla lapide che ricorda la fondazione
della Lazio, vi si trova il monumento al drammaturgo Pietro Cossa e Casa De
Salvi, una palazzina del 1930 opera di Pietro Aschieri (autore della piazza e
del palazzo della Civiltà Romana all’Eur con altri, case popolari alla
Garbatella, in via Taranto, della Casa di Lavoro dei Ciechi di guerra in via
Rovereto). “Rappresenta un classico della palazzina romana che ebbe in Aschieri
un magistrale interprete, con quell’andamento ritmico e ondulato delle finestre
e dei balconi in un’alternanza di concavo e convesso, tipica espressione di
gusto scenografico particolarmente accentuata nella plastica accentuazione
delle angolare” (da: Rendina – Paradisi, Le strade di Roma, ed. Newton, 2003, vol.
II, pag. 707). In questa piazza c’era l’ufficio elettorale per Francesco
Rutelli sindaco nel 1993. Una lapide ricorda la fondazione del Comitato di
Liberazione Nazionale il 9 settembre 1943 con a capo Ivano Bonomi. Un’altra
lapide ricorda Massimo Gizzio, nel punto in cui venne ucciso dai fascisti
mentre conduceva una manifestazione di studenti del vicino liceo Dante. Il 20
maggio, il giardino del lato Nord è stato intitolato a Ettore Troilo comandante
della brigata partigiana che agiva sulla Majella, in Abruzzo. Sempre nel lato
Nord della piazza, ma più vicino al Tevere si trova il monumento a tutti i
Caduti delle Forze dell’Ordine. In angolo con via dei Gracchi e via Orsini si
trova uno dei più bei villini liberty di Roma: il villino Cagiati. In
esso Garibaldi Burba si diverte a recuperare lo stile medioevale componendo
liberamente gli elementi di una costruzione. Eccezionale la qualità delle
decorazioni. Splendido il sottotetto con dipinto di girasoli, sopra e sotto le
finestre altri dipinti floreali, sono opera di Galimberti. Un gazebo sul
giardino di via dei Gracchi. Le ceramiche sul muro di cinta di via Orsini sono
di Galileo Chini, particolari portalumi all’ingresso.
Vi ha sede la fondazione Gabriele Sandri,
un tifoso della Lazio ucciso l’11 novembre 2007 alla stazione di servizio Badia
al Pino, presso Arezzo, da un solo colpo di pistola sparato dall’agente di
Polizia Luigi Spaccarotella che si trovava sull’altra carreggiata
dell’autostrada. Gabriele è colpito al collo mentre si trovava all’interno di
un’auto. L’intervento dell’agente era stato sollecitato da una rissa tra tifosi
laziali e juventini nel parcheggio dell’area di servizio. Dopo vari gradi di
giudizio Spaccarotella viene condannato per omicidio volontario a 9 anni e 4
mesi di reclusione. In tutti gli stadi si osserva un minuto di silenzio, la
partita Roma – Cagliari viene rinviata, nonostante ciò un centinaio di ultras
laziali e romanisti attaccano la stazione di polizia in via Guido Reni, un
commissariato in via Fuga, gli uffici del Coni e la caserma dei carabinieri di
Ponte Milvio. La fondazione, organizzazione senza fini di lucro, ha lo scopo di
onorare la memoria del giovane attraverso la promozione di iniziative per lo
studio e il contrasto della violenza, soprattutto fra i giovani e i bambini. Un
gruppo si occupa di donazione del sangue, un altro di premi letterari, un altro
ancora di iniziative nelle scuole.
Veramente tante notizie interessanti!!!
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