Nella foto di ieri piazza del Popolo.
La piazza neoclassica di Roma, il primo
luogo della città per i viaggiatori che giungevano dal Nord.
La piazza è così chiamta da populus, cioè pioppo, per la presenza di un
piccolo bosco di questo tipo di alberi. Assume l’aspetto attuale alla fine del
Settecento per il Valadier (autore del duomo di
Urbino, orologio facciata San Pietro, facciata dei Santi Apostoli, il teatro
Valle e il teatro Tor di Nona, restauro arco di Tito, ponte Milvio e tempio di
Portunus presso Bocca della Verità) che sistemò anche il Pincio. La piazza è
pedonale da Rutelli.
Obelisco. Alzato da Sisto
V, alto m 24, proveniente dall’Egitto, era intitolato al faraone Ramses,
Augusto lo fece portare a Roma e innalzare nel Circo Massimo.
Chiesa di Santa Maria del Popolo.
Opera del Quattrocento di Andrea Bregno e Baccio
Pontelli (Bregno autore della cappella Piccolomini a Siena, ha lavorato
in Sant’Agnese f.m. e San Gregorio al Celio). All’interno opere di Caravaggio,
affreschi del Pinturicchio, l’Assunzione di Carracci, architetture di Raffaello
e Bramante.
Chiese gemelle. Santa
Maria di Montesanto o degli artisti e Santa Maria dei Miracoli, entrambe del
Seicento, volute da Alessandro VII Chigi. Opere di Carlo
Rainaldi.
Porta del Popolo. La
facciata esterna fu eretta nel 1562-65 da Nanni di
Baccio Bigio (autore di palazzo Salviati alla Lungara, palazzo Sacchetti
in via Giulia e modificò Castel Sant’Angelo) su commissione di Pio IV Medici.
Alessandro VII Chigi incaricò il Bernini per la
facciata interna. Lapide ricorda l’ingresso della regina di Cristina di Svezia.
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