E’ un’area verde di circa 200, con vincolo
paesaggisti ed archeologico dal 1997 grazie ad un soprintendente coraggioso
Adriano La Regina, e parco pubblico dal 2002. Si sono sventati così i rischi di
cementificazione che gravavano sull’area dai primi anni Novanta.
Il parco fa parte del Parco Regionale
dell’Appia Antica. Ha una forma quadrangolare, si sviluppa tra via Giulio
Aristide Sartorio (a Nord), via Ardeatina (a Est), Roma 70 e via di Grotta
Perfetta (a Sud) e via Vittore Carpaccio (a Ovest).
Il parco ha tre ingressi: due sono dal
lato di via Giulio Aristide Sartorio, cioè in piazza Lante (dove si trova un
punto di informazioni turistiche dell’ente parco Appia Antica) e nella vicina
via Francesco Belloni. Un altro ingresso è da viale Londra (lato Grotta
Perfetta, Roma 70).
L'ingresso della Tenuta da piazza Lante
(quartiere Ardeatino).
Un campo di rosmarino.
Il sentiero che unisce il quartiere Ardeatino
a Roma 70-Grotta Perfetta.
Il rischio di cementificazione è stato
sventato nel 2002 quando il Consiglio Comunale (Veltroni sindaco) decideva lo
spostamento dei progetti edilizi in altre aree e il Consiglio Regionale, con la
delibera del 18.4.2002 (Storace presidente) ampliava il parco dell’Appia Antica
includendovi questa tenuta. Tutto ciò era il risultato di una battaglia
decennale delle forze ambientaliste Italia Nostra, WWF e comitati di quartiere.
Si tratta di una delle più grandi vittorie ambientaliste dopo quella della
Caffarella. E’ ancora in buona parte proprietà di privati e non è visitabile
nella sua interezza. In futuro si prevede che ampie aree ad uso agricolo
resteranno.
E’ uno dei pochissimi lembi esistenti di
campagna romana, un paesaggio ondulato tra i 15 e i 50 metri slm con pianori
sommitali e zone umide che permettono una biodiversità elevatissima a ridosso
di quartieri densamente abitati.
Al centro scorrono due rami della marrana
di Grotta Perfetta, una parete tufacea lunga circa 200 metri e alta 20 è quanto
rimane dell’eruzione del vulcano laziale avvenuta tra 700.000 e 300.000 anni
fa. L’estrazione delle pozzolane ha prodotto una serie di cavità e gallerie. La
marrana è stata intubata per la costruzione dei quartieri della Garbatella, Tor
Marancia e San Paolo.
Lungo la marrana si trovano salici,
pioppi, olmi e cannuccia di palude. In tutta l’area vegetazione spontanea come
ginestra, leguminose e lecci, altre esotiche come robinie ed eucalipti
introdotti dall’uomo.
Sono presenti volpi, donnole, talpe e
piccoli roditori. Nelle zone umide anfibi e rettili come rane, rospi, bisce dal
collare, gechi, ramarri, lucertole. Numerosa l’avifauna: gheppio, nibbio bruno
e passeriformi: merli, pettirossi, passeri, fringuelli.
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