venerdì 8 novembre 2013

Un artista estremista: Marcel Duchamp.

Un quadro di Duchamp del periodo precedente
a quello sperimentale. Il quadro è di proprietà della Gnam.
   Nel 1916 a Zurigo, negli anni della prima guerra mondiale, si trovavano
una serie di artisti che non volevano andare in guerra, si rifiutavano di
combattere per dei governi che non apprezzavano, la Svizzera era un paese
neutrale e come tale li ospitava. Alcuni di loro si riunivano nel cabaret
Voltaire dove davano vita a serate di musica e poesia, così nacque il
movimento Dada. La parola Dada non significa nulla, è presa dal linguaggio
infantile e vuole sottolineare la rottura con una società che aveva portato
alla guerra.
Per un certo periodo della sua vita l'artista fu giocatore di scacchi professionista,
questa la sua scacchiera da viaggio.

Un quadro del 1916 di Man Ray che ritrae l'artista.
   Uno degli artisti più significativi di questo movimento era il francese
 Marcel Duchamp (1887-1976), egli vede un mondo pieno di oggetti realizzati
in serie, per combattere tale conformità di gusto, prende tali oggetti e li
espone, la prima opera che realizza è "Ruota di bicicletta" del 1913, a
questa seguono "Orinatoio", chiamato fontana e firmato Mutt, che espone a
New York nel 1917. Si tratta di un movimento decentrato che ha sede a
Zurigo ma anche a New York, esprime una dissacrazione verso i valori della
civiltà occidentale. In essa si può vedere anche l'arte come gioco, il
rifiuto della realtà. Spesso ha una connotazione politica nell'anarchismo.
Altri artisti importanti del movimento Dada furono Man Ray, Francis
Picabia. Nel secondo dopoguerra il movimento prese il nome di "New Dada" e
"Nuovo Realismo" con Arman, Christo, Spoerri. In Italia ebbero un notevole
successo Mimmo Rotella e Baj. Tale movimento si può considerare anticipatore
dell'arte informale degli anni Cinquanta. Il fotomontaggio è tipico del
dadaismo tedesco.
Una valigetta con le copie in miniatura delle sue opere,
invece di fare un libro con le fotografie delle sue creazioni più celebri,
l'artista preferì realizzare delle copie in piccolo che trovavano posto in una valigetta.
Forse l'opera più scandalosa di Duchamp: "Urinatoio".

"Ruota di bicicletta". Realizzare opere inutilizzabili è stato un altro tratto caratteristico dell'arte Dada. Tutte le foto sono state scattate dall'autore di questo blog.
Il loro uso è libero.

   Tornando a Duchamp, di cui stiamo parlando perchè alla Gnam si è aperta
una bella mostra a lui dedicata, nacque in una famiglia di artisti, iniziò
a dipingere seguendo l'esempio degli impressionisti e in questo senso ecco
alla Gnam una sua opera di quel periodo: "Covoni di grano", presto però
iniziò a riflettere sul movimento, in questo caso è importante l'opera
"Nu descendant un escalier" del 1912 in cui è evidente il riflesso del
movimento futurista. Dal 1914 andò professando il nichilismo estetico e
condusse ricerche sul valore ironico e polemico dell'oggetto prefabbricato,
tolto dal suo contesto e trasformato in parodia dell'opera d'arte.
   Ecco quindi i "ready-made" = già fatto, tra cui le opere che abbiamo
citato in apertura e di cui la galleria possiede ed espone una bella
selezione. Negli anni Venti si dedicò alla costruzione di meccanismi privi
di qualunque utilità, lavorò per il cinema e la fotografia.
   Per un certo periodo della sua vita fu scacchista professionista,
considerava gli scacchisti tutti artisti, in mostra anche una scacchiera
da viaggio in cuoio da lui realizzata. Il valore della sua opera è da
vedersi nell'anticipazione dei temi e dei tempi, lui ha avviato quella
concettualizzazione dell'arte  che tanta fortuna hanno avuto negli anni
Settanta.
   Alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna, in viale delle Belle Arti 131,
facilmente raggiungibile con la metro A fermata Flaminio. Aperta tutti i
giorni - tranne il lunedì, dalle ore 8,30 alle ore 19,30, fino
al 9 febbraio 2014.

Nessun commento:

Posta un commento