Nella foto di ieri porta Asinaria che si trova vicinissima a porta San Giovanni.
Porta Asinaria era solo una
posterula nelle mura di Aureliano, presto però ci si rese conto che tutto il
tratto tra le porte Metronia e Maggiore non era sicuro. Vennero così eretto le
due torri cilindriche ai lati della porta, alte 20 metri, e si provvide al
rivestimento in travertino. Divenne così l'unica porta di Roma ad avere torri
cilindriche affiancate a torri a base quadrata. Un struttura così poderosa ne
faceva, di fatto, una fortezza. Da questa porta entrarono in città i Goti di
Totila che la trovarono aperta il 17 dicembre 546, in seguito al tradimento di
un manipolo di barbari in forza all’esercito bizantino, nel 1084 passarono di
qui l'imperatore Enrico IV e l'antipapa Guiberto di Ravenna che scacciarono il
papa legittimo Gregorio VII, ancora il re Ladislao di Napoli entrò da qui nel
1404. L'interramento della porta ne ha consentito la conservazione.
Nel 1956 venne restaurata e riaperta al
pubblico come passaggio pedonale, la vicinanza con il mercato di via Sannio
trasformò il luogo in un mercato abusivo e illegale di generi varie e di nessun
pregio. Negli anni Ottanta il Comune decise la chiusura di tutta l'area della
porta con una cancellata. Nel settembre del 2006 si sono conclusi importanti
lavori di restauro e scavo archeologico in tutta l'area (durati due anni), in quell'occasione
è stato reso accessibile il camminamento di ronda sopra la porta e fino a porta
Santa Croce. I lavori hanno avuto un costo di 980.000 €[1].
Sul lato esterno delle mura, in viale castrense due lapidi ricordano i caduti
nella Prima Guerra Mondiale del quartiere e i caduti nella guerra di
Liberazione del quartiere.
Il nome della porta deriva dalla via
Asinaria, prosecuzione dello "stradone
di San Giovanni" che confluiva nella via Tuscolana.
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