Gigi Proietti ci ha lasciato da
pochi giorni, proviamo a fare una passeggiata in bici sui luoghi dove lui è
vissuto. Non è facile, si tratta di un itinerario lungo, perché ha cambiato
varie abitazioni e molti luoghi sono stati segnati dalla sua presenza. Resta il
fatto che lui è stato una delle immagini viventi di Roma, con la sua
intelligenza ha saputo portare il carattere tipico della romanità in tutta
Italia. E’ stato non solo attore comico di cinema e teatro, anche doppiatore (a
doppiato Sylvester Stallone nel primo Rocky, a dato voce al Genio della lampada
in Aladino), cabarettista, regista, cantante e direttore artistico.
La partenza non può che essere in via
Sant’Eligio degli Orefici, traversa di via
Giulia, dove è nato il 2 novembre del 1940, ma di cui non ricordava nulla
perché la sua famiglia ha lasciato quella abitazione a nove mesi. Si è poi
trasferito in via Annia al Celio (qui furono sgomberati dalle forze dell’ordine
perché l’edificio era pericolante), sempre in questa zona ha frequentato la
scuola elementare Vittorino da Feltre, di questo periodo ricordava l’odore
della merenda che la madre gli metteva tra i quaderni. Quindi si è spostato
prima in una traversa di via Veneto, poi al Tufello, quartiere romano che si
trova oltre Monte Sacro, precisamente in via Capraia. Alla notizia della sua
scomparsa gli è stato dedicato un murales con sciarpa giallo-rossa appunto al
Tufello in via Tonale 6. Quando la famiglia si è trasferita all’Appio Latino,
ha frequentato il Liceo Classico Augusto di via Gela. Racconta che in
classe “C’era un certo Collina che hai
primi appelli non rispondeva perché non c’era. Questo Collina non è mai venuto.
Allora c’era sempre qualcuno che, quando il professore chiamava Collina diceva
presente. Facevamo a turno”. Si è iscritto alla facoltà di Giurisprudenza
dell’Università La Sapienza di Roma senza completare gli studi. Quando è andato
a vivere da solo ha abitato in via dei Giubbonari davanti alla sezione Pci
Regola Campitelli. Poial Flaminio, infine sulla Cassia.
Ha iniziato a esibirsi nei night per tutta
Roma anche nei barconi sul Tevere lavorando dalle ore 22 alle ore 4 del
mattino. Il primo teatro nel quale si è esibito si trova in via Euclide Turba,
vicino piazza Mazzini, il teatro dei 101, dal numero dei posti, aveva ancora la
scritta “Partito Monarchico”. Un luogo importante per la sua carriera è stato
il Teatro Tenda a Strisce in piazza Mancini (al Flaminio), ma è stato il teatro
Brancaccio di via Merulana ha consacrarlo grande artista con lo spettacolo “A
me gli occhi please”, nello stesso ha avviato una scuola di recitazione. Ancora
un altro teatro a cui era molto legato è stato il Globe Theatre di villa
Borghese, un teatro ispirato a quello di Shakespeare. Lo Stadio Olimpico lo ha
frequentato sia per seguire la sua squadra del cuore, la Roma ma anche per un
suo spettacolo che ha visto il tutto
esaurito. Spostandosi dal centro storico ad Ostia il film “Casotto”, a Castel
Porziano per il film “Tutti al mare”, mentre per il film “Febbre da cavallo” ha
girato scene a largo San Rocco, il bar di Gabriella in piazza Ara Coeli, che
ancora esiste, l’ippodromo di Tor di Valle, la farmacia dell’isola Tiberina per
il film Febbre da cavallo.
Insomma possiamo concludere che Gigi
Proietti ha veramente abbracciato tutta Roma.
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