sai come si chiama e dove si trova il ponte che vedi sotto.
Nella foto di ieri il ponte Nomentano.
PONTE NOMENTANO, con il quale la via
Nomentana scavalca il fiume Aniene, è una costruzione di epoca romana di cui si
conserva l’arcata centrale del I secolo, la parte superiore sopraelevata e
fortificata nel medioevo appartiene al restauro di Narsete del 552 poiché
precedentemente il re dei Goti Totila lo aveva distrutto. Secondo la tradizione
qui avvenne l’incontro tra Carlo Magno e Leone III nell’anno 800. Nicolò V
(1447-1455) lo restaurò e pose il suo stemme con le due chiavi incrociate e la
scritta NPAPAV che il popolo interpretò “nissun papa volemo”. Nel 1849, durante
i combattimenti della repubblica Romana venne fatto saltare. Al di là del ponte
una pineta si estende tra via Nomentana e via Nomentana Nuova.
Secondo una leggenda la notte il ponte è
frequentato dal fantasma di Nerone che è morto suicida nella villa di Faonte
che è stata individuata alle Vigne Nuove.
Nel medioevo si è chiamato ponte Lamentano
o Lamentato, anche ponte del casal de Pazzi per la famiglia fiorentina che poco
oltre aveva un castello con la tenuta. Il ponte è stato pedonalizzato negli
anni Ottanta, il traffico era regolato da un semaforo a mano, recentemente
restaurato ed inaugurato il 28 ottobre 2000.
Sul ponte è ambientato l’addio tra Andrea
Sperelli e Elena Muti all’inizio del romanzo “Il piacere” di Gabriele
d’Annunzio del 1889. Stendhal lo ha
visitato il 18 aprile 1828 e in Viaggio in Italia parla della bellezza del
posto e dell’ottimo caffè italiano.
Il ponte è stato ritratto da pittori, artisti, fotografi per il suo caratteristico e tetro aspetto e per la maestosità dell’arcata maggiore sulla quale si alza il complesso turrito e merlato di epoca medioevale.
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