Per trovare il campanile più piccolo di Roma bisogna andare a Trastevere, in piazza in Piscinula si trova la chiesetta di San Benedetto in Piscinula.
Qui sorgeva la casa degli Anicii, la
famiglia del santo di Norcia. La chiesa sembra sia stata fondata da San
Benedetto stesso nel 543. Nel piccolo atrio San Benedetto in un affresco del
sec. XIII, a sinistra porta cosmatesca che immette a un sacello a pianta
quadrata detto "Cella di San Benedetto", con quattro antiche colonne
agli angoli sostenenti la volta a crociera. Interno basilicale a tre navate
sostenute da quattro colonne antiche per lato, pavimento cosmatesco; dietro
l'altare maggiore San Benedetto in trono, tavola del sec. XIV. Ma la chiesetta
non ha solo questo record, possiede anche la campana più piccola della città
(diametro 45 cm) e al tempo stesso la più antica (su di essa è inciso l’anno
della fusione, il 1069).
Per trovare il campanile più alto di Roma
dobbiamo invece andare sull’Esquilino, qui svetta il campanile della basilica
di Santa Maria Maggiore, che è anche la più grande chiesa dedicata a Maria. Eretto nel 1375-76 su una base del sec
XI-XII, ma completato nella seconda metà del Quattrocento (la cuspide
piramidale fu aggiunta da Giulio II) è l’ultima e più monumentale derivazione
del tipico modello romanico laziale. Con i suoi 75 metri di altezza è il
campanile più alto di Roma. Nei primi anni dell’Ottocento fu munito di un
orologio. Il campanile accoglie un concerto di cinque campane, la più grande è
del 1289, fusa per interessamento dei Savelli. Le altre risalgono ai secoli
XVI-XIX.
Un aneddoto vuole che una
campana suonasse alle due di notte, venne chiamata “La Sperduta”, perché servì
da guida a una giovane pellegrina che, essendosi sperduta nella campagna
romana, riuscì a raggiugere la città seguendo il suono dei suoi rintocchi.
Erano le ore nove di sera, la campana suona ancora ogni giorno a quell’ora.
L’originale è ai musei Vaticani, galleria Urbano VIII.
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