Gli antichi romani furono bravissimi nel
costruire le strade, gli acquedotti, lasciarono un segno nella storia
dell’umanità, gli altri popoli impararono da loro. Ma qual è la più antica
fogna di Roma? E’ la cloaca massima, ancora in funzione. Possiamo vedere un
ingresso alla cloaca nel Foro Romano, un altro ingresso è davanti alla chiesa
di San Giorgio al Velabro, vicino all’arco di Giano, ma per vederla veramente,
non possiamo far altro che andare dove la cloaca massima finisce, cioè al
Tevere, mettendoci su ponte Palatino (quello che noi romani chiamiamo ponte
Inglese, perché su di esso le auto transitano sulla sinistra), con le spalle a
Trastevere. Da qui vediamo bene il punto in cui la cloaca si getta nel Tevere.
Fu costruita alla fine del VI secolo a.C. sembra sotto Tarquinio Prisco (è
chiara l’influenza etrusca, anche il nome del re tradisce l’origine etrusca),
l’arco è una invenzione etrusca. Inizialmente era un fosso scoperto, poi venne
coperto per urbanizzare l’area del Foro Romano. Nasceva nella Suburra (oggi il
rione Monti), attraversava il Foro Romano, il Velabro e il Foro Boario. Oggi il
Tevere ha perso la sua poesia, ma basta vedere un acquerello di Ettore Roesler
Franz per ricostruire come era il punto in cui la cloaca si gettava nel Tevere.
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