Il primo marzo apre il Mausoleo di Augusto. Dopo 14 anni di lavori, si avvia l’apertura del monumento, sarà gratuita fino al 21 aprile e poi per i possessori della Mic. I lavori per la sistemazione della piazza termineranno nel 2023. Via i capolinea degli autobus, piazza pedonalizzata, servizi ai visitatori, realtà aumentata. I lavori grazie a una donazione di 6 milioni della Tim più altri 4,275 del Mibact e del comune.
Noto anche come Augusteo è la tomba
dell'imperatore Augusto e della sua famiglia, si tratta del più imponente
monumento funerario del I secolo a.C. sorse in un'area chiamata Campo Marzio.
Il Mausoleo di Augusto fu iniziato nel 29 a.C. al ritorno da Alessandria del primo imperatore dei romani dopo che aveva visitato l'Egitto e dove aveva visto la tomba di Alessandro Magno ispirata a quella di Alicarnasso.
Il primo ad essere sepolto nel Mausoleo fu
Claudio Marcello, nipote di Augusto, a cui è intitolato anche il teatro, tale
sepoltura avvenne nel 23 a.C. Seguirono la madre di Augusto Azia Maggiore,
Marco Vipsanio Agrippa, Druso Maggiore, Lucio e Gaio Cesare. Augusto venne
sepolto nel 14 seguito da Germanico e Livia. Non sappiamo se vi furono sepolti
Vespasiano e Claudio. L'imperatore Caligola vi portò le ceneri della madre
Agrippina e dei fratelli. La figlia di Augusto Giulia Maggiore e l'imperatore
Nerone vennero invece esclusi per indegnità. L'ultimo ad essere sepolto fu
Nerva nel 98, mentre il suo successore Traiano venne cremato e le sue ceneri
poste ai piedi della colonna Traiana. L'ultima ad esservi sepolta fu Giulia
Domna, nel 217, moglie di Settimio Severo, che sosteneva di discendere dalla
famiglia Julia.
Il monumento venne per secoli saccheggiato e deturpato, trasformato in fortezza dai Colonna (detta l'Agosta conquistata e smantellata da papa Gregorio IX), utilizzato come cava di materiali, addirittura fu trasformato in una terrazza per la coltivazione della vite, ospizio per signore indigenti, teatro e da ultimo come sala da concerti detta l'Augusteo. Nel 1354 venne utilizzato per cremare il corpo di Cola di Rienzo ucciso durante un tumulto e trascinato fin qui per sfregio per le strade della città. L'urna che conteneva le ceneri di Agrippina Maggiore, madre di Caligola, fu trasformata in contenitore e unità di misura di granaglie, usata al mercato del Campidoglio, piena conteneva una rubiatella ovvero un quintale di cereali. Su di essa venne inciso lo stemma del Comune di Roma sorretto da un balestriere. Oggi è conservata ai musei Capitolini. Dal Cinquecento, a cura della famiglia Soderini, venne adattato ad arena ed utilizzato per le giostre, esercitazioni di giovani romani sulla groppa di tori o bufale, in quegli anni il luogo venne chiamato Corea dal nome dell'impresario di tali giostre il portoghese Vincenzo Corea, tali esibizioni vennero abolite nel 1829. Il banchiere Telfmer, ai primi del Novecento, lo coprì con un lucernaio e lo trasformò in sala da spettacoli, quindi magazzino, poi studio dello scultore Chiaradia che vi modellò la statua di Vittorio Emanuele II posta sul Vittoriano. Dal 1905 il Comune di Roma lo adattò a sala da concerti, prese così il nome di Auditorium Augusteo (salirono sul podio Arturo Toscanini, Richard Strauss, Gustav Mahler e Pietro Mascagni). La programmazione musicale durò fino al 1930 quando la sala venne demolita per i lavori di scavo e indagine archeologica. In base al piano regolatore del 1931 il monumento venne liberato dall'interramento e dalle strutture che vi si erano appoggiate. La piazza realizzata tra il 1937 e il 1940 si deve all'architetto Vittorio Ballio Morpurgo[1] che si ispirò ad uno stile freddamente monumentale. Contestualmente si ebbe l'isolamento delle chiese di San Carlo al Corso (abside con le due gigantesche statue di San Carlo di Attilio Selva e di Sant'Ambrogio di Arturo Dazzi), di San Rocco e San Girolamo degli Illirici o dei Croati (più vicina a via Tomacelli).
[1] Vittorio Ballio Morpurgo (Roma1890 - 1966) casa d'abitazione in via
Sannio via Ardea, ministero degli Affari Esteri (in coll.). Nel
dopoguerra: torre dei Molini Pantanella
in via Casilina, quartiere Ina Casa Torre Spaccata (in coll.), palazzo della
Esso all'Eur in p.le dell'Industria (con
Luigi Moretti). E' stato docente universitario e preside della facoltà di
Architettura.
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