Oggi andiamo in piazza di Pietra,
a due passi dal Corso. La piazza è dominata dal tempio di Adriano che gli dà il
nome.
Si tratta di un eccezionale esempio di
riuso. Eretto da Antonino Pio nel 145 e dedicato al padre Adriano, sorgeva al
centro di un’ampia piazza porticata con colonne di giallo antico. Tempio ottastilo,
con il fronte rivolto ad Est preceduto da una scalinata, presentava sui lati
lunghi 15 colonne corinzie di marmo bianco alte 15 metri circa. Le 11
superstiti, sette delle quali restaurate nel 1981-88, appartengono al fianco
destro del quale resta parte dell’alto podio a blocchi di travertino e
peperino, dietro le colonne rimane un tratto del fianco della cella in blocchi
di peperino già rivestito di marmi. All’interno sono visibili i resti della
volta a cassettoni che copriva la cella.
Guardando con attenzione la quarta colonna
(per chi viene dal Corso), si scorge non senza difficoltà un piccolo crocefisso
scolpito nel marmo, posizionato a qualche metro di altezza. Probabilmente una
incisione di qualche poveretto che abitava nelle catapecchie addossate al
tempio.
Nel 1695 divenne Dogana di Terra, nel 1879
divenne Camera di commercio e Borsa Valori, Virginio Vespignani eliminò i
caratteri barocchi, nel 1928 Tullio Passarelli liberò parte del colonnato e
mise in luce lo stilobate.
Nessun commento:
Posta un commento