mercoledì 2 dicembre 2020

Un crocefisso inciso nella quarta colonna del tempio di Adriano

 

Oggi andiamo in piazza di Pietra, a due passi dal Corso. La piazza è dominata dal tempio di Adriano che gli dà il nome.

     Si tratta di un eccezionale esempio di riuso. Eretto da Antonino Pio nel 145 e dedicato al padre Adriano, sorgeva al centro di un’ampia piazza porticata con colonne di giallo antico. Tempio ottastilo, con il fronte rivolto ad Est preceduto da una scalinata, presentava sui lati lunghi 15 colonne corinzie di marmo bianco alte 15 metri circa. Le 11 superstiti, sette delle quali restaurate nel 1981-88, appartengono al fianco destro del quale resta parte dell’alto podio a blocchi di travertino e peperino, dietro le colonne rimane un tratto del fianco della cella in blocchi di peperino già rivestito di marmi. All’interno sono visibili i resti della volta a cassettoni che copriva la cella.

     Guardando con attenzione la quarta colonna (per chi viene dal Corso), si scorge non senza difficoltà un piccolo crocefisso scolpito nel marmo, posizionato a qualche metro di altezza. Probabilmente una incisione di qualche poveretto che abitava nelle catapecchie addossate al tempio.

     Nel 1695 divenne Dogana di Terra, nel 1879 divenne Camera di commercio e Borsa Valori, Virginio Vespignani eliminò i caratteri barocchi, nel 1928 Tullio Passarelli liberò parte del colonnato e mise in luce lo stilobate.


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