giovedì 12 aprile 2018

Sei romano de Roma se...

sai il titolo e l'autore del quadro che vedi sotto.

Nel post di ieri il quadro che si trova alla Galleria d'Arte Moderna di Roma Capitale:

MARIO MAFAI[1], Demolizione di via Giulia, 1936.
   Acquistata nel 1937 alla mostra del Sindacato, l'opera era già esposta alla "Cometa", dove era presente un numero consistente di opere che avevano per oggetto le demolizioni nel centro. Ma qui non c'è alcun intento descrittivo o commemorativo, non ci sono compiacimenti ne rimpianti. Manca nel dipinto un punto di riferimento monumentale riconoscibile, vi compare lo scheletro di un edificio qualunque con la disposizione geometrica di colori in contrasto. Alla Gnam "Demolizione dei Borghi" del 1939.
   Sul retro "Composizione" o "Nudi" era un'opera precendente, la tela fu poi girata e ritagliata. Presenta caratteristiche vicine all'espressionismo inteso come protesta nei confronti del classicismo dominante la pittura italiana di quegli anni. E' in relazione alle opere di Scipione.


[1] Mario Mafai (Roma 1902 - 65) Respinto dall'Accademia con Scipione studiò nudo dal vero, sposò la pittrice Antonietta Raphael che aiutò i due giovani irrequieti amici a spezzare il cerchio novecentesco, arcaizzante e monumentale della pittura italia ufficiale. Nacque così la scuola romana, visionaria e potente in Scipione, sensuale e tenera in Mafai. Un nuovo tema, sottilmente eversivo in clima imperiale è fornito dalle demolizioni. Durante la guerra e l'occupazione tedesca sembra ispirarsi a Goya nella serie delle torture "Fantasie" del 1941-43. Nel dopoguerra fu neorealista, poi si accostò all'astrattismo senza mai rinunciare alla sua natura di colorista e di poeta della dolcezza e decadenza ineluttabile delle cose umane. Sue opera alla Gnam.

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