Buongiorno, desidero scrivere di un episodio increscioso che mi è capitato
martedì mattina 10 aprile, alle ore 9,10/15, alle catacombe di San Callisto. Ero in bicicletta e mi sono fermata alla toilette delle catacombe.
Uscita dalla toilette non ho più trovato la bici, nel cruscotto avevo gli occhiali da vista, le chiavi di casa, il cellulare e i soldi. Avevo lasciato tutto li perché è un luogo controllato, sbagliando.Mi sono sentita persa, sono andata alla reception e ho detto che mi avevano rubato tutto. Un signore con un giubbetto grigio ed occhiali che stava organizzando i gruppi in visita, mi ha apostrofato dicendomi : "Le sta bene, sono contento che le abbiano rubato la bici perché qui le bici non possono entrare e lei non può andare al bagno perché il bagno è solo per i visitatori delle catacombe"
Alla mia risposta che non sapevo cosa fare, continuava a dirmi con arroganza che mi stava bene e che era proprio contento che mi avessero rubato la bici, lo ripeto perché non faceva altro che dirmelo
Averi dovuto insospettirmi...
Invece ho solo pensato che qualcuno mi avesse seguito ed approfittando di una pipì stop, peraltro velocissima, mi avesse derubato.
Mentre stavo tornando a casa a piedi, due signore vedendomi in lacrime mi hanno chiesto cosa avessi e così mi hanno consigliato di tornare indietro alla reception e di chiamare la polizia per fare la denuncia.
Così ho fatto, ho ritrovato il solito signore che come mi ha rivisto ha continuato a dirmi che mi stava bene che mi avessero rubato la bici.
Ho detto che volevo chiamare la polizia ..Mi ha intimato allora di aspettare dicendomi che aveva lui la mia bici, facendomi vedere delle chiavi.A quel punto molto, molto alterata gli ho risposto di darmi subito la bici, perché dovevo prendere assolutamente una pasticca. Continuava a dirmi di aspettare perché stava organizzando i gruppi per la visita.
Ho alzato la voce e a quel punto siamo andati in una piccola rimessa dove, chiusa a chiave, c'era la mia bici insieme ad altre.Ho pensato altri trasgressori di pipì ...
Me ne sono andata amareggiata, questo signore , non so se sia un prete, mi ha visto disperata chiedere un aiuto...un conforto...Mi avrebbero rintracciato in seguito? La mia bici e tutte le mie cose le avrei riavute ?Premetto che i bagni sono in uno spiazzo aperto, altre volte ci è capitato di fermarci li
e mai nessuno si è permesso di trattarci in questo modo. Io avrò sbagliato essendo un luogo privato aperto al pubblico ma penso che usufruire del bagno in caso di necessità non sia un reato. Appropriarsi, invece, di proprietà altrui e metterle sotto chiave credo sia molto, molto grave...Signore o prete chiunque tu sia ,bastava che mi dicessi:
"Signora li non può andare"
Invio per conoscenza questa email anche alle catacombe di San Callisto, ringraziando per la calorosa accoglienza!!!
Logicamente firmata in quanto il signore mi ripeteva che ero da denunciare.
Cordiali saluti
Maurizia Benedetti
mercoledì 11 aprile 2018
Molto volentieri diffondiamo questo allarme a tutti i ciclisti romani e ci stringiamo alla nostra amica Maurizia che ha vissuto questa bruttissima esperienza.
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Un episodio veramente molto brutto! Spero che il direttore delle Catacombe prenda atto di quanto accaduto e prenda dei provvedimenti!
RispondiEliminaUna brutta esperienza è spiacevole essere apostrofati in quel modo e far sentire colpevole chiin buona fede ha utilizzato un servizio credendo di non far nulla di male e soprattutto sequestrare la bici.
RispondiEliminaChissà perché i ciclisti vengono spesso trattati da Pezzenti impostori adducendo improbabili divieti qui poi si aggiunge il reato per tentativo di furto perché solo alla minaccia di denuncia è stata restituita la bicicletta
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