E' stato lanciato un Sos per le mura Aureliane da Adriano La
Regina, storico sovrintendente alle Belle Arti del Comune di Roma. Un torrione (il terzo a destra) presso porta san Sebastiano rischia di
crollare. Per Claudio Parisi Presicce 6,4 Km di mura hanno bisogno di
interventi di una certa urgenza. Servono 42 milioni di euro, si cerca il
contributo di privati. Nel 1999 furono fatti restauri per 29 miliardi di lire. Speriamo che presto si intervenga, le mura Aureliane rappresentano la più grande cinta muraria d'Europa.
Porta San Sebastiano
Le mura Aureliane rappresentano la più
colossale costruzione dell’Italia antica. Si tratta delle mura più estese
d’Europa. Le mura Aureliane furono costruite dall'imperatore romano Aureliano
tra il 271 e il 275. Dopo aver subito numerose ristrutturazioni oggi si
presentano in un buon stato di conservazione come poche città italiane possono
vantare, ad esempio a Firenze le mura furono demolite con l'Unità d'Italia,
restano solo alcune porte. Oggi sono lunghe Km 12,5.
Nel 260 gli Alemanni erano riusciti ad
arrivare fino a Roma ma rinunciarono a saccheggiarla, nel 270 l'imperatore
Aureliano riuscì ad arrestare gli Alemanni e i Goti presso Piacenza, non senza
difficoltà. Ci si rese conto allora della necessità di proteggere la città con
delle mura poichè lo Stato versava in una situazione di profonda crisi. La costruzione
delle mura iniziò nel 271 e ci vollero due anni di lavori, ma il completamento
avvenne solo nel 280 con l'imperatore Probo. Il progetto era improntato alla
massima velocità di realizzazione e semplicità strutturale. Certamente gli
esperti militari ebbero un ruolo fondamentale nella realizzazione delle mura. A
Massenzio si devono alcuni interventi di rinforzo delle mura e alla costruzione
di un fossato che però fu concluso da Costantino.
Il tracciato seguiva in buona parte gli
uffici di dogana che si trovavano lungo le vie di accesso alla città, si
trattava di una linea immaginaria fissata nel 175. Per una maggiore velocità di
esecuzione dell'opera diverse costruzioni preesistenti vennero incluse nei 19
Km di perimetro, fra queste: il Castro Pretorio, l'Anfiteatro Castrense e la
Piramide Cestia. Inoltri diversi tratti degli acquedotti vennero inglobati
nelle mura.
Le mura di Roma erano alte dai 6 agli 8
metri, più due metri di fondazione, avevano uno spessore di m 3,30. Per
risparmiare le spese di esproprio il 40% del perimetro venne fatto passare su
terreno demaniale. Ogni 30 metri vi era una torre, in tutto erano 381, avevano
pianta rettangolare (ai lati delle porte erano cilindriche, si discute se
questa fosse una innovazione di Onorio!). Nelle mura si aprivano 14 porte oltre
a diversi passaggi secondari. Sul cammino di ronda esistevano 116 servizi
igienici.
Una delle maggiori preoccupazioni dei
romani era la necessità di rifornimento idrico, per questo le mura si spinsero
al di là del Tevere a comprendere l'attuale rione Trastevere e il Gianicolo.
Nel V secolo si presentò la minaccia dei Goti di Alarico. L'imperatore Onorio,
o meglio il suo generale Stilicone, in un paio d'anni intorno al 403 raddoppiò
l'altezza delle mura, dai 6 - 8 metri si passò ad almeno 10,5 -15, venne creato
un doppio camminamento, uno inferiore coperto (era il primo camminamento di
ronda) ed uno superiore, scoperto e con la merlatura. Il mausoleo di Adriano
venne inglobato nel percorso delle mura ed anche l'area del colle Vaticano
venne circondata da mura. Nonostante questi lavori il 24 agosto del 410 i Goti
di Alarico entrarono a Roma per la porta Salaria e la saccheggiarono. Gli Unni
di Attila vennero fermati "più o meno miracolosamente" da Leone il
Grande, preoccuparono di più i Vandali di Genserico che nel 455 riuscirono ad
entrare a Roma per porta Ostiense e Portuense e la saccheggiarono per la
seconda volta. La città era stremata da una pestilenza del 442 e da un
terremoto del 443. Alla fine del secolo il re Ostrogoto Teodorico restaurò le
mura di Roma dopo che si era impadronito di tutta l'Italia (tolta ad Odoacre re
degli Eruli). Le mura ressero all'assedio di Vitige nel 538, questa volta la
città era difesa da Belisario, generale dell'imperatore d'Oriente Giustiniano.
Quarant'anni dopo ci fu il ventennale assedio dei longobardi ad una città
ridotta a poche migliaia di abitanti.
Il potere politico passò alla Chiesa
cattolica, fu la volta di papa Pio IV a restaurare le mura nella seconda metà
del Cinquecento, l'intervento comprese anche una nuova edificazione di mura al
posto delle mura Leonine (volute da papa Leone IV) intorno alla basilica di San
Pietro. Nel Cinquecento vennero eretti i bastioni da Antonio da Sangallo il
Giovane tra porta San Sebastiano e porta del Popolo, nel Seicento vennero
erette le mura Gianicolensi (Urbano VIII). Le mura restarono nella loro
funzione difensiva fino al 20 settembre 1870 quando con la presa di porta Pia
venne posta la fine del potere temporale dei papi e Roma divenne la capitale
d'Italia. Proprio il continuo uso militare delle mura ne ha permesso il buono
stato di conservazione.
In vista dell'Anno Santo del 2000 il
Comune di Roma ha speso 30 miliardi di lire per il restauro dell'intero
perimetro, nonostante ciò nella Pasqua del 2001 (15 aprile) è crollato un
tratto di 20 metri in via di Porta Ardeatina, mentre il 1° novembre 2007 è
crollato un altro tratto di 10 metri in viale Pretoriano al quartiere San
Lorenzo. Il CNR e l'Università di Tor Vergata hanno iniziato un lavoro di TAC
per monitorare la manutenzione di tutta la struttura. Nella zona di porta
Pinciana e porta Tiburtina vi sono ancora abitazioni private.
Un museo delle Mura è allestito
all'interno di porta San Sebastiano, dove è anche possibile percorrere un
tratto del camminamento coperto. Un altro tratto è stato reso agibile sopra
porta Asinaria, se ne attende l'apertura al pubblico.
Nessun commento:
Posta un commento