Nella foto di ieri il quadro di Antonio Donghi, Donna alla toilette,
alla Galleria d'Arte Moderna di Roma Capitale.
ANTONIO DONGHI[1], Donna alla toeletta,
1930.
Antonio Donghi è il pittore del Novecento
che rientra nella corrente artistica definita del Realismo magico, teorizzata
da Bontempelli. Nei suoi quadri regna la immobilità assoluta, una luce
incantata pervade l'opera, i personaggi vengono a trovarsi in una magica
sospensione. Anche Casorati e Cagnaccio di San Pietro fanno parte di questa
corrente.
Il quadro proviene dalla prima Quadriennale
romana del 1931. E' il ritratto di Elena, la cognata, si inserisce nella serie
di ritratti frontali caratterizzati dalla resa minuziosa dei particolari e da
una voluta semplicità.
[1] Antonio Donghi (Roma 1897-1963) Le sue opere iniziali testimoniano
una propensione al realismo. Dal 1924 rivela un modo personale, invaso da una
luce fissa e assorta, quotidiano nelle apparenze ma risolto nella dimensione
del "realismo magico" teorizzato da Bontempelli e tradotto in uno
spazio immoto, incantato, saldamente definito. Celebre il Cacciatore alla Gnam.
Dopo il 1930 lascia affiorare il ricordo di H. Rousseau. Sue opere al Museo
della Scuola Romana a Villa Torlonia, Casino Nobile, secondo piano.
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