mercoledì 31 agosto 2011

Librerie e librai di Roma

   Le librerie, come le biblioteche sono luoghi nei quali mi piace perdermi,
rimanere a lungo, sfogliare i libri, parlare con i gestori o i semplici
commessi.Di questi tempi sono solito sentire lamentele, i libri si vendono
sempre di meno, si salvano i best seller o i libri di autori famosi (come
Camilleri), ogni tanto si ha notizia di qualche libreria che chiude.
   Proprio per questo è importante il libro di Alba Bosi "Librai di Roma"
ed. Acquaviva, una specie di catalogo delle librerie, quelle specialistiche,
quelle antiche, quelle nuove dei centri commerciali. Di ognuna si fa la
storia e si segnalano le caratteristiche.
   Speriamo che a Roma sorgano nuove librerie perchè queste sono centri
culturali per i quartieri, punti dove la mente può fare una sana ginnastica,
spesso rappresentano punti di dibattito culturale e politico, occasione
ghiotta per incontrare scrittori. Nei quartieri periferici di Roma ci sono
librerie che oltre a tutto ciò cercano di tener viva la memoria storica di
quella parte di Roma offrendo alla libera consultazione e all'acquisto
testi di storia locale.
   Leggere è un'avventura meravigliosa, chi legge viaggia con la mente.
Piero Tucci  -   31.08.11

martedì 30 agosto 2011

Artisti europei a Roma nel 1911! Opere sconosciute eppure bellissime.

   Una bellissima mostra è in corso in questi giorni
a Roma, si tratta di "Artisti europei a Roma nel 1911",
una mostra ignorata dalle grandi folle
di turisti che in questo periodo invadono allegramente
la nostra città. Presenta un panorama ampio e documentato
della cultura figurativa europea agli inizi del Novecento,
si tratta di tele provenienti dalla Galleria Nazionale
d'Arte Moderna, purtroppo raramente visibili.
   Queste opere vennero esposte per la prima volta a
Roma nel 1911 in occasione dell'Esposizione Internazionale
che si tenne in quell'anno per festeggiare i 50 anni
dell'unità nazionale. E' quindi interessante rivedere
tali opere oggi che si celebrano i 150 anni dell'unità
d'Italia.
   Tutti gli artisti presenti in mostra risentono delle
ricerche degli Impressionisti francesi e vi si ritrovano
echi dell'Espressionismo. Sono completamente assenti le
ricerche più avanzate quelle delle cosiddette Avanguardie
che pure già si erano affacciate prepotentemente nel
dibattito culturale europeo: il Cubismo, il Futurismo,
l'Astrattismo.
   Il percorso della mostra si snoda attraverso tre
tematiche principali: il corpo femminile, il paesaggio,
l'identità.
   Tra  le tante opere esposte restano negli occhi la
tela dello svedese Leonard Zorn, "Sulla porta del granaio",
nella quale è magistralmente ritratta una giovane donna
completamente nuda, ferma davanti alla porta aperta di un
granaio. La luce - proveniente dalla porta - pervade il
corpo femminile e tutto il quadro. Bellissimo anche il quadro
impressionista di Emile Claus "La rugiada", in esso l'artista
belga ritrae una campagna con delle oche in primo piano
e la luce radente della mattina che passa tra le foglie
degli alberi.
   La mostra si trova all'interno del museo Andersen in
via Mancini 20, presso p.le Flaminio, è ad ingresso gratuito
ed è visitabile fino al 2 ottobre.Per ogni informazione
consultare il sito gnam.beniculturali.it.
Piero Tucci  -  30.08.11

lunedì 29 agosto 2011

Piazza San Silvestro: la porta del Tridente. Sperando che in un futuro prossimo tutto il Tridente sia pedonale.

   Dalla fine di luglio sono partiti i lavori per la
riqualificazione della piazza, per primo sono stati
spostati i capolinea, e non vi torneranno più perchè
tutta l'area della piazza diventerà pedonale, sarà una
delle più grandi aree pedonali di Roma. Ci sarà
solo una corsia per i bus elettrici.
   Ma su questi lavori si sono aperte molte polemiche,
c'è chi dice che le 28 panchine in travertino, costituite
da blocchi parallelepipedi, sembreranno delle bare.
Altri hanno detto che senza gli alberi sarà solo una
spianata di cemento, ma altri ancora obiettano che gli
alberi in questa piazza non ci sono mai stati.Qualcuno
propone una bella fontana per animare il luogo. Insomma
le discussioni non mancano alimentate dal fatto che,
a parte la chiesa barocca e il palazzo postale dei primi
del Novecento, si tratta di una piazza "nuova", e quindi
ogni cambiamento è possibile.
   Davanti a tante polemiche il sindaco Alemanno ha
deciso di affidare il progetto della piazza ad un architetto
di fama internazionale: il romano Paolo Portoghesi, professore
alla facoltà di architettura dell'Università "la Sapienza"
di Roma, autore della Moschea di Roma e del recupero
del Borgo di Calcata.
   Portoghesi ha dichiarato che darà consigli a titolo
gratuito e pensa ad una piazza "tra Ottocento e futuro".
   Siamo certi che verrà un bel salotto, certamente
sarà meglio del garage all'aperto che era prima.
Piero Tucci  -  29.08.11

domenica 28 agosto 2011

Miracolo a Roma: scoperto mosaico parietale a Colle Oppio.

   Un mosaico a colori è stato scoperto dalla Sovrintendenza
comunale nella galleria Sud Ovest delle Terme di Traiano
in viale di Monte Oppio, a poca distanza dalla Domus Aurea.
Dall'indagine stilistica il mosaico risale alla seconda
metà del I secolo d. C.Copre una superficie rettangolare
di m 16 x 10, raffigura Apollo e le Muse.
   Roma continua a stupire!
Piero Tucci  - 28.08.11

sabato 27 agosto 2011

Passeggiata nel Parco Naturale della Maremma: un angolo di natura selvaggia a due ore da Roma.

   Il parco Naturale Regionale della Maremma - con i
monti dell'Uccellina - sono un luogo in cui si è conservata
intatta la natura che era presente nella zona acquitrinosa
denominata Maremma che si estendeva da Cecina, in provincia
di Livorno, fino a Tarquinia, in provincia di Viterbo. La
vasta area era dominata da una natura selvaggia, inospitale
per l'uomo, in cui sono alcuni coraggiosi e forti potevano
sopravvivere, come ricorda anche Dante nella Divina Commedia.

  Oggi la Maremma è stata bonificata dopo una
lotta secolare tra l'uomo e la natura, ma se vogliamo vedere
come era la flora e la fauna del luogo, e farci un'idea delle
condizioni di vita degli uomini, allora basta fare una
passeggiata da Alberese a Marina di Alberese dove - tra
l'altro esiste una comoda pista ciclabile di recente
realizzazione, lunga 10 km.

Tale pista conduce da Alberese,
dove si trova il Centro Visite del Parco, fino al mare. Il
paesaggio che possiamo ammirare è agricolo, con cavalli
liberi al pascolo, mucche maremmane bianche anch'esse
libere ai lati della pista ciclabile, i monti dell'uccellina
con monasteri e torri di avvistamento. Gli ultimi tre
km sono all'interno di una bellissima pineta che precede
la linea di costa.
Una giovane volpe si avventura sulla pista ciclabile incurante degli uomini che le sono vicini!!!
   Questo luogo merita certamente una visita.
Tucci Piero  -  27.08.11

venerdì 26 agosto 2011

Pista ciclabile da far invidia al Nord Europa! Invece siamo in Maremma!

   Una pista ciclabile che ben figurerebbe nel Nord Europa,
invece siamo circondati dal paesaggio tipico della Maremma
toscana. Si tratta della pista ciclabile che da Grosseto
porta a Marina di Grosseto in 10 Km completamente
pianeggianti. La pista ha un tracciato in sede propria,
molto larga, per breve tratto corre parallela alla strada
provinciale, poi si sviluppa su percorso autonomo, tra campi
coltivali e canali di bonifica. Non mancano le aree di sosta
ombreggiate, con panche, tavoli, fontanelle.
Percorso molto bello e rilassante.
Secondo tratto p.c. tra Grosseto e Marina di Grosseto.

Campo coltivato nel primo tratto della p.c. Grosseto Marina di Grosseto.

Emissario di San Rocco, uno dei canali di bonifica che costeggia la p.c. Grosseto - Marina di
Grosseto nel secondo tratto.

   Una volta giunti a Marina di Grosseto si può continuare
per altri 10 Km fino a Castiglione della Pescaia. In questo
caso la p.c. corre dentro la pineta costiera (Tombolo), sempre
su terreno perfettamente pianeggiante. Sulla destra si vedono
campi coltivati, sulla sinistra si estende la pineta che
prosegue fino al mare.
Strada per Castiglione della Pescaia, la p.c. è a sinistra, nella pineta.
   Giunti a Castiglione della Pescaia si può sostare per
il pranzo in una delle tante strutture che la località offre:
rosticcerie, tavole calde, paninoteche, ristoranti.Il paese
è veramente grazioso e offre spiagge sabbiose e un centro
storico arrampicato a una rupe. Tornano alla mente lo scrittore
Italo Calvino, che in questa località ha risieduto, e i film
"Una moglie bellissima" di Pieraccioni e "Manuale d'amore" con
Verdone, qui ambientati. 

Castiglione della Pescaia con il castello del periodo aragonese (sec. XIV - XV).

Spiaggia di Castiglione della Pescaia.

Piero Tucci  -  26.08.11

giovedì 25 agosto 2011

Un tuffo al mare a fine stagione: da Tor Caldara a Torre Astura.

   A solo un ora di treno da Roma, ci possiamo permettere una bella
passeggiata in bici di circa 40 Km sempre lungo il mare. Si tratta
di andare a scoprire la Riserva Naturale Regionale di Tor Caldara,
presso Lavinio e da lì, attraverso un lungo tratto di costa, superare
Anzio, Nettuno e proseguire verso il Lido di Latina per circa 10 km
fino a giungere ad un tratto di costa incontaminanto dove si trova
Torre Astura, alta su uno scoglio, memore di Corradino di Svevia e
delle scorrerie dei pirati saraceni.




   Tor Caldara è un'oasi tra cielo e mare, lasciando le bici
all'ingresso, sulla via Ardeatina, si possono vedere un laghetto sulfureo,
dune di sabbia e falesia, un centro di prima accoglienza di fauna
selvatica, uno stagno, le sughere, querce, macchia mediterranea,
un'area faunistica con il cinghiale e l'asino, e al termine del
percorso di visita la torre delle Caldane con i resti di una villa
romana.

   Torre Astura è all'interno di una vastissima area militare, questo
fatto ha permesso al posto di mantenersi intatto. Al termine di un
promontorio roccioso si trova uno scoglio sul quale è sorta nel medioevo
la torre, unita alla terraferma da un ponte. Il posto è selvaggio, il mare
incontaminato, solo pochi coraggiosi si sobbarcano 2/3 Km a piedi per
arrivare alla spiaggia. Alle spalle del mare una bella pineta
permette di rinfrescarsi.
   Un itineraio così bello è proprio da proporre agli amici di
vediromainbici.
Piero Tucci  -  25.08.11

sabato 20 agosto 2011

Una montagna verde

Ai confine della nostra regione esiste una montagna completamente ricoperta di verde, castagni fino a 800 metri, faggi più in alto e abeti fino alla vetta posta a circa 1.700 metri. E' il monte Amiata - in Toscana - si tratta di un antico vulcano spento e quindi un cono di roccia staccato dalla catena appenninica. Una bellissima passeggiata di circa Km 50 ci permette di fare il giro del monte ad una quota tra i 600 e i 900 metri toccando tutti i centri abitati.

La valle del Paglia con la rocca di Radicofani sullo sfondo. Strada per Bagni San Filippo.

     Si parte da Abbadia San Salvatore - la capitale - dove non si può mancare una visita all'abbazia longobarda con una suggestiva cripta, e un'altra visita è d'obbligoal museo della Miniera, perchè fino a pochi anni fa qui si sfruttava una grande miniera di mercurio, su di essa era basata l'economia della zona. Si gira la montagna in senso antiorario attraverso un paesaggio brullo a tratti con boschi di querce, sulla destra il panorama si apre verso la Val d'Orcia, patrimonio mondiale dell'Umanità dell'Unesco, sulla sinistra si vede a tratti la vetta dell'Amiata con la sua caratteristica Croce dei primi del Novecento. Si passa Vivo d'Orcia   e Pescina, strada in saliscendi, in leggera discesa, traffico veicolare ZERO. Arrivati a Castel del Piano (circa metà strada, sosta in una rosticceria per pranzo) ci aspettano una salita, una discesa e ancora una salita in un paesaggio fortemente urbanizzato.

Il punto più impegnativo del percorso: la salita verso Vivo d'Orcia.

     Si raggiunge Arcidosso, da qui bisogna soffrire, c'è una forte salita di tre chilometri, la strada supera il dislivello con vari tornanti, non c'è tregua fino alle Aiuole. Ma la salita avviene al fresco di un bosco di castagni, Più avanti vediamo i soffioni boraciferi, sfruttati dall'Enel per la produzione di energia elettrica. L'antico vulcano preistorico ancora ribolle nelle viscere della terra. Si prosegue in falsopiano (leggera discesa) fino a Santa Fiora, graziosa cittadina famosa per le terracotte di Della Robbia. Da qui 4 Km di salita, in gran parte nell'abitato, sempre ombreggiati dagli alberi che ricoprono la montagna. Si passa Bagnolo, giunti a Saragiolo E' FATTA, una bella discesa, non ripida, ci porta prima a Piancastagnaio (altro soffione, questa volta l'acqua calda è stata utilizzata per la coltivazione di fiori in serra), poi altri quattro chilometri pianeggianti e torniamo ad Abbadia San Salvatore. Quest'ultimo tratto è costeggiato sulla destra da una pista ciclabile in costruzione, oltre un vasto panorama si apre sulla valle del Paglia e il paesimo arroccato di Radicofani.

La splendida Val d'Orcia, Patrimonio Mondiale dell'Umanità per l'Unesco, vista a quota 800 metri slm, sulla strada per Castel del Piano.

Tanta fatica, ma contenti, una pedalata in quota in un paesaggio bellissimo!!!
Piero Tucci  20.08.11

giovedì 11 agosto 2011

Una passeggiata indimenticabile: l'Appia Antica.

   Una passeggiata in bici da sogno, unica la mondo,
irripetibile. Se siete alla ricerca di un luogo diverso
dal solito, non potete sbagliare andate sull'Appia Antica.
Villa denominata "Beata Solitudo", sull'Appia Antica dopo Cecilia Metella.
   Imbocchiamola dall'inizio, da Porta San Sebastiano,
ed eccola di fronte a noi la "Regina Viarum", la porta
verso la Grecia e l'Oriente per gli antichi romani.
   Se già vogliamo fare una sosta vediamo il Museo delle
Mura, dentro porta San Sebastiano, molto interessante
perchè ricostruisce con modellini la storia delle mura
di Roma e per alcuni scorci che si hanno dalle piccole
finestre sia verso l'interno che verso l'esterno della
città.
   Riprendiamo a pedalare, i sampietrini sono sconnessi
e si fa fatica anche se siamo in discesa. Fermiamoci
nella ex-cartiera ora sede dell'ente parco Appia Antica,
e sì perchè è questa una zona naturale protetta. Qui
possiamo vedere l'ultimo tratto del fiume Almone.
   Ancora alcune centinaia di metri e ci fermiamo per
una chiesina, piccola ma carica di storia: il Quo Vadis.
Questo è il luogo in cui San Pietro incontrò Cristo,
dove -secondo la tradizione- lasciò la sua impronta.
   Si sale un ripido pendio, magari scendiamo per non
affaticarci troppo, siamo all'interno di una azienda
agricola dei salesiani, sotto di noi le Catacombo di
San Callisto, con i ricordi dei primi cristiani e delle
persecuzioni che hanno dovuto subire.
   Usciamo all'estremità opposta e troviamo una delle
sette basiliche di Roma: San Sebastiano. Anche qui
arte e storia si fondono, spesso capita di trovarsi
nel bel mezzo di un matrimonio. Di fronte alla chiesa
una colonna antica ricorda i restauri della strada
promossi dal papa Pio IX, ai piedi della colonna
una fontana permette di ristorarci.
La Tomba di Cecilia Metella, punto caratteristico dell'Appia Antica.
   Proseguiamo in forte salita, un bellissimo vivaio
sulla destra, quindi in cima alla salita la Tomba di
Cecilia Metella. Tomba in epoca romana, quindi fortezza
di una famiglia romana nel medioevo, oggi museo. Di
fronte si trova la chiesa di San Nicola, da pochi
giorni restaurata e riaperta la pubblico.
   Proseguiamo in pianura, iniziano tratti sempre più
estesi di basolato romano, ma un piccolo sentiero sulla
destra ci permette di passare con la bici.
   Tombe di piccole dimensioni affiancano la strada
su entrambi i lati, questo per me è il tratto meno
conosciuto ma più bello dell'Appia Antica.
   Arriviamo ad un quadrivio con fontanella e proseguiamo
dritti per l'Appia Antica. Sulla sinistra gli imponenti
resti della villa dei Quintili. Recentemente restaurata
e aperta al pubblico ha l'ingresso dalla parte opposta,
sull'Appia Nuova.
Casal Rotondo, ormai in vista delle Capannelle.
   Arriviamo ad un quadrivio preceduto da Casal Rotondo,
bellissimo, per la presenza di marmi staccati da altri
sepolcri, ma anche imponente mausoleo, caratteristico
per la presenza di un casolare di campagna sulla
sua sommità. Proseguiamo, la ferrovia per Napoli
ci passa sotto, in lontananza vediamo la caserma
dei pompieri sull'appia Nuova a Capannelle e la
moderna cupola di Don Bosco a Cinecittà.
Finalmente passiamo sopra il Grande Raccordo Anulare,
quasi non ce ne accorgiamo perchè per il Giubileo del 2000
è stato interrato ed ora passa in galleria. Siamo ai
limiti del Comune di Roma.
L'Appia Antica verso Torre in Selci, siamo ormai prossimi al Gra.
Sazi di tanta bellezza torniamo indietro. "Stanchi ma
contenti" come si scriveva nei diari degli anni Trenta.
   Piero Tucci  -  11.08.11

mercoledì 10 agosto 2011

La Biennale a Roma in palazzo Venezia

   Tanti lavori di personalità affermate di generazioni diverse,
pittura, scultura, istallazioni, disegno, fotografia ed altre opere di
difficile classificazione, si rincorrono nelle quattro splendide
sale del rinascimentale palazzo Venezia. Ricorrono opere che possono
rientrare nel filone surrealista, altre in quello informale ma non
mancano opere figurative di tutto rispetto.
   Si tratta del padiglione della regione Lazio
della 54° Biennale di Venezia. Presenti 120 artisti, con la
grave defezione di Nunzio, che occupano anche la sala del
Mappamondo, ufficio di Benito Mussolini capo del governo.

   Tra le tante opere, a dire il vero, un po' affastellate,
mi ha colpita quella di Mauro Reggio dal titolo "Via Giolitti",
sembra un quadro surrealista, invece è proprio il fianco della
stazione Termini, un posto "brutto" di Roma, eppure con un
suo fascino, il fascino degli ambienti di periferia, con le
industrie, le ciminiere, strade desolate, senza persone, i binari
del tram per Grotte Celoni, ma anche un cipresso e i resti
del "Tempio di Minerva Medica" a ricordarci che siamo pur sempre
a Roma, luogo dove passato e presente convivono, sono entrambi
vivi.
   La mostra è visibile fino al 22 settembre, biglietto 7 €.
Piero Tucci  - 10.08.11

lunedì 8 agosto 2011

Pedalare lungo l'Elba da Praga a Dresda: piste ciclabili, strade secondarie, boschi, campi di orzo e luppolo, vigneti, castelli, terme, piccole cittadine e due città patrimonio mondiale dell'Umanità.

   Un gruppo di amici di VediRomainBici.it ha trascorso una
splendida settimana di vacanza con la bici lungo il fiume
Elba. Partendo da Praga hanno raggiunto Dresda percorrendo
in media 50 Km al giorno in un paesaggio splendido tra boschi
piccoli paesi, vigneti, chiese di campagna, campi coltivati
a luppolo, cavolo o orzo, orti, visitando in maniera attenta la
"città d'oro", cioè Praga, e "la Firenze del Nord", cioè
Dresda in Germania.
                                                   Castello verso Decin

   A parte una giornata di forte pioggia, si porta a casa
il ricordo di tanto verde con il fiume Elba a fare da
costante del viaggio, la pietra lavorata nel corso dei
millenni dalla natura nel bosco presso Melnik e nel parco
nazionale Narodni-Ceske Svycarsko (con il suo famoso ponte
di pietra), le splendide terme di Bad Schandau, il castello
di Moritzburg nei dintorni di Dresda.
Il fiume Elba presso Usti Nad Laben

   Un momento di forte commozione collettiva è stata la
visita a Terezin, campo di prigionia nazista durante la
seconda guerra mondiale con la "città modello" nella
quale vivevano gli ebrei deportati, in cui i bambini
vivevano separati dalle proprie famiglie.
Coltivazioni di luppolo

   Resterà forte il ricordo della cucina ceca (forte in
tutti i sensi!) e dell'ottima birra. Più di ogni altro
aspetto, l'allegria e la solidarietà del gruppo, ha reso
piacevole questa vacanza.
Piero Tucci  - 08.08.11
   P.S. A tutti noi ha colpito l'eleganza di Praga, la
pulizia delle sue strade, l'efficienza dei mezzi pubblici
di trasporto. La Repubblica Ceca, nel suo complesso, non
ci è sembrato un paese povero, ma un luogo dove vi sono
molte iniziative, nuove strade, nuove ferrovie, palazzi
dalla linea architettonica avveniristica (come la Casa
Danzante di Frank Gehry a Praga, del 1996). Insomma!
Un paese lanciato verso il futuro!
La "Casa Danzante" a Praga.

domenica 7 agosto 2011

La Roma del futuro. Rigenerazione urbana. Le case popolari di via Giustiniano Imperatore.

   In via Giustiniano Imperatore, nel quartiere Ostiense,
non lontano dalla Garbatella e dalla Basilica di San
Paolo, esistevano i "Palazzi Storti", case popolari che
stavano cedendo. Non avendo più l'abitabilità il Comune
di Roma decise nel 2004 di demolirli e contemporaneamente
di indire un concorso internazionale per la progettazione
di nuove case. Vinse la gara lo Studio During A G
Architekten di Zurigo che, su una superficie di un ettaro
prevedeva case per 400 abitanti. L'idea era quella una
valle attrezzata a parco con all'interno un edificio
curvilineo, alla base di questo una piscina pubblica
interrata cuore di servizi pubblici e privati. Oltre
all'edificio curvilineo vi sono due edifici a pettine
i quali formano una U con un cortile pavimentato in
travertino. I palazzi sono di 7/8 piani. Il palazzo in
curva presenta pilastri cilindrici, alcuni sembrano
illuminabili.

   L'importanza di questo progetto e della sua realizzazione
sta nel fatto che il comune preferisce non più costruire
nuovi quartieri, magari dormitorio, ma riqualificare
l'esistente, migliorare il patrimonio edilizio di cui
già disponiamo.


   Speriamo che anche questa sia la Roma del futuro.
Piero Tucci 07.08.11

sabato 6 agosto 2011

Roma segreta: a spasso tra ruderi e affreschi nel cuore dei monumenti antichi.

   Sedici siti da vedere fino al 30 settembre nelle aree
archeologiche più belle della capitale.

Il Ludus Magnus, sullo sfondo il Colosseo.

   Tra i luoghi più belli: il Colombario di Pomponio
Ilas dentro villa degli Scipioni in via di di Porta
Latina, l'Ipogeo di via Livenza al quartiere Salario
un ninfeo o un luogo di culto esoterico del IV secolo
d. C., l'Auditorium di Mecenate in via Merulana angolo
via Leopardi (davanti al forno Panella) parte della
grande villa di Mecenate.
   Si possono visitare il Mitreo
dell'Ara Massima di Ercole vicino alla
Bocca della Verità e il Ludus Magnus, la palestra
dei gladiatori del Colosseo che si trova tra via
Labicana e via di San Giovanni in Laterano.
   Per maggiori informazioni visitare il sito
http://www.060608.it/.
Piero Tucci  -  06.08.11

venerdì 5 agosto 2011

Passeggiata al parco Palatucci di Tor Tre Teste con visita alla Chiesa delle Vele.

Prendiamo la bici e dirigiamoci in periferia, però
questa volta su percorso protetto, il parco degli
Acquedotti, la pista ciclabile di viale Palmiro Togliatti,
giunti a Centocelle deviamo per l'Alessandrino ed eccoci
nel parco Palatucci.

   Il parco, con vasca e fontana, chiosco bar, è ben tenuto,
è intitolato al commissario di polizia italiano che a Fiume
riuscì a salvare la vita a molti ebrei evitandogli la
deportazione. Scoperto dai tedeschi in questa attività fu
arrestato e tradotto nel campo di concentramento di Dachau
dove morì alcuni giorni prima della Liberazione. Si
calcola che abbia salvato la vita a 5.000 persone.
   Dal verde del parco emerge la recentissima costruzione
dell'arch. Richard Meier, la chiesa di dio Padre Misericordioso
detta più comunemente chiesa delle Vele perchè è formata
da tre vele bianche che inglobano l'aula ecclesiale.
L'opera ha registrato unanimi consensi, cosa che non è
successa per un'altra opera di Meier: la teca che contiene
l'Ara Pacis. L'edificio all'interno sembra uno scafo di nave
rovesciato e rappresenta la chiesa che veleggia verso il
terzo millennio, perchè questa chiesa è stata voluta dal
Vaticano come omaggio alla città di Roma in vista del Giubileo
del 2000 anche se terminata più tardi e consacrata il
26 ottobre 2011.
Piero Tucci  -  05.08.11

giovedì 4 agosto 2011

Buone nuove per i ciclisti romani.

   Dal primo agosto è possibile prendere con la bici
la ferrovia Roma - Lido di Ostia - Cristoforo Colombo,
oltre al sabato e alla domenica, tutti i giorni
infrasettimanali dalle ore 5  alle 9 da Roma verso
Ostia, dalle ore 12 alle ore 16 verso Roma.
Queste disposizioni valgono anche per le bici
con la pedalata assistita.

   Si ricorda che è possibile prendere il trenino
per Ostia il sabato e la domenica per l'intera
giornata. Tutti gli altri giorni si può prendere
dopo le ore 20. Si deve salire sul primo vagone,
si deve vidimare un biglietto per se e uno per la
bici, per gli abbonati Metrebus il trasporto della
bici è gratuito, le bici pieghevoli non pagano
il biglietto, è obbligatorio l'uso degli ascensori.
   Veramente una bella notizia soprattutto
per i tanti romani che sono rimasti in città.
   Piero Tucci  -  04.08.11

mercoledì 3 agosto 2011

Ancora nuove scoperte nella Roma archeologica

Con la bici ci dirigiamo verso il cuore di Roma, il
centro che più centro non si può, Colosso, piazza Venezia,
via delle Botteghe Oscure. Un recente museo nazionale
di Roma ci prospetta delle novità positive.Si tratta
della CRYPTA BALBI. Da giovedì sono aperti al pubblico
due nuovi ambienti che ampliano il percorso espositivo.

   Da notare il nuovo allestimento con reperti mai esposti.
Il cuore del grande isolato compreso tra via delle Botteghe
Oscure, via Caetani e via de Delfini è il grandioso teatro
eretto da Lucio Cornelio Balbo nel 13 a.C.
   Quello che il museo evidenzia è che questa zona di
Roma fu sempre abitata, anche quando nel medioevo la sua
popolazione scese a soli 30.000 abitanti. Vi è qui un
interessante esempio di riuso degli edifici classici
- o meglio ciò che ne rimaneva -
riadattati ad abitazioni ma anche calcarari (luoghi
dove si otteneva la calce) e officine metallurgiche
(è possibile vederna una del VII secolo).
   Roma non basta una vita per conoscerla!
Piero Tucci  - 03.08.11

lunedì 1 agosto 2011

La storia del Risorgimento attraverso il cinema

Per i 150 anni dell' Unita d Italia la provincia di Roma organizza,
insieme all Anec, la proiezione di una serie di film sulla storia nazionale nel cortile di palazzo Valentini dalle ore 21 con ingresso gratuito.
Noi di vediromainbici.it che abbiamo girato la citta in bici alla scopera dei luoghi in cui si e combattuto il Risorgimento nazionale, non ci lasceremo sfuggire questa bella iniziativa.
Si inizia lunedi 1 agosto e si conclude il 26.
La rassegna dal titolo "19 film una storia" presenta tra i titoli piu significativi: "I vicere" di Roberto Faenza, "Noi credevamo" di Martone, "Senso" di Luchino Visconti.


Burt Lancaster e Claudia Cardinale nella famosa scena del ballo del film "Il Gattopardo"
di Luchino Visconti (1963).

Si prosegue poi con la storia del Novecento: "Mio Dio come sono caduta in basso" di Luigi Comencini e "La grande guerra" di Mario Monicelli.
La rassegna cinematografica  è completata da una mostra di manifesti e locandine di film sul Risorgimento allestita al piano terra del palazzo Valentini.
Piero Tucci  -  31.07.11