giovedì 31 luglio 2014

C'è ancora da scoprire sull'Appia Antica.

   La via Appia Antica, la "Regina viarum" degli antichi romani ci riserva ancora sorprese. Si sta lavorando sulla strada all'altezza della villa dei Quintili, si tratta di un gruppo di giovani archeologi di lingua inglese, forse americani. Buon lavoro e un grande augurio di tante importanti e belle scoperte!


   La soprintendenza ha dotato la via Appia Antica di nuovi cestini porta rifiuti, sono veramente belli!


   Nel parco della Caffarella, invece hanno deciso di togliere tutti i cestini per i rifiuti, vi sono cartelli che invitano i cittadini ha rispettare il parco e a portare fuori dallo stesso i rifiuti, agli ingressi del parco vi sono i cestoni per raccogliere i rifiuti. Vi è pure un concorso fotografico, tutti coloro che si fotografano mentre depositano i rifiuti nei cestini che si trovano fuori dal parco e mandano una foto di questo loro gesto ad un certo indirizzo e mail, riceveranno una maglietta con la pubblicità che invita a tenere pulita la Caffarella. Non mi sembra una buona idea, i cestini nel parco servono e come, certo non dovunque, ma sui sentieri principali sono necessari!

mercoledì 30 luglio 2014

Addio ai sampietrini fuori dal centro storico e dalle aree di pregio!

   L'assessore del Comune di Roma Paolo Masini ha dichiarato
che entro ottobre verrà varato un piano di ripavimentazione
delle strade comunali, spariranno i sampierini dalle zone che
si trovano fuori dal centro storico perchè creano problemi
di sicurezza, manutenzione e sono facilmente sconnessi. Chi
scrive questo blog è d'accordo con l'assessore e il comune
di Roma. I sampietrini, o sanpietrini, sono bellissimi, uno degli
emblemi di Roma ma, fuori dal centro storico, dalle aree pedonali,
da quelle di pregio non sono assolutamente adatti alla circolazione
dei veicoli di oggi, alle biciclette e agli stessi pedoni. La loro
manutenzione è lunga e impegnativa, il loro uso va limitato
alle aree storiche della città dove invece devono essere salvaguardati.

Il sampietrino è un blocchetto di leucite utiizzato per la realizzazione
del lastricato stradale a Roma. Misurano 12x12x6 ma anche
12x12x18, a piazza Navona sono più piccoli: 6x6.
Tale tipo di pavimentazione è diffusa anche nell'Italia Centrale, mentre
al Nord si chiama "bolognino" ed è in porfido.
A Roma sono anche chiamati "Serci" per cui il modo di dire:
"Te prendo a serciate" usata anche da Verdone nel film "Compagni di
scuola" (1988). C'è un altro modo di dire abbinato a questo:
"Allustra i serci" che vuol dire camminare senza fretta,
tranquillamente.

I sampietrini furono inventati sotto Sisto V, il loro uso iniziò in  piazza
san Pietro.Clemente XII Corsini ne fece largo impiego.
Con questo nome si indica anche l'operaio specializzato che si
occupa della manutenzione ordinaria della Basilica di San Pietro.
Era anche una moneta in rame dello Stato Pontificio durante il
pontificato di Pio VII 1775-1779, cosiddetta per il busto di San
Pietro visibile su una faccia.
Insomma: FORZA SAMPIETRINI.
Nella prima foto i sampietrini in piazza della Rotonda,
sullo sfondo si riconosce il colonnato del Pantheon,
nella seconda foto sampietrini e fontanella di piazza del Fico
a due passi da piazza Navona.
Tutte le foto sono dell'autore del blog,
il loro uso è libero.
Sampietrini sull'Appia Antica.
Il sampietrino è anche un gelato 
della storica gelateria Fassi di via Principe Eugenio
nel rione Esquilino (costo € 0,60).



martedì 29 luglio 2014

Anche Repubblica scopre "L'Italia a pedali"!


   Il quotidiano "la Repubblica" di oggi, martedì 29 luglio, dedica ben due pagine alla bicicletta, nell'articolo si afferma che ben sette milioni di cicloamatori vanno in bici e, soprattutto d'estate, oltre 450.000 cicloturisti girano per il nostro paese alla scoperta delle bellezze storico artistiche del paese. Ma il quotidiano va più avanti affermando che "Ora l'effetto Nibali farà crescere quelli che praticano una mobilità alternativa". L'articolo è a firma di Eugenio Capodacqua e Corrado Zunino fornisce poi una serie di dati statistici molto utili a capire la dimensione del fenomeno. Ne riportiamo qualcuno perchè è molto positivo che un quotidiano italiano di  massima diffusione come la Repubblica dedichi tanto spazio alle bici. Speriamo che anche le autorità preposte alla gestione delle piste ciclabili siano attente a questo positivo fenomeno di massa.
   In Italia ci sono 25 milioni di biciclette. Nel 2012 sono state vendute più bici che auto: 1.748.000 contro 1.450.000. Il 38% degli spostamenti avviene in bici. Il 42% dei cicloturisti viene dalla Germania. E molti altri dati.
   FORZA BICICLETTE! FORZA CICLISTI!!!
Nella foto sopra la redazione romana de "la Repubblica" in via Cristoforo Colombo, la foto è dell'autore di questo blog, il suo uso è libero.

lunedì 28 luglio 2014

Roma: come la vedevano i visitatori del Gran Tour.


   Lo sappiamo che nei secoli passati il viaggio in Italia, e
a Roma in particolare, era il completamento della formazione
culturale dei giovani europei. Per avere un'idea della Roma
che trovavano abbiamo adesso questo bel libro di Tozzi e
D'Amelio che ha fatto una scelta tra i tanti acquerelli e
stampe presenti nel Museo di Roma di Palazzo Braschi. Sono
tutte opere realizzate tra il Settecento e la metà dell'Ottocento
che riproducono paesaggi, monumenti, chiese, fontane di Roma.
I pittori erano rapiti dal rapporto tra natura e resti
dell'antichità, dai costumi e dalla vita delle persone che
a Roma vivevano. Si tratta di un libro bellissimo.

Tozzi e D'Amelio, Luoghi comuni, Campisano editore, 
pag. 176, formato 21x27, € 40. L'immagine di copertina 
del libro è presa dal sito internet della casa editrice campisano
editore.

domenica 27 luglio 2014

La pista ciclabile Dorsale Tevere ha bisogno di urgenti lavori di manutenzione!

   La pista ciclabile di Roma più lunga, anche la più bella, quella che segue il percorso del fiume Tevere ha bisogno di urgenti lavori di manutenzione. La pista ciclabile, nel tratto Sud, tra la Magliana e il ponte di Mezzocammino è invasa dalle erbacce, alte più di una persona, resta uno stretto passaggio per una sola bicicletta.


Per queste foto, che documentano la situazione,
devo ringraziare il mio amico Igino Stefani.

Migliore è la situazione sulla stessa pista ciclabile nel tratto Nord che da ponte Milvio arriva fino a Castel Giubileo. Solo in un breve tratto c'è un canneto che invade la pista, questa mattina sono stato in ricognizione e l'ho fotografato. Speriamo in un rapido intervento delle autorità preposte alla manutenzione.


Bravo Vincenzo Nibali, ha vinto alla grande il Tour de France!

   Lo sapevamo che era forte, fortissimo, Vincenzo Nibali, detto "Lo squalo dello stretto" perchè nato a Messina. Lo sapevamo che era bravo, aveva già vinto il Giro di Spagna nel 2010, il Giro d'Italia nel 2013, due edizioni della Tirreno Adriatico e il giro del Trentino (una gara dura con molte montagne), è campione italiano in carica.
   E' una bellissima giornata per il ciclismo italiano. Bravo Vincenzo!

sabato 26 luglio 2014

Una bellissima notizia per tutti gli amanti della Caffarella e del verde pubblico della nostra città!

 La Giunta Comunale ha approvato la Delibera n. 181 del 26 giugno 2014 che traccia le linee guida su cui avviare la delocalizzazione degli autodemolitori, attualmente in sede impropria, a partire proprio da quelli che si trovano nelle aree vincolate come quelli di via dell'Almone, vicino alla fonte dell'Acqua Santa. Non siamo ancora allo spostamento degli "sfasciacarrozze" ma, dopo 14 anni di rinvii e proroghe, è questo il primo importante risultato ottenuto grazie alla mobilitazione dei cittadini (riunioni in Assessorato, Commissione Ambiente di Roma Capitale, centinaia di fax dei cittadini, ecc.).

Una panoramica della Caffarella dal Bosco Sacro,
la fonte dell'Acqua Santa. Foto dell'autore del blog,
il loro uso è libero.

   E' questa veramente una bellissima notizia per tutti gli amanti della nostra città, delle aree verdi pubbliche, della natura. Speriamo che presto si passi alle operazioni pratiche di smantellamento degli sfasciacarrozze, sarà così sempre più bello andare a passaggiare, correre o pedalare in Caffarella.

venerdì 25 luglio 2014

A Parigi il Bike Sharing si adatta ai bambini.

 Parigi è una città meravigliosa, è gemellata con Roma, tanti sono i punti di
contatto tra la storia e la cultura delle due città. C'è un aspetto però nel
quale Parigi ci ha preceduto e ci supera, il rispetto per la bicicletta e il
servizio di bike sharing che si chiama Velib. Oggi dispone di 20.000 bici
distribuite in 1.800 punti diversi della città.
   Da qualche settimana la città francese ha un altro primato, il Petits Velò,
scritto P'tit Velò, ovvero un servizio di noleggio bici per bambini fino a
10 anni. Al suo debutto dispone di 300 bici e quattro modelli diversi, a partire
da 4 euro, per ora in 5 zone della città completamente chiuse al traffico, si
tratta dei grandi parchi parigini (come quello di Boulogne e l'altro di
Vincennes) e sul lungosenna che è pedonale.
   Tale servizio fa parte di una attenzione particolare che le autorità
francesi rivolgono alle famiglie.

giovedì 24 luglio 2014

Un'italiana per Goethe


   Sappiamo che il grande scrittore e poeta tedesco Goethe amava la nostra città,
ma ha amato anche le donne di Roma, ne abbiamo una traccia consistente nel libro
"Viaggio in Italia". Ebbene, per la prima volta nella sua lunga storia, a guidare
la casa museo di Goethe in Roma è stata nominata una donna. E' stata chiamata a questo
prestigioso incarico Maria Gazzetti che dall'età di 20 anni vive in Germania,
prima ad Amburgo, poi a Francoforte. Ha passato ben 30 anni in Germania.
E' una profonda conoscitrice della lingua e della letteratura tedesca. Per lei,
la decisione di mettere una italiana a dirigere la Casa Museo di Goethe a Roma,
in via del Corso, vuole essere un omaggio all'Italia da parte del ministero della
cultura tedesco, un modo per migliorare i rapporti tra Italia e Germania.
   Nel suo programma: mettere a confronto scrittori tedeschi e italiani,
organizzare letture e mostre che non riguardano solo Goethe ma anche il mondo
tedesco di oggi che negli ultimi decenni ha visto colossali cambiamenti.

mercoledì 23 luglio 2014

Il ponte sul Tevere davanti allo stadio Olimpico.


     A Roma nessuno conosce il nome dei ponti sul Tevere. Ad esempio quello che si trova davanti al foro Italico, e sull’altro lato ha piazza Mancini con i capolinea degli autobus Atac, come si chiama? Nessuno lo sa. Per tutti è il ponte dello stadio Olimpico, quello attraversato da migliaia di tifosi romanisti o laziali la domenica per andare a vedere la partita. Ebbene il suo nome è ponte duca d’Aosta, ed ha una storia particolare. Fu costruito su progetto dell’architetto Vincenzo Fasolo, in cemento armato e rivestito in travertino, presenta un’arcata maggiore e due laterali minori. Fu inaugurato nel marzo del 1939. E’ intitolato al duca Emanuele Filiberto Savoia Aosta, comandante della Terza Armata durante la prima guerra mondiale, morto nel 1931. Ai capi del ponte vi sono coppie di pilastri ornati da rilievi raffiguranti episodi della guerra, fra gli autori Ercole Drei autore presente alla Gnam e alla Galleria d’Arte Moderna di Roma Capitale con la bellissima scultura “Il bacio”.
Anche l’architetto ha una storia particolare che merita di essere racconata, anche perché per noi romani ha realizzato molte opere importanti. Nato a Spalato nel 1885, è morto a Roma nel1969.  Fu docente di storia e stili dell’architettura nella facoltà omonima di Roma, fu accademico di San Luca e architetto della fabbrica di San Pietro. Fondò una scuola di perfezionamento del  restauro dei monumenti. Ha progettato il Liceo Mamiani in viale delle Milizie, la casa delle Civette a villa Torlonia, il palazzo del Governatorato a Ostia, la sede dei Vigili del Fuoco a via Marmorata, la scuola Armando Diaz a via Acireale, la scuola Cadlolo a via della Rodinella, la Colonia Marina Vittorio Emanuele III a Ostia. Si tratta di un architetto classicista, certo non era un innovatore, comunque ha lasciato una traccia importante di se nella nostra città.

   Se siete arrivati fino in fondo a leggere questo post, adesso quando passerete davanti al ponte Duca d’Aosta, dategli un’occhiata.

martedì 22 luglio 2014

Una ricetta della cucina romanesca: Spaghetti con le alici.

   E’ un piatto molto diffuso anche nell’Italia meridionale. Per quattro persone servono 4 etti di spaghetti 2 etti d’alici fresche spinate, 3 etti di pomodori pelati, 2 spicchi d’aglio, 4 foglie di basilico, un po’ di olio, sale.

In un tegame rosolare olio d’oliva aglio e pomodori pelati. Lasciare cuocere a fuoco lento per circa un quarto d’ora, aggiungere basilico e alici con il prezzemolo. Cuocere gli spaghetti al dente e passarli in padella con il sugo.

lunedì 21 luglio 2014

Storia di un editore romano.


   Questo libro è un avvincente racconto che ha inizio con un viaggio in una terra bellissima, un insieme di isole da sogno, dove tutti vorremmo andare: le Maldive. Da qui si parte per un viaggio nel tempo di circa mezzo secolo. Protagonista di queste avventure è l’editore Elido Fazi, marito dell’autrice, impegnato in una maratona umana e professionale che lo porta dalle Marche, dove è nato, all’Economist, quindi in Inghilterra, poi, come imprenditore di successo alla Roma del Gianicolo, una Roma con i ricordi di Fellini, molto vicina alla Roma della Grande Bellezza di Sorrentino.
   Alice di Stefano, Publisher, ed. Fazi, € 16,50.
L'immagine di copertina è tratta dal sito internet della casa editrice.

domenica 20 luglio 2014

Un quartiere popolare di Roma nel quale le case sono dei villini!!!

     A Roma, in quella che una volta era una lontana periferia della città, c’è un quartiere popolare, pensato e costruito per operai e lavoratori ma che non è formato da anonimi intensivi di 10 piani, No è costituito da villette con orti o giardini intorno. Non parlo della Garbatella, non parlo di San Saba, No, parlo del Pigneto.


     Venne costruita dalla Cooperativa Termini, una cooperativa di ferrovieri, fondata nel 1919 che acquistò il terreno della villa appartenuta ai conti Serventi per costruirvi piccoli villini, circondati da giardini o orti, ad uno o due livelli, per 250 alloggi che vennero realizzati entro il 1925. Si tratta di villini bifamiliari in semplice stile geometrico, a uno o due livelli, circondati da giardinetti privati secondo il modello delle città giardino inglesi. Attualmente sulla mappa di Google non ne arrivo a contare 100. La cooperativa ristrutturò una costruzione rurale (la torretta di piazza Copernico) destinata ad ospitare la sede della cooperativa stessa, mentre il casino nobile andò distrutto. I ferrovieri si stabilirono in questa zona data la vicinanza con lo scalo merci San  Lorenzo nato nel 1906, e la stazione Prenestina. Il 23 novembre 1920 fu lo stesso re Vittorio Emanuele III ad assistere alla posa della prima pietra della Città Giardino. Allora venne battezzata con il bel nome augurale di Città Giardino. Se volete conoscerla fateci una bella passeggiata in bici, il suo centro è piazza Copernico, girate per le stradine intorno, senza fretta e senza meta, non ve ne pentirete. Sarà una bella scoperta di un’altra faccia della nostra incredibile città.


sabato 19 luglio 2014

"Luoghi comuni": non è una raccolta di frasi fatte ma una mostra da non perdere.

   Al museo di Roma di palazzo Braschi, fino al 28 settembre, è in corso una bellissima mostra che non devono perdere tutti gli amanti di Roma, della sua storia, e che sanno quanto la nostra bella città è stata amata dagli artisti stranieri. La mostra ha un sottotitolo: “Vedutisti tedeschi a Roma tra il XVIII e il XIX secolo”. Dai depositi del museo escono per la prima volta circa ottanta opere: incisioni, acquerelli e disegni di artisti stranieri che hanno ritratto la nostra città dai monumenti più famosi agli angoli più nascosti restituendoci un immagine di Roma che stentiamo a riconosce. Una citta in parte paese, una città nella quale la campagna entrava fino alle spalle del Campidoglio o in piazza Barberini.

   Bellissima, da non perdere, da ammirare con calma ed eventualmente tornarci.

venerdì 18 luglio 2014

Un complesso edilizio stravagante e sorprendente: il Buon Pastore.



     Negli anni tra l’inzio del Novecento e il 1940, c’è stato un architetto che ha realizzato a Roma delle opere nelle quali metteva insieme tanti stili diversi, il tutto condito da un’idea di grandiosità che ben si addicevano agli anni della dittatura fascista. Tra le sue realizzazioni ce ne sono certamente alcune che conoscete, ne elenco le maggiori: laChiesa dell'Immacolato Cuore di Maria a piazza Euclide nel 1921-52, il palazzo dell'Istituto Nazionale degli Infortuni a via IV Novembre nel 1928-34; il museo del Risorgimento al Vittoriano nel 1929-30; il castellaccio Brasini in via Flaminia nel 1932-38; il ponte Flaminio nel 1938-52. Ma quella che più mi sorprende è il Complesso del Buon Pastore realizzato nella zona di Bravetta e sconosciuto ai romani che non sono pratici della zona.
     Realizzato tra il 1929 e il 1943, costato allora per 25 milioni di lire, doveva ospitare la Casa Provinciale della Congregazione delle Suore di Nostra Signora della Carità Buon Pastore di Augiere, in seguito divenne ospedale e sanatorio militare, dal 1969 ospita alcuni istituti scolastici, oggi accoglie il Liceo Scientifico Marcello Malpighi, il Liceo Classico Eugenio Montale, l’Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri A. Ceccherelli, oltre all’Associazione Il Filo dalla Torre/Onlus Centro Specializzato per l’Autismo e la Disabilità.
     L'architetto si ispirò a diversi stili artistici nel tentativo di creare meraviglia, in particolare si riferì alla gigantesca nicchia del cortile del Belvedere in Vaticano (opera di Bramante) mentre per la cupola della chiesa al centro del complesso il riferimento a quella di Sant'Ivo alla Sapienza di Borromini è evidente. La pianta è quella di un quadrilatero molto irregolare, simile a un trapezio.
     Negli anni Settanta l'edificio fu privato delle bellissime guglie in pietra serena alte diversi metri, anche la croce di bronzo che adornava la parte superiore della cupola venne rimossa negli anni Novanta perchè colpita da un fulmine.
     Si può vedere anche da villa Carpegna. Se avete tempo e voglia di conoscere questa “stranezza romana” fateci una passeggiata, si trova in via Bravetta angolo via Silvestri. Buona passeggiata.


giovedì 17 luglio 2014

Le geometrie di Morandini in bianco e nero alla Gnam.



   Ecco una mostra davvero interessante alla Gnam che resterà aperta fino al 26 settembre. E’ una mostra da non perdere perché Marcello Morandini è uno degli esponenti più rigorosi delle ricerche neo costruttiviste italiane. Nato a Mantova nel 1940, si interessa al disegno industriale e poi si perfezioni con studi di designer all’Accademia di Brera di Milano. La sua ricerca punta sullo sviluppo creativo della geometria piana e pian piano vuole conquistare la terza dimensione. Le forme geometriche, sottoposte a proiezioni, torsioni e pressioni si trasformano in solidi. Fin dall’inizio della sua ricerca usa soltanto il bianco e nero, tale scelta non l’abbandonerà per tutta la vita. I materiali che costituiscono le sue opere cambiano invece nel tempo, dai legni verniciati l’artista passa a nuove materie industriali come plastiche, plexiglas e laminati. La mostra alla Gnam presenta l’intero percorso artistico di Marcello Morandini, dalle prime opere delgi anni Sessanta fino a quelle più recenti.



Tutte le foto sono state scattate dall'autore di questo blog. Il loro uso è libero.


   Da ricordare che alla Gnam è in corso un’altra interessante mostra di cui abbiamo già parlato in un precedente post su questo blog: La forma della seduzione. Il corpo femminile nell’arte del Novecento (fino al 5 ottobre). Due buone occasioni per tornare in quel posto meraviglioso che è la Gnam.

mercoledì 16 luglio 2014

L'Annunziatella non è solo l'Accademia Militare di Napoli.


   Anche noi a Roma abbiamo l’Annunziatella, ma non è una accademia militare (che per la precisione si chiama Nunziatella), è una più mite chiesetta che si trova sull’Ardeatina, è così piccola e umile che se ne sta in disparte, bisogna andarla a cercare, con umiltà appunto, percorrendo la pista ciclabile Dorsale Colombo fino al grande negozio di Combipel, lì si prende via di Grottaperfetta, anche qui abbiamo la pista ciclabile, c’è un bel pezzo di strada da fare, ma finalmente, oltrepassato il parco di Tor Marancio (chiuso purtroppo) e il parco del Forte  Ardeatino, bisogna imboccare il vicolo dell’Annunziatella ed eccoci davanti alla chiesetta.
     La più antica chiesa romana dedicata all’Annunciazione, fondata da papa Onorio III nel 1220. Per un breve periodo fu inserita da San Filippo Neri nell’itinerario delle Sette Chiese, insieme a San Paolo alle Tre Fontane, per cui le chiese visitate dai pellegrini divennero nove. Per questo motivo era dotata di un ospedale al fine di assistere i pellegrini.
     Nel 1640 fu ridotta alle forme attuali dai lavori di ristrutturazione operati dal cardinale Francesco Barberini protettore della confraternita del Gonfalone a cui la chiesa era affidata. In seguito decadde fino a venir consacrata una seconda volta nel 1935.
     La chiesa ha una struttura molto semplice, ad una sola navata con la volta a botte lunettata, conserva alcuni elementi medioevali: parte del pavimento cosmatesco, una custodia degli oli santi del sec. IX-X a sinistra dell’altare, il dipinto absidale del XIII sec. (L’Annunciazione al centro, immagini di santi ai lati), Crocifisso dell’Ottocento sul lato destro e il campanile. Sempre all’interno della chiesa (entrando a destra) si trova una epigrafe di Onorio III del 12 agosto 1220 che cita questa chiesa tra quelle della città (nel primo rigo si riconosce la parolo Onorio e l’anno).
     Fateci una passeggiata, magari in bici, ne resterete sorpresi.


martedì 15 luglio 2014

Una ricetta della cucina romanesca: le Fave dei morti.

   Sono tipici biscotti morbidi che vengono preparati a Roma e in altre regioni italiane in occasione della festività di Ognissanti e dei Defunti. Per prepararli servono mandorle, pinoli, farina, zucchero, limoni, cannella, uova e grappa. Si inizia tritando mandorle e pinoli, in una ciotola si aggiungono turoli d’uovo sbattuto con la grappa. Su una spianatoia si mette farina, mandorle zucchero a velo e si mescola con i pinoli. Si unisce la scorza di limone e la cannella. Si versano le uova e si impasta con le mani. A questo punto si taglia un pezzo di impasto alla volta per ottenere un salsicciotto della dimensione che si vuole. Si informano a 180° per 15 minuti. Le fave dei morti sono pronte.


lunedì 14 luglio 2014

E' bello ascoltare l'Ara Pacis raccontata dai suoi eroi.


   L’architetto e romanista Francesco Dragosei è convinto che i monumenti parlano, con questo profondo convincimento ha dato alle stampe per la casa editrice Gangemi un testo dedicato all’Ara Pacis, un monumento antichissimo di Roma, tra i più celebri, che negli ultimi anni ha avuto ancora più grande notorietà a causa della nuova teca progettata dall’architetto americano Richard Meyer. Nel libro si fa la storia del monumento e delle persone che hanno circondato Augusto, la sua famiglia e i grandi personaggi militari e politici che lo hanno attorniato. Il discorso sulla nuova teca è affiancato ad altri importanti realizzazioni degli ultimi anni: il Maxxi, la Nuvola di Fuksas e il Macro in testa a tutti.

   Roberto Dragosei, Racconti Romani, ed. Gangemi, € 20.

domenica 13 luglio 2014

Non spostate la fontanella di Gassman e Manfredi, un angolo caro di Roma.

   Non spostate la fontanella resa celebre nel film "C'eravamo tanto amati" (1974, regia di Ettore Scola), si trova in un punto caratteristico di Roma, proprio sotto la Rupe Tarpea, cioè il Campidoglio, in via dei Fienili, dove la strada è sopraelevata rispetto a piazza della Consolazione. Anche altri film sono stati girati in questo angolo meraviglioso di Roma, tra i tanti basti ricordare "Vacanze romane".
   I residenti si sono mobilitati in difesa di questo angolo bello di Roma e di questa fontanella, che tra le tante fontanelle care ai romani occupa un posto privilegiato. Speriamo che l'Acea, o il Comune, o le autorità che sono competenti in proposito intervengano per tutelare questo bel luogo di Roma.
La foto è stata scattata dall'autore del blog,
il suo uso è libero.

sabato 12 luglio 2014

Ecco le immagini di villa Celimontana restaurata. E' una meraviglia!

   Ecco le immagini di villa Celimontana dopo il restauro recentemente completato e la prova - ben riuscita - delle ultime piogge. Per ogni altra informazione si fa riferimento al post pubblicato il 4 luglio.








Tutte le foto sono state scattate dall'autore del blog,
il loro uso è libero.

venerdì 11 luglio 2014

La spiaggia di Roma: Castel Porziano, detta dai romani "i Cancelli".

        Lungo la Litoranea che corre da Ostia a Torvajanica si estende la spiaggia di Castel Porziano. Tre chilometri di litorale racchiuso tra la macchia mediterranea ed il mare a cui si accede da sette cancelli. Faceva parte della Tenuta del Presidente della Repubblica, fu il presidente Saragat a donarla alla città di Roma (1964-71). Spazi estesi, un concetto diverso dagli stabilimenti: libero accesso e chioschi attrezzati offrono ai bagnanti tutti i servizi necessari per trascorrere una giornata di mare.  Lungo la spiaggia 17 aste portabandiera segnano la passeggiata e i luoghi di sosta.


     Servizi: bar, ristorante, servizi igienici, lettini, ombrelloni, noleggio canoe, beach volley, servizio di salvataggio. Costi nella stagione 2013 e 2014 € 6 per un lettino, stesso per un ombrellone.

Immagini di caratteristici carretti di venditori ambulanti 
sulla spiaggia di Castel Porziano.
     Nel 1979 si tenne il Festival di Castelporziano di Poesia, furono tre giornate con importanti poeti nel quadro dell’Estate Romana di Renato Nicolini, fatto con la volontà di uscire dagli spazi specializzati: gallerie, teatri, auditorium.  L’esempio da seguire era quello del mitico concerto tenutosi a Woodstock. Vi parteciparono 30.000 persone che si aspettavano la partecipazione della cantante Patty Smith per un errore di comunicazione fatto dagli organizzatori di Beat 72. Alla notizia dell’errore il palco fu invaso dai partecipanti, sotto il peso della folla delusa, il palco crollò senza danni alle persone, nel frattempo una petroliera andava a fuoco a largo della spiaggia. Il poeta di maggior spicco fu Allen Ginsberg, ma vi furono anche Cucchi, Porta, Zeichen, Dario Bellezza.
 Le dune con la vegetazione spontanea che caratterizza la spiaggia amata dai romani.
Tutte le immagini sono state scattate dall'autore del blog.
Il loro uso è libero.